Autore Topic: Crisi del calcio italiano  (Letto 3323 volte)

Offline GPalermo1954

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Crisi del calcio italiano
« il: 01 Novembre 2010, 08:01:10 pm »
Il motivo dominante e su cui la maggior parte di noi e' d'accordo e' lo squallido spettacolo offerto da molte partite del nostro campionato.
Senza voler entrare nel merito delle considerazioni ampiamente esposte con dovizia di particolari in sede di commento-critica,la partita a cui si e' assistito ieri al Massimino fotografa esattamente lo stato di crisi in cui langue il calcio nazionale.
Senza mettere la lente d'ingrandimento su partite come Milan-Juve,Genoa-Inter,Palermo-Lazio tanto per limitarci ad alcune partite della giornata appena conclusa e l'elenco potrebbe allungarsi e potremmo fare notte fonda,hanno un unico comune denominatore e cioe' una mancanza di contenuti calcistici che non ti fanno godere dello
spettacolo del  calcio....ci basta andare avanti a via di tifo..e se si vince meglio ancora.La lazio,la Juve, il Napoli battono le rispettive concorrenti adottando una tattica
che privilegia il primo non prenderle,giocando pure alla viva il parroco,e con un solo tiro
fanno loro la vittoria, sai che titoloni sui giornali dove si scambia la cac.ca col cioccolato e i furti con le imprese sportive e senza fare menzione alcuna sul fattore c.u.l.o tanto influente.
Il problema e' che hanno pure ragione,vae victis! E' una cultura tipicamente italiana esaltare la vittoria a discapito del bel gioco e la dicotomia e' proprio questa.
In un paese come l'Italia ossessionata dall'estetica,dell'apparire sobri ed eleganti rispettosi dei dettami di monsignor Della Casa ci deliziamo con gli orrori della domenica che ci vengono proposti dai nostri eroi del calcio:roba da analisi medica!
Siamo arrivati al culmine della massima espressione del decadentismo calcistico, come se gia' non bastava quello socio-politico.
Siamo a livelli imbarazzanti ed e' per questo che mi vien da pensare che gli osservatori internazionali non ci hanno granche' in considerazione e il nostro calcio e' snobbato
soprattutto per gli spettacoli indecorosi di cui sono protagonisti i nostri calciatori.
Sara' un tantinello di invidia forse per i tanti trofei internazionali conquistati? oppure ancora per tutto quello di cui ci ha fornito la natura?
Fatto sta ,carusi ,che io qua faccio una gran fatica a difendermi perche'gli argomenti a volte sono risibili e mi devo fare abbarbicate spericolate sugli specchi....
Per concludere vorrei farvi attenzionare due domande:credete che ci sia in atto uno scadimento tecnico generazionale  o e' la conseguenza di una errata visione del calcio?
oppure ancora e' la paura delle societa' che pur di raggiungere i risultati che consentono loro maggiori proventi utilizzano tattiche utilitaristiche che hanno l'effetto di produrre spettacoli indegni?
Sono curioso di conoscere le vostre impressioni.
Un saluto.
 
CATANIA USQUE AD FINEM

Offline GASPARE

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #1 il: 01 Novembre 2010, 09:05:05 pm »
In Italia, lo ripeterò fino alla noia, è scarsa la cultura calcistica...la cultura della sconfitta!
L'Italia eccelle nell'ipocrisia e nella retorica del vincitore...del fine giustifica i mezzi!

Giornalisti sportivi, presunti tali o cosiddetti addetti ai lavori non sono per nulla dissimili dai loro colleghi che si occupano di cronaca...giocano anche loro, perfettamente, al lancio della pietra nascondendo il braccio...

Prima istigano i tifosi contro le società che non spendono...con certe disamine, a fine di ogni sessione di calciomercato, da restare inorriditi nonostante sappiano che alla fine è sempre e solo il campo quello che giudica l'operato di una società (tanto che spessissimo non ci azzeccano!)...poi però fanno i gigli di campo e si scandalizzano quando girano certe cifre o quando le nostre Nazionali, dalla maggiore all'ultima Under, vengono sbattute fuori perfino dal torneo Interlidi...

Tali e quali ai loro colleghi che prima infilano la telecamera nel buco del cu.lo dei protagonisti di Avetrano...poi fanno i salottini, battendosi il petto, allarmati dalla troppa esposizione mediatica e per i tour dell'orrore sui luoghi dell'omicidio...

