Che dire: stamattina in ufficio i colleghi di fede laziale rosicano, e rosicano tanto. E ringraziano il Napoli perchè altrimenti la sconfitta a Catania avrebbe avuto conseguenze ancora peggiori.
Io invece ho un sorriso a 41 denti, ed una ruota da far invidia al più colorato dei pavoni.
Che ci volete fare? Dopo anni (anzi, decenni) di pane e salame, un pò di ostriche e champagne bastano e avanzano per farmi girare la testa.
Io, che fibrillavo d'ansia per le importanti trasferte a Castrovillari, o a Casarano, o a Gangi, seguite alla radio grazie ad una qualche emittente locale di cui non ricordo più il nome;
io, che ho toccato il cielo con un dito dopo il soffertissimo pareggio di Taranto e la conseguente promozione in B;
io, che ho festeggiato per una quindicina di giorni dopo che Del Core ha fatto una certa cosa contro una certa squadra lombarda, e conseguente promozione in A...
io, che al gol di Minelli in quel di Bologna contro una certa squadra veneta, ho esultato come se avessimo vinto la Scempions Lig in finale contro il Barcellona con un golden gol al 119° minuto...
Sono sempre io quello che stamattina apre i giornali ed osserva estasiato la propria squadra al sesto posto del campionato italiano di serie A (a pari punti di Roma e Milano) e che si ricorda, con un sorriso ancora più grande e con un piacere ancora più immenso, di quelle trasferte a Gangi, Castrovillari, Casarano...
Buon sesto posto a tutti.