Casorezzo (MI), 11 Agosto 2013
Caro Enrico,
anzitutto mi devi scusare, se in altre occasioni ti ho chiamato Antonio, perché credevo che il tuo nome fosse Antonio Buemi. Ho letto con l'attenzione che merita la tua cronaca e ho un paio di precisioni da fare: Massimino non ha ceduto il comando nell'88, ma nell'87 il 30 ottobre (il campionato era lo stesso, 1987/1988), prima della partita contro il Cagliari disputata il primo novembre; inoltre, Mei è subentrato a Busetta a novembre, non proprio a metà campionato. Mi spiace di essere stato spettatore ravvicinato solo di una delle partite elencate, cioè quella contro la Turris nel 1997, paradossalmente, visto che si giocava al Cibali, la mia "trasferta" più lontana: in compenso ero presente ad altre partite a cui tu fai cenno, ad esempio contro il Milan e la Sampdoria nel 2007 e contro il Chievo nel 2009. Naturalmente la ragione è dovuta al fatto che solo di recente il Catania gioca in campi vicini alla zona in cui abito: il mio unico cruccio è di non essere andato a Bologna contro il Chievo, forse perché non ci ho creduto abbastanza, ma a mia parziale discolpa bisogna dire che invece ho assistito alle due precedenti partite e non sarebbe stato facile convincere mia moglie a lasciarmi andare via per la terza domenica di fila. Poi è un vero peccato che tu non abbia incluso nei tuoi ricordi l'1-2 di Torino, un successo che per me fa impallidire anche lo 0-4 di Palermo: goduria indimenticabile per un Siciliano emigrato qualunquista, e stavolta c'ero. A questo proposito, trovo davvero gustosa quella tua considerazione sul fare il tifo per due squadre e avere una moglie e un'amante. Infine, la ricostruzione del prepartita contro la Roma nel 2008 mi sembra ben riuscita. Se posso permettermi un appunto, rispetto al modello (Hornby) non è ancora presente una visione di insieme che leghi i tuoi ricordi in un tutt'uno, a parte l'ovvia constatazione che dall'85 in poi abbiamo affrontato anni davvero disgraziati. Ma scommetto che il tuo era solo un assaggio e che hai in cantiere nescio quid maius (scusa il latino, ma tanto tu hai frequentato il classico: Cutelli o Spedalieri?). Un affettuoso saluto,
Marco Tullio