Questa è l'Italia di oggi, caro GP...ci credo che fai fatica a difenderti al cospetto di chi invece usa la testa e la razionalità...basti pensare ad una società come l'Ajax e cos'è diventata in virtù della sua scuola calcio...alle sue giovani "scommesse"...grazie ad un humus in cui nessuno si sognerebbe di urlare "nesci i soooddi"...

Agli italiani, quanto meno ad una buona maggioranza, devi parlare al loro basso ventre, mai alla testa...devi inculcargli che quello che conta è sempre e solo vincere, non importa come...devi vincere, altrimenti non sei nessuno!
Fino a quando ci sarà questa maniera di pensare ed agire...fino a quando non ci sarà qualcuno, o meglio noi stessi come tifosi, a fermare questa giostra impazzita, il calcio italiano resterà nella mediocrità...

Ciao

 
 
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline Fantadrum

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #2 il: 01 Novembre 2010, 09:08:43 pm »
detto in poche parole, 3 problematiche che mi vengono in mente (ma ce ne sono altre):

1) secondo me c'è una fase di basso livello tecnico dei giocatori italiani. Come succede nella vita, ci sono annate buone e annate cattive, senza attribuire eccessive colpe.

2) c'è anche una poca fiducia dei clubs nei giovani (diversamente da altre nazioni)

3) C'è stata calciopoli

Offline GPalermo1954

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #3 il: 01 Novembre 2010, 09:36:02 pm »
detto in poche parole, 3 problematiche che mi vengono in mente (ma ce ne sono altre):

1) secondo me c'è una fase di basso livello tecnico dei giocatori italiani. Come succede nella vita, ci sono annate buone e annate cattive, senza attribuire eccessive colpe.

2) c'è anche una poca fiducia dei clubs nei giovani (diversamente da altre nazioni)

3) C'è stata calciopoli
C'e' stata calciopoli nel senso che sarebbe stato meglio se non c'era?
CATANIA USQUE AD FINEM

Offline Fantadrum

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #4 il: 01 Novembre 2010, 09:54:35 pm »
detto in poche parole, 3 problematiche che mi vengono in mente (ma ce ne sono altre):

1) secondo me c'è una fase di basso livello tecnico dei giocatori italiani. Come succede nella vita, ci sono annate buone e annate cattive, senza attribuire eccessive colpe.

2) c'è anche una poca fiducia dei clubs nei giovani (diversamente da altre nazioni)

3) C'è stata calciopoli
C'e' stata calciopoli nel senso che sarebbe stato meglio se non c'era?

No, ma squadre che fornivano tanti giocatori alla nazionale e forti in europa sono state  fortemente penalizzate, quindi hanno dovuto fare politiche particolari che nn hanno valorizzato gli investimenti in giocatori a medio-lungo termine. In primis Fiorentina e Juve. In più, ad esempio la Fiorentina ha mantenuto dirigenti che conoscevano il calcio, la Juve invece ha promosso una nuova triade (uno che veniva dalla Rinascente, uno dal tennis e l'altro che prenotava gli alberghi...) provocando disastri. Se ci aggiungi che la vincitrice del post-calciopoli è composta quasi esclusivamente da stranieri...

Poi, se vogliamo valutare e analizzare calciopoli, lo possiamo fare, ma questo è un altro discorso che ci porterebbe fuori tema.

Offline GASPARE

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #5 il: 02 Novembre 2010, 10:52:42 am »
Perdonami Fanta...sarà giusta la tua disamina post calciopoli...ma proprio calciopoli non c'entra una beata mazza!

Qui c'è un sistema che è impazzito da quando il Sultano Bunga-Bunga, prima di ammorbare la vita politica italiana, ha ammorbato il sistema calcio non solo italiano, ma europeo, nel momento in cui acquisì il Milan...te li ricordi quei periodi?

Giocatori acquistati al doppio del loro prezzo reale e con contratti da capogiro...avvolte senza la reale necessità tecnica e dunque sbattuti a svernare in tribuna solo per il gusto di toglierli alla concorrenza (la Juve di Agnelli!)...nonchè, grazie alla propaganda dei mezzi d'informazione in suo possesso, istillato nella gran parte dei tifosi l'idea che per fare calcio e vincere bisogna spendere e spandere...metodi pirateschi che hanno sortito sul calcio italiano un effetto domino...con società che per stare al passo hanno mortificato i loro vivai, se non addirittura arrivare al tracollo finanziario e conseguente fallimento...

