Il Catania torna dalla trasferta di Marassi con una sconfitta per 2-0 subita ad opera del Genoa, fotocopiando la partita e il risultato della domenica precedente contro il Chievo, e ritornando a casa dalla doppia trasferta consecutiva con zero punti in saccoccia. Un’altra partita assai balorda del Catania che ha sommato errori su errori individuali, sia da parte dell’allenatore che soprattutto dei giocatori in campo, contro un avversario tutt’altro che trascendentale che ha approfittato e capitalizzato al massimo gli errori dei rossazzurri. E l'arbitraggio è stato decisamente casalingo, lasciando il Catania in inferiorità numerica prima ancora della fine della prima frazione di gioco, penalizzando la già flebile reazione dei rossazzurri al gol iniziale.
Il Catania si era già presentato in campo senza l’intero attacco titolare, e con un inedito e improbabile modulo 3-5-1-1, con Plasil trequartista e Keko centravanti. Il modulo di Maran è passato da improbabile a improponibile quando dopo meno di un quarto d’ora il Genoa è passato in vantaggio con un gol assurdo di Antonelli in cui i Grifoni hanno approfittato degli errori combinati di Peruzzi (a spasso a metà campo lasciando la sua fascia completamente sguarnita) e sopratturtto di Spolli (ca fici ‘n rinviu ca mancu o Turati si viri, stoppando nell’area piccola il pallone per Antonelli), e, dopo che Andujar aveva fatto il miracolo sul tiro del centrocampista genoano, anche dell’aiuto della dea bendata sotto forma di tre rimpalli favorevoli consecutivi che hanno rimesso la palla sui piedi proprio di Antonelli che ha segnato il più facile dei gol.
Anche dopo il gol Maran ha insistito con lo stesso modulo iniziale che non ha minimamente impensierito la difesa genoana. A complicare ulteriormente le cose ci ha pensato il signor Irrati di Pistoia il quale evidentemente ha un conto aperto con Bellusci, e lo espelle ogni volta che lo arbitra. L’aveva già fatto in Lazio-Catania, sventolando un doppio cartellino giallo in faccia al difensore calabrese, piuttosto che al giocatore laziale Cana che aveva appena finito di tranciare in due il nostro Alvarez. Contro il Genoa Bellusci ha commesso appena due falli due, prendendo un cartellino giallo per ogni fallo commesso, e lasciando il Catania in 10 uomini al 39’ del primo tempo. Abbittru cessu sicuramente, ma Bellusci con un cervello di gallina che avrebbe dovuto capire che Irrati non aspettava altro per cacciarlo dal campo. E con il secondo cartellino rosso a Bellusci siamo già a cinque espulsioni in campionato per il Catania, al cospetto di zero cartellini rossi sventolati agli avversari dei rossazzurri malgrado ai nostri giocatori spacchino le ossa e trancino i legamenti.
Sotto di un gol, con un uomo in meno e con scartine di Serie B in attacco, era chiaro ed evidente che per il Catania sarebbe stato arduo pareggiare la partita. Maran ha prima impostato la squadra con un 4-4-1, arretrando i terzini e allargando Izco a destra e Plasil a sinistra, poi ha provato a impensierire la retroguardia avversaria inserendo gli attaccanti di riserva che alla prova dei fatti si sono rivelati assolutamente inoffensivi. Solamente la scelleratezza del Genoa (specialmente di Gilardino) sotto porta hanno consentito al Catania di rimanere in partita fino al 40’ della ripresa, quando un’altra concomitanza di errori da parte dei rossazzurri (Monzon che si è fatto strappare la palla dai piedi al limite dell’area rossazzurra e Andujar ca si fici passari a palla n’autra vota di sutta ascidda) ha confezionato il raddoppio di Sturaro. E accussi dopu ca ni ficimu sbintari di Guarente duminica scossa contru u Chievo, sta duminica ni ficimu sbintari macari di du palu di l’Enel di Motta.
Malgrado la seconda sconfitta consecutiva per 2-0, la classifica del Catania non è peggiorata più di tanto, con la salvezza distante ancora due punti, ma con una partita in meno da disputare. Se non fosse per le altre quattro squadre del gruppetto delle pericolanti che vanno a rilento li dietro, a quest’ora le speranze del Catania sarebbero già ridotte al lumicino. Invece con ancora dodici partite da giocare da qui alla fine del campionato, con sette incontri da disputare al Massimino e solo cinque in trasferta, le speranze di salvezza del Catania restano per il momento ancora intatte. Ma sicuramente bisognerà giocare assai meglio rispetto alle partite del Bentegodi e di Marassi.
