Siamo alle solite. Esprimo delle senzazioni provate in un'occasione che secondo me avrebbe potuto unire tutti i siciliani sotto la bandiera della squadra che ne esprime la faccia pulita e vengo attaccato "a levapilu".
Me lo immaginavo, perché tanto ma questa volta, devo dire, non così tanto. Certo fa colpo dire di trovarmi d'accordo con Gaspare, che nella circostanza era stato sportivo (è un evento?) e sentirmi chiamare di rimando topo di fogna. Però il provocatore, naturalmente, sono sempre io (essendo di Acireale non può che essere così. Visto che siamo catanesi - lo dice Marco Tullio da Casorezzo e allora... - se non ci sentiamo tali siamo solo dei traditori).
non così tanto, perché tutto sommato da un po' di tempo provo una certa indifferenza nei confronti del Catania, che alla fine dei conti non è penetrato nei cuori degli acesi (lo temevamo, eccome se lo temevamo) neppure in questo nostro prolungato momento di disgrazia. Se questo sia dovuto alla nostra forte identità (hai voglia a negarla, basta che vi fate un giro su Internet), allo scarso appeal del berlusconcino di provincia (farà lo stesso percorso del suo lider maximo?) o del moggino di provincia o alla maggiore presa del Palermo non lo so, né mi interessa.
Mi dispiace che mo' cumpari Trunz e l'amico Sergio mi facciano degli appunti. Ne terrò conto, ma l'ostilità di certa gente verso di me e verso gli acesi in genere (a meno che facciano atto di dolore e professione di fede catanese.. ora forse non basta più devono proprio sostenere e affermare di essere catanesi... Marco Tullio da Casorezzo dixit).
Ma parliamo della stupenda finale di Coppa Italia e del comportamento dei siciliani. Ad Acireale, è vero, le simpatie della stragrande maggioranza andavano al Palermo (ma le pecore nere c'erano, c'erano); a Catania, ed è altrettanto comprensibile, si tifava sotto sotto per l'Inter, ma perché così tanti altri siciliani in mezzo alle truppe della squadra più antimeridionalista d'Italia, dell'unica squadra che al suo interno (sentito con le mie orecchie) distingue tifosi di serie A (i soli veri bauscia, i milanesi) e il parco buoi (quelli delle altre città).
Perché questa sudditanza? Perché questo servilismo verso chi vince, come le sue vittorie potessero essere le nostre. Io ho provato, e l'ho detto, un po' di disagio persino a schierarmi apertamente per una squadra che non è la mia, non è quella della mia città. Questa gente, invece, disagi non ne prova, e, ripeto tanto per scansare ogni dubbio, non ce l'ho con i catanesi, che ritengono il Palermo una rivale diretta, ma gli altri? Per gli acesi, ad esempio, lo trovo grave. Saranno interisti da una vita, ma...
Questa tendenza dei siciliani a rinnegare la propria terra è quello che, sinceramente, mi affligge, molto ma molto di più delle accuse che qualcuno in mala fede mi rivolge semplicemente perché non vuole che la verità venga a galla.
Forza Acireale.