Dunque calciopoli, semmai, è stata una conseguenza di questo sistema impazzito...non una certo la causa dell'abbassamento del livello del nostro calcio...tralaltro, è bene ricordarlo, che quella che hai esposto tu è più o meno la teoria di Galliani uno dei protagonisti del sistema Moggi...per cui vedi tu... ;-)

E' vero che società di livello europeo hanno viaggiato con budget molto alti anche prima dell'avvento del Debosciato di cui sopra...ma come hai scritto tu stesso hanno mantenuto e foraggiato ugualmente i loro settori giovanili...penso al Barcellona...al già citato Ajax o alla stragrande maggioranza dei club inglesi della Premier Legue...ma questo è un fatto culturale. Cultura che qui da noi, purtroppo, è in minoranza...bisogna prenderne amaramente atto, in Sicilia in modo particolare...

Bisogna che cresciamo noi...prima di pretenderlo dagli altri!
« Ultima modifica: 02 Novembre 2010, 10:55:46 am da GASPARE »
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline MALATO PO CATANIA

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #6 il: 02 Novembre 2010, 11:23:38 am »
Perdonami Fanta...sarà giusta la tua disamina post calciopoli...ma proprio calciopoli non c'entra una beata mazza!

Qui c'è un sistema che è impazzito da quando il Sultano Bunga-Bunga, prima di ammorbare la vita politica italiana, ha ammorbato il sistema calcio non solo italiano, ma europeo, nel momento in cui acquisì il Milan...te li ricordi quei periodi?

Giocatori acquistati al doppio del loro prezzo reale e con contratti da capogiro...avvolte senza la reale necessità tecnica e dunque sbattuti a svernare in tribuna solo per il gusto di toglierli alla concorrenza (la Juve di Agnelli!)...nonchè, grazie alla propaganda dei mezzi d'informazione in suo possesso, istillato nella gran parte dei tifosi l'idea che per fare calcio e vincere bisogna spendere e spandere...metodi pirateschi che hanno sortito sul calcio italiano un effetto domino...con società che per stare al passo hanno mortificato i loro vivai, se non addirittura arrivare al tracollo finanziario e conseguente fallimento...

Dunque calciopoli, semmai, è stata una conseguenza di questo sistema impazzito...non una certo la causa dell'abbassamento del livello del nostro calcio...tralaltro, è bene ricordarlo, che quella che hai esposto tu è più o meno la teoria di Galliani uno dei protagonisti del sistema Moggi...per cui vedi tu... ;-)

E' vero che società di livello europeo hanno viaggiato con budget molto alti anche prima dell'avvento del Debosciato di cui sopra...ma come hai scritto tu stesso hanno mantenuto e foraggiato ugualmente i loro settori giovanili...penso al Barcellona...al già citato Ajax o alla stragrande maggioranza dei club inglesi della Premier Legue...ma questo è un fatto culturale. Cultura che qui da noi, purtroppo, è in minoranza...bisogna prenderne amaramente atto, in Sicilia in modo particolare...

Bisogna che cresciamo noi...prima di pretenderlo dagli altri!

QUOTOOOOOOOOOOO!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!  =D>

Offline GPalermo1954

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #7 il: 02 Novembre 2010, 12:05:29 pm »
...e Gaspare ha dimenticato di dire che tra i grandi club italiani il Milan e' stato quello che prima di tutti ha smantellato il suo settore giovanile...
CATANIA USQUE AD FINEM

Offline Fantadrum

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #8 il: 02 Novembre 2010, 04:58:42 pm »
Perdonami Fanta...sarà giusta la tua disamina post calciopoli...ma proprio calciopoli non c'entra una beata mazza!

Qui c'è un sistema che è impazzito da quando il Sultano Bunga-Bunga, prima di ammorbare la vita politica italiana, ha ammorbato il sistema calcio non solo italiano, ma europeo, nel momento in cui acquisì il Milan...te li ricordi quei periodi?

Giocatori acquistati al doppio del loro prezzo reale e con contratti da capogiro...avvolte senza la reale necessità tecnica e dunque sbattuti a svernare in tribuna solo per il gusto di toglierli alla concorrenza (la Juve di Agnelli!)...nonchè, grazie alla propaganda dei mezzi d'informazione in suo possesso, istillato nella gran parte dei tifosi l'idea che per fare calcio e vincere bisogna spendere e spandere...metodi pirateschi che hanno sortito sul calcio italiano un effetto domino...con società che per stare al passo hanno mortificato i loro vivai, se non addirittura arrivare al tracollo finanziario e conseguente fallimento...