La mia impressione sui giocatori scesi in campo oggi è la seguente:
Andujar: Un paio di buone parate su Gilardino e un'ottima deviazione sulla punizione del Greco del Genoa dal nome inpronunciabile. E il primo tiro di Antonelli sul gol dell’1-0 lo aveva respinto pure. Ma all’uttimu na minghiata sempri l'appi a fari, facennusi passari u palluni do rui a zeru di sutta ascidda. N’autra vota menza ammulatura. Voto 5,5
Rolin: Ha giocato come difensore centrale destro sia con la difesa a tre che con la difesa a quattro, risultando il meno peggio dei tre li dietro. Nel secondo tempo però si è fatto soffiare un pallone pericolosissimo da Konatè che solo la scelleratezza di Gilardino non ha tramutato in gol. Voto 6
Bellusci: Ha giocato da difensore centrale di mezzo nella difesa a tre di Maran, e a parte il fatto che il ruolo di regista difensivo gli va ampiamente largo, l’arbitro Irrati, ca sarà ca Bellusci ci fici i conna cu so mugghieri, lo ha bersagliato di cartellini al minimo accenno di fallo. Bellusci poteva e doveva gestirsi meglio ed evitare la stupida e inutilissima tirata di maglia a centrocampo sull’ex rossazzurro Motta. La partita del Catania è finita con l’espulsione del Beckembauer scemo. Voto 4
Spolli: Altra prestazione da dimenticare per il Flaco a Marassi. La sconffitta del Catania a Genova è iniziata con l’errore da polli di Spolli sul gol di Antonelli. Il Flaco ha poi sofferto sia con la difesa a quattro che con quella a tre, facendosi scappare per ben due volte Gilardino che poi fortunatamente ha graziato il Catania. Non ci siamo, caro Flaco, non ci siamo per niente. Voto 3,5
Peruzzi: Stavolta il pendolino rossazzurro passi a litturina da ciccumetnea. Non solo si è visto davvero poco in proiezione offensiva, ma ha lasciato sguarnita la fascia sinistra, perdendosi il suo dirimpettaio Antonelli, nell’azione che ha portato al vantaggio rossoblu. Sicuramente un passo indietro rispetto al bel giocatore visto nelle recenti partite. Voto 5
Izco: Marianito da buon capitano è stato il migliore in campo del Catania a Genova. Ha lottato come un leone per tutta la partita, contrastando chiunque gli capitasse a tiro, non rinunciando alle sue solite sgroppate palla al piede nella metà campo avversaria. L’ultimo a mollare del Catania. Voto 6,5
Lodi: Il regista del Catania ha offerto nuovamente una prova deludente. Bersagliato dai fischi dei suoi ex tifosi, che sicuramente lo hanno condizionato psicologicamente, il nostro numero dieci non è riuscito a illuminare il gioco del Catania nemmeno quando la squadra era in parità numerica. Giusta la sostituzione a metà secondo tempo. Voto 5
Rinaudo: Partita dai due volti del Fito a Genova. Fino all’uscita di Lodi dal campo, Rinaudo ha giocato ben al di sotto del livello delle prestazioni alle quali ci ha abituato. Poi quando gli sono state affidate le mansioni di regista, Rinaudo è venuto fuori giostrando assai meglio di quanto avesse fatto Lodi, portando avanti anche qualche pallone interessante palla al piede. Con Izco è stato l’ultimo ad arrendersi. Voto 6
Biraghi: Schierato sulla fascia sinistra prima come centrocampista poi come difensore, Cristiano ha dato ancora una volta prova che la Serie A gli sta piuttosto larga. È vero ca non cumminau dannu comu cetti so cumpagni di squattra, ma non ha inciso mai positivamente sull’economia dell’incontro. Sfortunato quando si è trovato in mezzo ai tre rimpalli che hanno portato al primo gol genoano senza che lui potesse intervenire. Voto 5
Plasil: Schierato da trequartista da Maran, come nella trasferta di Roma contro la Lazio, il Ceco ha dimostrato ancora una volta che quello non è esattamente il suo ruolo con una prestazione assolutamente inguardabile. Non è andato certamente meglio quando Maran lo ha spostato sulla fascia sinistra a causa dell’inferiorità numerica. A mia mi pari ca a chistu non ci pari l’ura ca speddi u campionatu pi tunnarasinni di unni vinni. Voto 4,5
Keko: Schierato come centravanti di sfondamento, l’unica cosa ca fu capaci di spunnari fonu i so scappi. Assolutamente inadatto per il ruolo di punta centrale, sia per la sua bassa statura che per i suoi scarsi mezzi tecnici. Altro giocatore al quale la Serie A sta molto ma molto larga. Voto 4,5
Monzon: Ci cririti ca a notti prima da pattita m’ava ‘nsunnatu ca signava Monzon? Ma unni quannu avissi a signari mai sta gran cappata? Ha giocato 25’ largo a sinistra e appi u tempu di farisi futtiri u palluni do rui a zeru. O lu gran cannaruzzuni! E ndo finali abbattiu na punizione cu du suli iucaturi do Genoa nda barrera e fu capaci di ‘ngagghiari a unu de rui. Voto 4
Fedato: Il gran rinforzo del mercato di gennaio ha fatto vedere ancora una volta che tipo di giocatore è: di Serie B! Anzi mancu di Serie B vistu ca co Bari non iucava quasi mai. Ma chi caddu di iucaturi ni puttanu? Voto 5
Leto: In campo per i venti minuti finali, e dopu tuttu u spacchiu e i pirita si ni nisciu cu ‘n tiru a dui all’ura ca macari n’addevu cia faceva a fallu. Pagghiolu! Voto 5
Maran: Stavolta il buon Rolando non è esente da colpe per la sconfitta di Genova. Malgrado la penuria di attaccanti validi, lo schema con Plasil trequartista e Keko centravanti non ha pagato affatto. Sotto accusa anche la concentrazione e la tenuta mentale della squadra di cui l’allenatore è il primo responsabile. Ha provato invano a correggere la squadra nella ripresa con i rimasugli della panchina. Puttroppu Rolando chista è a zita. Fozza Maran ca n’amu a savvari! Voto 5
E st'autra pattita a pessumu macari. Sabato prossimo il Catania ospita al Massimino il Cagliari, e torneremo a parlare di partita da ultima spiaggia. Io sono sicuro che le altre pericolanti, pi quantu tinti ponu essiri, non ci aspetteranno in eterno. Quindi o ni ramu vessu o appiddaveru l'annu ca veni iucamu nda B.
Sempri
FOZZA CATANIA