Io ne avevo 19, e per me, cresciuto e vissuto nella capitale dalla tenera età di 3 anni, ma nato in prossimità della Villa Bellini, fu un’emozione indescrivibile, ancora più amplificata dall’orgoglio di raccontare ai compagni di scuola, per lo più romanisti e laziali, che l’anno successivo avrebbero dovuto fare i conti con il “mio” Catania.
Quella domenica decisiva, contro la Cremonese, mi trovavo, insieme ad un cugino, in mezzo ai “falangisti”, nella curva Nord dell’Olimpico.
Incredibile all’ingresso la visione dell’Olimpico, completamente rossazzurro, avevo il cuore in gola.
Ricordo che nell’intervallo tra i due tempi un paio di romanisti infiltrati, allora gemellati con noi, avrebbero voluto avviare una spedizione “punitiva” nei confronti dei laziali, gemellati con i cremonesi nella curva Sud. Ovviamente, nessuno di noi gli diede retta, sia, innanzitutto, per civiltà che per l’impossibilità di farci distogliere da quanto stava accadendo: il Catania stava tornando in serie A!
Vi seguo da un bel pò, questo post però meritava un intervento, seppur tardivo
carusi, un saluto da un romano catanese e catanista