"Meglio il Palermo in C ma senza Zamparini. Meglio il Palermo in C ma con dignità."
Parole sloganate in libertà non soltanto sui muri ma nella sala conferenze dell’Addaura hotel al cospetto di Delio Rossi. L’unico risvolto positivo di un Palermo in serie C, aggiungerei io, è che finalmente ve ne tornate a tifare per le vostre belle strisciate, come ai vecchi tempi.
Dignità è non sputare nel piatto dove si mangia, dove s’è mangiato di questi tempi e dove si continuerà a magiare fin quanto Zamparini sarà alla presidenza del Palermo. Per dignità, dovreste girare alla larga dal barbera da domani in poi. Ma poichè dignità non si conosce, il carro della vittoria sarà largo e spazioso ed accoglierà anche voi che da novelli figliol prodighi tornerete all'ovile quando ci sarà da gioire. Ha ragione Zamparini a dire "chi vuole Rossi se lo segua pure". Io credo che si stia perdendo letteralmente il senso della misura, oltre che della realtà. Il Palermo, che da eterna nobile decaduta (se mai fosse stata in piedi, ci sarebbe da aggiungere) da un paio di stagioni a questa parte diventa l’incubo permanente delle strisciate e vince a Torino, a Milano, a Firenze, a Genova, a Roma, non registra più i meriti di chi l’ha costruito ma ci si lascia coinvolgere nel modo peggiore sull’onda emotiva di un licenziamento (uno dei tanti tra le migliaia e migliaia da quando il calcio esiste) che, per quanto bene gli si potesse volere all’allenatore, era ormai inevitabile, come riconosciuto oggi stesso dal diretto interessato. Adesso Zamparini viene trattato alla stessa stregua di chi ha comprato il Real Madrid e lo fa retrocedere in serie B. Forse ci ha un po' troppo malabituati. Forse ci siamo illusi che anche noi si poteva essere il Milan o l’Inter, noi che ci sognavamo di diventare ciò che erano Parma o Verona quando ancora si giocava a Nola o a Castellammare di Stabia. Quando noi ci si chiedeva che cosa avessimo in meno di Perugia, di Atalanta, del Cagliari per sguazzare perennemente nei campionati minori.
Siamo passati dalle stalle alle stelle troppo in fretta e ci siamo ingozzati. Chi mai avrebbe dovuto dircelo 10 anni fa che un giorno avremmo avuto una squadra che contendesse i posti Europa alle blasonate Juve, Lazio, Napoli, Fiorentina ecc. Eppure l'abbiamo avuto, l'abbiamo tutt'ora ma cerchiamo la perfezione assoluta: risultati rotondi, campionato lineare a tipo marcia trionfale, senza difficoltà, senza impedimenti, senza incidenti di percorso. Ma solo poche squadre possono permettersi tutto ciò e noi non siamo tra loro; NON LO SIAMO MAI STATI!!! Forse nemmeno ai tempi d'oro di Zamparini lo siamo stati, quando il Barbera faceva 33 mila abbonamenti e ci voleva uno stadio da 60 mila per le gare di cartello.
Io invito tutti a guardare i fatti. E i fatti dicono: lato sinistro della classifica, salvezza raggiunta già a marzo (alias un altro anno di A non ce lo toglie nessuno) e presidente che interviene quando vede che le cose prendono una piega diversa da quella auspicata.
Neanch'io condivido i modi di fare del presidente, il suo intromettersi nei fatti tecnici della squadra, il suo modo di gestire da padre padrone. Ricordiamoci però che il licenziato Rossi non patirà mai i morsi della disoccupazione come potremmo patirli noi operai, impiegati o piccoli professionisti. Sapeva cosa veniva a trovare Rossi a Palermo e al tirar delle somme, il nostro ex allenatore ha dato ed ha anche avuto. C'è più di una squadra che gli ha già messo gli occhi addosso. Buona fortuna Rossi!
Noi però di squadra ne abbiamo una sola e si chiama Palermo. Ed il nostro caro e amato Palermo, ricordiamocelo, nella sua centenaria storia ha trovato un solo presidente che gli ha dato un po' di lustro nel maggiore palcoscenico italiano: Zamparini. Altre dirigenze, solo scorci di muluna.
Lo dico dall'"alto" dei miei 50 anni, a tutti questi 20enni che da 7 anni a questa parte si sono scoperti tifosi rosanero ed emulano nella mentalità e nelle gesta le posizioni intraprese in casi simili da altre tifoserie (potenza di internet e dell’ADSL a 2 lire) la cui squadra però storicamente ha fatto della massima serie il suo abitat naturale e considera le altre categorie minori, quelle che da sempre sono state di nostra competenza, come un abominio assoluto e inqualificabile: quello che ha dato in questi anni Zamparini a Palermo, non si era mai visto precedentemente e quasi sicuramente non lo si vedrà mai più. Da più parti leggo che Zampa sta distruggendo il giocattolo. Io credo invece che il giocattolo rischia di romperlo il tifoso se non torna immediatamente coi piedi per terra. E piedi per terra significa che il Palermo non può prescindere dal tesserare i vari Darmian, Kurtiz, Kasami, Acquah, sloveni e affini vari. I tempi dei Toni, dei Corini e degli Amauri, sono finiti. E se all’allenatore non sta bene, che si ridimensioni anche lui invece di lagnarsi a più riprese e ad ogni piè sospinto.
Ora, a meno che non venga Moratti o Berlusconi e rilevi il Palermo, io starò sempre con Zamparini. Di allenatori il Palermo potrebbe averne a dozzine. Di presidenti che possano garantirci decenti campionati di serie A, oltre a Zamparini all'orizzonte non c'è nessuno. Ed io non canterò mai "presidente caccia la grana", non scriverò mai nei muri che Zamparini è pazzo perchè pazzo ci diventerò io quando la nostra squadra tornerà a gestioni autoctone improvvisate quanto inesperte. E non cambiano gli allenatori, non perchè ne sposano fino in fondo il progetto tecnico ma perchè non hanno i soldi per poterselo permettere.