Dunque calciopoli, semmai, è stata una conseguenza di questo sistema impazzito...non una certo la causa dell'abbassamento del livello del nostro calcio...tralaltro, è bene ricordarlo, che quella che hai esposto tu è più o meno la teoria di Galliani uno dei protagonisti del sistema Moggi...per cui vedi tu... ;-)

E' vero che società di livello europeo hanno viaggiato con budget molto alti anche prima dell'avvento del Debosciato di cui sopra...ma come hai scritto tu stesso hanno mantenuto e foraggiato ugualmente i loro settori giovanili...penso al Barcellona...al già citato Ajax o alla stragrande maggioranza dei club inglesi della Premier Legue...ma questo è un fatto culturale. Cultura che qui da noi, purtroppo, è in minoranza...bisogna prenderne amaramente atto, in Sicilia in modo particolare...

Bisogna che cresciamo noi...prima di pretenderlo dagli altri!

Non sono d'accordo, Gaspare. Quello di cui parli é quello che dovrebbe essere la "degenerazione del sistema", non la crisi del calcio italiano. La crisi di cui parla GP é quella del post campionato del mondo, quando una grande nazione calcistica non arriva più alle semifinali delle coppe europee e si fa buttare fuori al girone di qualificazioen del campionato del mondo (girone tra l'altro facilissimo).

Sì, teoricamente il nano ha portato "il giocattolo" a livelli insostenibili, però dobbiamo ammettere (e te lo dice uno che pensa che l'"esperienza nano", fortunatamente quasi alla fine, sia stata per l'Italia, più negativa di quello che é stato il fascismo al netto della guerra) che se non l'avesse "massimizzato" lui, ci avrebbe pensato qualcun altro. Un sistema che fa gli indici d'ascolto del calcio, che giornalmente vede centinaia di milioni di persone in tutto il mondo sintonizzati sulle partite di tre campionati europei, non può rappresentare soltanto uno sport.

Come uscirne? Dalla crisi del calcio italiano, non so...ma credo che non potremmo mai più essere i più grandi in Europa (e quindi nel mondo).
Dal problema globale, mai più. Gli interessi sono ormai troppo forti, questo non è più solo sport. E non lo potrà più essere. E' un qualcosa di diverso.

Offline Francesco ( Rovigo)

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #9 il: 02 Novembre 2010, 05:52:46 pm »
Caro amico, il tuo e' un post molto complesso ed e' difficile dare risposte pertinenti.
A mio parere, esiste in effetti una crisi generazionale, che comunque non credo riguardi solo l' Italia, ma tutte le nazioni con abitanti piu' o meno a pancia piena.
Chi ha superato gli anta, potra' condividere con me il ricordo di giornate interminabili, con un pallone piu' o meno gonfio, in campetti di periferia improbabili senza erba e senza pali di porta. Oggi, le giornate dei nostri figli sono molto diverse, e ricche di giochi dove non e' necessario un pallone..e in alcuni casi,non e' neppure obbligatorio uscire fuori di casa: impera la multimedialita' e la play station offre la possibilita' di partite accattivanti e piacevoli.Questa puo' essere una prima spiegazione.
La seconda motivazione che mi viene in mente e' relativa a come, i pochi giovani che arrivano giocare a calcio, vengono addestrati da "maldestri" allenatori: anche al livello piu' basso, conta la vittoria, lo schema ed il gioco di squadra; non si da la possibilita' ai talenti di emergere e di mettere in  mostra in toto le proprie capacita' tecniche.
Mi sbagliero, ma fra non tantissimi anni il calcio in Europa sara' surclassato da quello dei paesi  considerati oggi in via di sviluppo.

