In questa prima fase, l'unica novità da auspicare è che lo sguardo del Catania sui nuovi talenti si allarghi ancora di più, comprendendo oltre al mercato interno, anche Africa e i paesi dell'Est Europa.
I giocatori argentini o sudamericani in genere (eccetto i brasiliani), lo sanno anche le pietre, oltre che essere "low-cost", in Italia per il 90% dei casi riescono ad ambientarsi ed integrarsi col gruppo in tempi brevissimi.
I giocatori dell'est europa (in particolare gli slavi) se non sono dei veri, puri, autentici talenti diventano delle vere "cappate" a causa della loro (statisticamente accertabile) difficoltà di ambientamento e per il loro carattere sovente "anarchico".
Dunque, in sintesi, per i mercati dell'est, luvamuci manu!!!
I giocatori africani? Grandissime doti atletiche, ma più rischiosi dal puinto di vista tecnico tattico. Anche qui, dove li troviamo i collaboratori fidati?
Saluti
Certamente questa descrizione rispecchia quella che è una realtà. I calciatori Argentini sono i più adatti al nostro campionato e forse al nostro ambiente catanese. Però, e qui starebbe l'abilità del nuovo staff, andare a scovare qualche talento low cost (che ovviamente dovrebbe avere anche delle qualità sul piano personale, ma questa è una regola che vale per tutti e che, mi pare al Catania, sia tenuta in grande considerazione) in altri mercati sarebbe un passo in avanti. Se diciamo sempre che il modello è Udine, lì gli osservatori guardano a tutti i mercati.
Detto questo, concordo che bisogna partire da ciò che ha dato risultati eccellenti. E qui mi sembra che l'arrivo di questo Favero, di cui le notizie che ci sono in rete dicono un gran bene, dia delle garanzie di prosieguo del lavoro svolto in questi anni da Lo Monaco in Sud America.
Vero che i collaboratori scopritori di talenti sono sparsi e operano a tutte le latitudini del pianeta,pero' il mercato piu' gettonato e piu' prolifico e' quello sudamericano,dove con poco denari ,a volte, compri pure bene. C'e' da dire che in relazione ai giocatori argentini il discorso del doppio passaporto ne agevola anche le trattative.
L'adattamento al nostro campionato e' dovuto in parte anche al fattore genetico e caratteriale ,ma anche di mentalita' e di predisposizione a un modello di calcio diverso da quello anglosassone.Difatti i maggiori talenti e la stragrande maggioranza preferisce venire da noi e in Spagna piuttosto che emigrare nella Bunderliga o in Premier League.
Per quanto riguarda il Catania, con LomOnaco abbiamo stabilito un ponte con l'Argentina e il sudamerica in genere che e' stato collaudato negli anni e che ha portato dei benefici sia dal punto di vista tecnico e soprattutto economico.
Certo,se in avvenire,attraverso Gasparin e i suoi collaboratori,riuscissimo ad innalzare il livello di impegno economico e mettessimo al bando la frase "non rientra nei nostri parametri economici",tanto amata e tante volte usata dal nostro ex DG , chissa' che non si possa vedere da queste parti un novello Pastore o un Lavezzi ..magari per qualche anno e poi rivenderlo con tanto di guadagno.
Infine,per quanto riguarda il mercato africano sono d'accordo con Cantarutti quando dice che sono giocatori inaffidabili dal punto di vista tattico-disciplinare,pero' questo discorso credo fotografi meglio e riguardi piu' i difensori e i centrocampisti, a cui si impone un certoo rigore tattico, mentre per gli attaccanti il discorso e' un po' diverso.