In sostanza ora che hanno comprato 3 difensori forti la settanta la devono appattare con la difesa a 3.
Esattamente. Io leggo (leggo soltanto perchè ormai da anni scrivo soltanto qui), pareri e idee tattiche e tecniche in giro sui vari muri rosanero. C'è da rabbrividire davanti a tanta incompetenza (gente che sogna lo scambio Nocerino/Montolivo, quando Nocerino non rinnova perchè il Palermo nemmeno ci pensa a superare un ingaggio da un milione e Montolivo alla Fiorentina già prende abbastanza più di un milione) e quando non c'é incompetenza c'é mancanza di vivacità intellettuale, perchè parlano tutti di difesa a quattro (idea rispettabile), ma ignorano, come dici giustamente tu, che il Palermo ha costruito un organico di difensori tale da schierarne almeno tre e lasciarne comunque almeno uno (diciamo Munoz) fuori scontento.
Varela é un ragazzino, Occasionale. O é fortissimo ed esplode tipo Santana il primo anno oppure é improponibile come titolare senza nemmeno un minuto di serie A sulle spalle.
Ma oggi come oggi i problemi principali, non in ordine di importanza, sono:
1) Allenatore confuso su modulo tattico;
2) Presidente in pieno delirio di onnipotenza;
3) Senatori a metà fra il ribelle e lo scoglionato;
4) Mercato aperto per tutti, il Palermo sembra diventato una bancarella.
Approfondisco laddove serve.
Punto 1): un allenatore che nella sua vita ha fatto sempre, solo ed unicamente il 4-4-2 (al massimo 4-3-1-2) viene presentato come un profeta della difesa a tre, la prova per quaranta giorni, poi cambia idea al sessantesimo del primo impegno ufficiale e al quarantaseiesimo del secondo impegno ufficiale. Ieri ci si sente dire da Sogliano che ancora, a venti giorni dall'inizio del campionato, bisogna scegliere il modulo giusto e di conseguenza le scelte di mercato in entrata.
Punto 2): basta il titolo.
Punto 3) e punto 4): vanno di pari passo.
Migliaccio mi sembra la tristezza fatta persona,
Cassani un mese fa parlava da giocatore della Lazio e da allora fa concorrenza al primo per scoramento.
Nocerino gioca in un ruolo che non ama e sa benissimo di essere in uscita, visto che non rinnoverà mai il contratto.
Miccoli é in guerra con Zamparini ufficialmente da Catania-Palermo dello scorso anno, ma secondo me la ruggine risale al momento in cui il giocatore rifiutò il Birmingham facendo appizzare al collezionista di plusvalenze sei milioni di cartellino e tre milioni e seicentomila euro di ingaggio residuo.
Bacinovic reclama più attenzione ed il suo procuratore (facendo la felicità di Zamparini) lo sta proponendo a mezza Europa.
Bovo in guerra con Zamparini lo é da qualche anno (ricordate critiche dopo il 4-0 a Roma e pace fatta con il Rolex d'oro?), l'anno scorso i dissapori sono aumentati, quest'anno sono letteralmente esplosi ed anche Bovo é ormai rosanero soltanto federalmente.
Ilicic é un ombra del giocatore di calcio che avevamo conosciuto lo scorso anno. Ha sostituito Pastore nel ruolo dell'assist-man alla squadra avversaria, é irritante per i suoi colpi di tacco superflui in situazioni di gioco e risultato che invece meriterebbero soltanto concretezza, anche lui sembra sempre più plurirattristato.
Pinilla si infortuna spesso, ma adesso si ritrova ad essere la prossima vittima sacrificale in caso di (infausto) acquisto di Amauri.
Hernandez invece... Hernandez chi? Qualcuno sa che fine ha fatto? Di lui si sente soltanto Zamparini che in tre soli righi di intervista lo mette sul mercato e lo toglie un paio di volte, lasciando poi il dubbio finale.
I giocatori che ho nominato sono tutti sul mercato, anche se va detto che nella bancarella Palermo Calcio non esiste per politica aziendale un giocatore incedibile. Questo lo sanno bene loro per primi ed é secondo me questo il principale limite del Palermo, la discriminante fra l'andare avanti in CL come ha fatto due volte l'Udinese e quattro volte la Fiorentina (non metto il Napoli perchè ormai fra fatturato e politica aziendale, checchè ne dica Zamparini é un gradino avanti a noi) e stazionare in un'aurea dimensione (definirla mediocritas sarebbe ingiusto) oltre la quale non si può o non si deve andare. Lo sanno i giocatori per primi, se se los cordano glielo ricorda Zamparini demolendoli a turno, smantellando la squadra e, se serve, "rinforzandola" con Kurtic, Andjelkovic e Paolucci...
Certo, mi giro intorno e guardo, Napoli escluso, le altre realtà del Sud in un momento di crisi globale come quella che si sta vivendo e non posso che sorridere, ma rimane sempre la convinzione, il tarlo che rode i miei pensieri, che basterebbe molto, molto poco, per potere comunque ottenere molto, ma molto di più.