Offline GPalermo1954

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #10 il: 03 Novembre 2010, 01:05:56 pm »
Scorrendo i vostri post ho colto argomentazioni pertinenti e credo che tutte concorrino a chiarire le cause che ne esercitano una certa influenza sul problema.
Siamo d'accordo nel dire che la verita' non e' una sola e non e' assoluta.
Ora per guardare alle cose di casa nostra,dobbiamo dare anche una sbirciata a quelle di casa altrui e a proposito,se non vi tedio troppo,voglio raccontarvi quanto accadutomi in Olanda e che forse puo' aiutare a capire.
Euro 2000,stadio Arena di Amsterdam,semifinale Olanda-Italia,io e mio "cognato"
olandese tra i tifosi oranje:chi non ricorda i due penalty sbagliati dagli olandesi Frank De Boer e quello sul palo di Patrick Kluivert?
Una partita dominata dagli olandasi ed invece vinta con poco merito da noi italiani.
Mi sarei aspettano una gragnuola di vaffa ed epiteti vari ed invece,amici miei,...strette di mano e "gefeliciteerd", felicitazioni per la qulificazione alla finale di Rotterdam poi persa con la Francia grazie ai due gol bevuti da Del Piero(se non sei giuventino lo odi).
E questo e' un fatto emblematico di una cultura diversa.
Per tornare ai fatti del calcio italiano,credo che la politica miope della stragrande maggioranza dei presidenti di societa' calcistiche incida pesantemente sulla consistenza di un progetto che mira ad aumentare le risorse economiche attingendole all'interno della stessa societa'.
Prrivilegiano invece distrarre le risorse in operazioni sempre a rischio piuttosto che puntare su progetti concreti,come una attenta cura del settore giovanile attraverso la creazione di strutture idonee per svolgerne appieno l'attivita' con l'impiego di personale qualificato.
Dirigere significa prevedere,mentre oggi spesso si copia,si prende esempio dai nuovi "alchimisti dell'economia" capaci di distruggere in un batter d'occhio un patrimonio oppure di sconvolgere il mercato innescando una escalation di guadagni amplificandone a dismisura il valore del prodotto e che pero' spesso ha l'effetto di uno tsunami finanziario, come purtroppo sta accadendo a quasi tutti i paesi del pianeta.
E' la degenerazione della finanza drogata dove ogni attivita' ha raggiunto traguardi impensabili senza precedenti, capace di esaltare a dismisura il valore reale delle cose ma capace anche di distruggerlo in un niente perche' non hanno solide fondamenta ed e' basata sulla manipolazione dei dati reali.
E' anche il capitalismo senza capitali,di ascese fantastiche ed impensabili...Tronchetti Provera,Colaninno,i furbetti del quartierino Conforte,Fiorani e Ricucci...Tanzi,Cragnotti,
Lotito...credete che non abbiano avuto una incidenza forte anche nel mondo pallonaro?
Infine ricordo all'amico Francesco che la causa dellla mancanza di ricambio generazionale credo sia anche da imputare,piu' che a "maldestri" allenatori,ai maldestri genitori che accompagnano e assistono i propri figlioli durante le loro sedute di allenamento...ognuno e' convinto di essere padre o madre di un campione in erba...
Ciao a tutti. 
CATANIA USQUE AD FINEM

Offline Diegos

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #11 il: 03 Novembre 2010, 02:20:07 pm »
Topico molto interessante, come GP anch'io devo arrampicarmi agli specchi pur di non dare sazio agli anglosassoni, cmq credo che GASPARE (non per quotare per forza qualcuno) abbia fotografato in modo lucido e obbiettivo la decadenza del nostro movimento calcistico e politico....vorrei solo aggiungere che lo sport non dovrebbe mai essere mai sinonimo di politica, questo e' esattamente quello che succede nel Bel Paese dove politica (dai contenuti scarsissimi) va a braccetto con il calcio...ci sono signori come il nano che usano il calcio come fonte di voti...io compro Ibrahimovic tu mi eleggi alle prossime elezioni...io sono il simbolo dell'italiano in persona corni.ficatore, puttan.iere ed evasore.... e purtroppo ci sono persone che lo seguono....siamo arrivati a questi livelli signori.....

P.s. naturalmente non mi riferisco a tutti gli italiani ragazzi ma ad una buona fetta di essi

Salutoni
« Ultima modifica: 03 Novembre 2010, 02:22:55 pm da Diegos »

Offline Fantadrum

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #12 il: 03 Novembre 2010, 05:49:17 pm »
Topico molto interessante, come GP anch'io devo arrampicarmi agli specchi pur di non dare sazio agli anglosassoni, cmq credo che GASPARE (non per quotare per forza qualcuno) abbia fotografato in modo lucido e obbiettivo la decadenza del nostro movimento calcistico e politico....vorrei solo aggiungere che lo sport non dovrebbe mai essere mai sinonimo di politica, questo e' esattamente quello che succede nel Bel Paese dove politica (dai contenuti scarsissimi) va a braccetto con il calcio...ci sono signori come il nano che usano il calcio come fonte di voti...io compro Ibrahimovic tu mi eleggi alle prossime elezioni...io sono il simbolo dell'italiano in persona corni.ficatore, puttan.iere ed evasore.... e purtroppo ci sono persone che lo seguono....siamo arrivati a questi livelli signori.....

