Ho sempre considerato Giampaolo un ottimo allenatore; e confermo il mio parere.
Ieri, contrariamente a quanto previsto, ha schierato contemporaneamente Ricchiuti, Gomez, Mascara e Antenucci. Non era una novità, giacché contro il Genoa aveva schierato dal primo minuto Martinho, Mascara, Gomez e Lopez.
Ergo, il tanto dibattuto 4-1-4-1 che discutere fa, nelle ultime partite mi è sembrato un 4-5-1 che diventa 4-2-3-1, vale a dire che in fase di possesso palla giochiamo sulla trequarti avversaria con 4 giocatori con spiccate attitudini offensive.
A Genova vedevamo Martinho a sinistra, Mascara al centro e Gomez a destra, con Lopez punta centrale (poi fece entrare Carboni per difendere il risultato, ma subì il gol di Rossi…!); contro la Fiorentina Mascara a sinistra, Ricchiuti al centro e Gomez a destra, con Antenucci punta centrale.
Ancora alcuni dettagli: in difesa utilizza i soliti quattro: Potenza, Silvestre, Spolli, Capuano; in avanti i soliti 4 giocatori offensivi: Lopez, Mascara, Gomez/Ricchiuti (uno dei due, talvolta, subentra a partita in corso); a centrocampo ha cambiato più volte interpreti, anche nei ruoli, affidandosi sempre a Biagianti, dovendo rinunciare a Ledesma per acciacchi, utilizzando Izco e talvolta Carboni e Del Vecchio.
Insomma, non è la prima volta che lo diciamo, se c’è un reparto su cui si fa fatica a trovare il giusto equilibrio è il centrocampo. Ieri, infatti, quando le squadre si allungavano, vedevamo lanci lunghi per superare la mediana avversaria. Ecco perché considero positiva la capacità della squadra di non subire l’avversario, quando mantiene compattezza e riesce a fare girare palla.
Detto questo, resta il solito evidente limite dell’ultimo mese: 1 gol in 5 partite (l’altro è un autogol); difficoltà nel rimontare se l’avversario (in vantaggio) si chiude nella propria metà campo; prevedibilità della manovra offensiva (i nostri attaccanti sembra che subiscano sempre il raddoppio di marcatura, tant’è che Gomez tende sempre a saltare l’uomo per cercare superiorità numerica).
Non sono da sottovalutare altre cose che vanno bene, ad esempio gli schemi su palla inattiva (potenzialità determinante), la qualità e la mentalità dei giocatori che subentrano, nonché la buona disposizione in campo. Resta il limite delle ultime cinque partite, la finalizzazione, su cui c’è da molto da lavorare.
Basta guardare la classifica o seguire alcune partite della nostra serie A per capire che questo equlibrio tra aspetti positivi e aspetti negativi riguarda un po’ tutti; e non possiamo pretendere che vada tutto bene solo da noi.