Fanta, scusami, ma non si banalizza un tubo.
Viviamo in un paese democratico, no? Allora spiegami: io, persona per bene, devo pagare una tessera (anche se solo 10 euro) per avere diritto ad assistere ad un evento sportivo. Giusto? Giusto. Ora, la tessera è nata per mettere un po' di ordine all' interno degli stadi, diventati terra di conquista di un manipolo di delinquenti, non di persone appassionate di sport. Giusto anche questo.
Per mettere ordine ancora di più, vengono "elargiti" i DASPO, provvedimenti che dispongono il divieto ad alcuni soggetti pericolosi a prendere parte a manifestazioni sportive, per evitare disordini. Ci siamo?
Dimmi adesso, io che ho la tessera del tifoso, non ho un DASPO, ma abito fuori provincia di Catania, perchè alcuni incontri non posso vederli allo stadio in curva? Ho il DASPO anch' io, allora! Io persona perbene, subisco una limitazione della mia libertà, in un paese democratico, pur non avendo commesso nè reati, nè colpe... quindi, io come chi è andato allo stadio con coltelli, mazze, bombe, caschi etc, etc, commettendo un reato... lo trovi corretto, concettualmente?
Però, e qui cade l' asino e si spezza tre gambe, se non vado in curva, ma in una tribuna più costosa... mi riabilito! Posso assistere e non sono più pericoloso!!!
E la tessera, il DASPO e tutte le coglionate all' italiana, che fine hanno fatto?
All' inizio pensavo davvero fosse efficace la tessera, ma quando ho visto certe boiate, mi sono ricreduto.
Alla luce dei fatti, credo che siano sufficienti il biglietto nominativo, i tornelli con i relativi controlli d' ingresso e degli addetti all' interno che facciano rispettare la disposizione dei posti assegnati, tutto qui. Nulla di più.
Sarebbe più efficace, sbattere in galera per "20 anni" chi va ad un evento sportivo munito di bombe, coltelli e via discorrendo... "l' ergastolo" per chi aggredisce le forze dell' ordine o organizza e partecipa agli agguati.... non trovi?
Io e tante altre persone civili potremmo, così, non subire una limitazione della propria libertà.
Andare a rieducare e riabilitare le zone socialmente a rischio, come dice Marco, sarebbe la soluzione più giusta, ma forse molto difficile da realizzare... ma qui andremo fuori discorso...