Bonfanti, se ti riferisci al Lido dei Ciclopi, .....
..caro Catanisazzu, anche tu partecipavi a quegli interminabili tornei di briscola o tressette nella piazzetta antistante il bar?
Bonfanti carissimo,
no, no ho mai partecipato a quei tornei, ma frequentavo spesso quel lido perchè tanti amici avevano lì la cabina ed io villeggiavo ad Acitrezza... e lì... pascolavo per...
brucare l' erba... il Lido dei Ciclopi era (ed è, suppongo) frequentato da tante "bedde figghie"!
Comunicato e richiesta motivata alla redazione:
Esssendo a dieta perchè 40 kg. in più del mio peso forma chiedo che sia applicato una specie di daspo gastronomico ai soggetti che tra mauru, curadduzza, anciovi n'ta bagnacauda e nelle siciliane, caponartine e cacocciole arrustute, fedde di canne di canìvaddo per non parlare di arancini e cipolline, panzerotti graffe cassate e minne di s' Aita istigano il sottoscritto a rigurgiti di bile e contorcimenti da astinenza di produzioni autoctone;
Il suddetto Daspo dovrà inibire i soggetti che con la scusa del Catania invadono anche campi del sapere eenogastronomici e quindi da " invasori di campo" da daspare almeno per 3 mesi.
Grazie!
Capra, sono uno sfegatato ultras della cucina catanese (ho un tatuaggio nel deltoide destro a forma di "crispedda c' anciova"!
)... che spesso ho la possibilità di gustare (e qui sono veramente cattivissimo)... anzi, ti racconto una cosa.
In seguito alla piega presa dal topic, dopo la discussione sul "mauro", mi è venuta una irrefrenabile voglia di pescato e della "piscaria".
Ti consiglio di non continuare a leggere, io declino ogni responsabilità!
Ho preso 2 giorni di ferie, approfittando delle ferie della mia metà, ed insieme a lei, che catanese non è, sono andato a Catania.
Ore 08.15
Arrivo in piazza Duomo.
Sotto la "funcia del Liotro", seduti inun bar, sotto l' ombrellone perchè il sole qui e ancora caldo, ho gustato una "raviola di ricotta fritta" io ed un "iris di crema" lei... in più, ingordo, ho fatto portare un "panzarotto" di cioccolato che abbiamo diviso in due... ovviamente, un buon caffè per chiudere la colazione!
Ore 09.00
Tour turistico-culinario alla "piscaria"!
Fra tante bancarelle, ho potuto inebriarmi del "tipico profumo" del luogo! (quando vivevo all' estero, ho sognato, giuro, quell' odore più di una volta, apprezzandolo come un "profumo" di inenarrabile virtù, che sapeva della mia terra, delle mie radici).
Ho acquistato, nel mio fornitore di fiducia, sotto il tunnel che porta "sutta l' acchi da marina", due seppie freschissime, circa un chilo di cicale (astrei!!!), cinque "sauri (sugarelli) ianchi do canali" di circa 400 grammi l' uno, un chilo di "cozzuli da Plaja" (telline) e un paio di chili di "cozzuli di Missina" (mitili). Sono rimasto un po' deluso perchè, in effetti, cercavo la "pescatrice", ma non ne aveva!
Ore 10.00 - 11.00 passeggiata in via Etnea
Da piazza duomo fino alla Villa; nel Bar di fronte alla Villa, quello all' angolo per intenderci, ho acquistato sei cannoli, tre di ricotta e tre di cioccolato.
Ore 12.00
Arrivo al panificio sotto casa di mia madre, dove ho acquistato 10 "mafaldine ca ciciulena" (semi di sesamo), appena sfornati ed ancora fumanti.
Ore 13.00
Pranzo.
Menù:
Antipasto con cicale saltate in padella e telline saltate con aglio e prezzemolo;
Spaghetti al nero, ricolmi di bocconi di seppia tagliata a "listelli";
Sauri "abbuttunati" (con aglio e prezzemolo) cotti alla brace, con abbondante "salmoriglio";
Cozze "scoppiate" con limone spremuto sopra;
Cannoli di ricotta e cioccolato!
Ore 15.00- 16.00
Riposino.
Ore 16.30
Tour gastronomico con acquisto di salsiccia condita, polpette al limone, "zuzzu", "alivi cunzati", pepato fresco e vecchio, ricotta salata e tante altre bontà catanesi... perfino un salto a comprare le "mitiche" tortine (le profumatissime merendine che gustavo da piccolo) ho fatto, per non dire che, prima di andare via, ho acquistato, in un noto biscottificio, le "rame di Napoli" e i "'nzuddi"!
Ovviamente, per cena una scacciata di tuma e anciovi!
Capra,
ti voglio bene!