P.s. naturalmente non mi riferisco a tutti gli italiani ragazzi ma ad una buona fetta di essi

Salutoni

il nano, comunque, ha vinto con la sua squadretta, un buon numero di coppe campioni negli ultimi 20 anni. E questo, non credo possa essere sinonimo di "...culmine della massima espressione del decadentismo calcistico, come se gia' non bastava quello socio-politico...", ma invece, ahimé, è una delle componenti che hanno permesso al calcio italiano di stare in cima al calcio mondiale.

Ma guarda che mi tocca fà 8-) 8-) 8-)...

Offline GASPARE

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #13 il: 03 Novembre 2010, 06:25:29 pm »
Si Fanta...ma adesso sei tu ad andare fuori tema...un conto sono le società di club, piene di stranieri già affermati (il Milan di Sacchi, per l'appunto...o, se vuoi, l'Inter di Mourinho recentemente) ...un conto è il cambio generazionale che non consente più a nessuna delle nostre Nazionali di competere ad alti livelli...

Perchè invece il tema del contendere è proprio la crisi strutturale che da decenni, da lustri, sta attanagliando il calcio italiano...troppo impegnato ad avere tutto e subito, e tu m'insegni che per avere fretta la gatta partorì i gattini ciechi...

Però attenzione, non ci sono solo i vivai in Italia a soffrire....ma le serie inferiori, spesso piene di giocatori di valore.
Quante volte ci siamo detti...ma come mai uno come Giorgio Corona o come Adrian Ricchiuti (italo argentino, lo so...ma serve il suo esempio!) approdano in A ultratrentenni!?
Cosa successe quando il Catania "osò" lanciare Fabio Caserta in B?

Ecco...rispondiamo a queste domande e troveremo il perchè la situazione in Italia è quella che è...e forse troveremo pure la soluzione a ciò che tu definisci (forse giustamente o forse no) irreversibile...

Ciao
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline Fantadrum

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Re: Crisi del calcio italiano
« Risposta #14 il: 03 Novembre 2010, 07:03:10 pm »
Si Fanta...ma adesso sei tu ad andare fuori tema...un conto sono le società di club, piene di stranieri già affermati (il Milan di Sacchi, per l'appunto...o, se vuoi, l'Inter di Mourinho recentemente) ...un conto è il cambio generazionale che non consente più a nessuna delle nostre Nazionali di competere ad alti livelli...

Perchè invece il tema del contendere è proprio la crisi strutturale che da decenni, da lustri, sta attanagliando il calcio italiano...troppo impegnato ad avere tutto e subito, e tu m'insegni che per avere fretta la gatta partorì i gattini ciechi...

Però attenzione, non ci sono solo i vivai in Italia a soffrire....ma le serie inferiori, spesso piene di giocatori di valore.
Quante volte ci siamo detti...ma come mai uno come Giorgio Corona o come Adrian Ricchiuti (italo argentino, lo so...ma serve il suo esempio!) approdano in A ultratrentenni!?
Cosa successe quando il Catania "osò" lanciare Fabio Caserta in B?

Ecco...rispondiamo a queste domande e troveremo il perchè la situazione in Italia è quella che è...e forse troveremo pure la soluzione a ciò che tu definisci (forse giustamente o forse no) irreversibile...

Ciao

Se non ricordo male il Milan  di Sacchi aveva solo 3 stranieri. In ogni caso, non capisco più il post di GP, se parliamo di nazionali è un conto, di squadre di club un altro. Anche perchè, il campionato del mondo l'ha vinto una nazione dove giocano tantissimi stranieri per squadra.

Poi siamo d'accordo a proposito della miopia di alcuni dirigenti del "tutto e subito", della loro miopia nel cercare il "nome", nella mancanza di investimenti sul vivaio (al contrario, ad es., del Barca-Spagna ultra vincitore).