...comunicazione di servizio per UMASTRU: quello in rossonero era il Milan
MILAN quello di Milano San Siro stadio Giuseppe Meazza...coppe campioni, scudetti...ricordi?
...non il Foggia
Detto questo...le mie pagelle!
ANDUJAR 6 - Serata di normale amministrazione per il Mariano “nazionale”. Il Milan, nel secondo tempo in particolare, ha si netta la supremazia territoriale, ma, a parte un bell’intervento basso su Seedorf, mai lo costringe ad interventi particolarmente miracolosi. Nulla da fare sul gol.
POTENZA 7 - Ronaldinho pensava di averla scampata dopo la figuraccia della scorsa stagione rimediata contro Alvarez, invece bastano i primi minuti per capire che la storia si ripete anche con Alessandro che fa un figurone, ripagando alla grande mr. Giampaolo che gli rinnova la fiducia nonostante la non brillante prova offerta contro il Parma. Molto bene nel primo tempo, dove si permette anche il lusso di una discesa con tanto di dribbling secco in area e tiro in porta ad impegnare Abbiati. In affanno nel secondo, cosa normale visto che si tratta del Milan che in casa ha l’obbligo di vincere, ma come tutti i compagni resiste.
SILVESTRE 7 - Torna il “Mati”granitico e sicuro. Regge più che bene l’urto di due brutti clienti, non certo di primissimo pelo, come Inzaghi e Ibrahimovic. Importanti pure i suoi interventi su Seedorf e Boateng, non perdendo mai lucidità e decisione nelle chiusure. Ha voglia di mettere il sigillo su questa partita colpendo di testa una punizione di Mascara quando si era già in vantaggio di un gol, che però finisce di pochissimo fuori.
SPOLLI 7 - Conferma la buona prova col Parma, anche se realmente operativo solo nella seconda frazione di gioco. Si alterna con Silvestre nell'annullare a turno Inzaghi e Ibrahimovic, quest'ultimo in particolare che a fine gara risulterà non pervenuto, con la consueta lucidità e sicurezza. Nonostante qualche giro a vuoto nella prima frazione di gara, appare evidente una constatazione semplice: non lo si vede mai in affanno quando il Catania ha maggiormente bisogno di uno come lui.
CAPUANO 8 - Ciro alle parole preferisce i fatti. Tant'è che coi fatti smentisce chi ancora si ostina a chiedere un terzino sinistro di “spessore” perchè il Catania ne sarebbe sprovvisto. Conferma di stare meglio di tanti altri compagni, determinato e concentrato ha dimostrato ancora una volta di saperci fare. Segna un goal pazzesco, il cosiddetto tiro della carriera, per di più “alla Scala del calcio” contro un avversario pluridecorato. Premio per l'ennesima prestazione di spessore. Peccato per quel centimetro di ritardo che tiene in gioco Inzaghi sul gol, sarebbe stata la serata perfetta.
CARBONI 6,5 - Giampaolo preferisce il suo randello al fioretto di Ledesma. Si capisce immediatamente come la scelta del tecnico di Bellinzona sia perfetta: pochi spazi per Pirlo e Seedorf, e nonostante il continuo pressing rossonero, la linea difensiva non ha mai ceduto. Conferma che il suo apporto alla causa, ed in trasferte del genere, è fondamentale. Con lui la squadra ha più sicurezza nel reparto difensivo. Un leggero problema fisico lo toglie dalla mischia nelle battute conclusive.
IZCO 6,5 - Marianito si riscatta dignitosamente, come al solito, dalla prestazione non proprio soddisfacente di domenica scorsa. Anche perchè la gara ha assunto caratteristiche a lui più congeniali, ossia copertura e ripartenze piuttosto che impostazione. Prezioso dal lato di Potenza per i raddoppi di marcatura su Ronaldinho. Numerosi gli scontri con Antonini nei quali ha la meglio, prova anche il tiro dalla distanza ma con poca fortuna. Con tutto il reparto di centrocampo, nella ripresa, soffre per un eccessivo abbassamento del baricentro. Prevedibile vista la caratura dell'avversario che per di più giocava in casa.
BIAGIANTI 6,5 - Serata quasi ed esclusivamente con compiti di copertura per Marco. Prende in consegna Boateng, forse il più in forma e dinamico dei centrocampisti rossoneri, e ne limita di parecchio l'apporto opponendosi quando necessario con la prestanza fisica, per questo rimedia un'ammonizione che forse non ci stava. Dunque tanta grinta, sacrificio e pochissime le licenze che si concede dalla linea mediana in su.
RICCHIUTI 7 - Se Paganini non concedeva bis, Adrian si. Del resto si era “alla Scala” del calcio, no? Così per i soliti 50 minuti riecco il folletto imprendibile di un anno fa sempre col Milan con le sue accelerazioni in mezzo, i movimenti senza palla e le verticalizzazioni in mezzo a creare grattacapi al pachidermico centrocampo rossonero e se avesse messo dentro il contropiede orchestrato da Mascara avrebbe ripetuto in tutto e per tutto quell’eroica prestazione. Indispensabile. Cinquanta minuti, però si diceva, poi finisce la benzina e cede il posto a Ledesma.
MASCARA 6 – Peppe in onore alla sua fascia di capitano fa il cosiddetto lavoro sporco. Moltissimo in fase difensiva, ma quasi nullo, avvolte inspiegabilmente, in fase offensiva. Chiude ottimamente sugli avversari, in particolare il lavoro di contenimento su Bonera spesso costretto a commettere fallo per impossessarsi della sfera, serve i compagni e si sacrifica, ma se si tratta di conclusione in porta o è poco convinto o si blocca e torna indietro o calcia sul fondo come ci sta abituando a vedere ad ogni inizio di stagione. Bisogna capire il perchè gli mancano determinate certezze in questi periodi di campionato.
MAXI LOPEZ 6,5 – La forma fisica sta migliorando nettamente e gli scatti in velocità visti sabato sera ne sono la dimostrazione. L'integrazione con la squadra pure, anche qui la dimostrazione sono i suoi scambi con Ricchiuti tornati precisi e belli da vedere. Sarà forse l'aria di San Siro, fatto sta che grazie a lui e dalla sua ritrovata velocità sono nati due contropiedi che potevano permettere al Catania di incrementare il vantaggio. Sicuramente il fatto di avere un compagno che gli fa dà spalla lo aiuta nel penetrare la difesa avversaria. Tenta la conclusione in porta con un pallonetto che se si fosse insaccato avrebbe fatto venire giù il Mezza, peccato si perda alto sulla traversa.
LEDESMA 6,5 – Giampaolo lo getta nella mischia nella ripresa al posto di un Ricchiuti che, come detto prima, ha autonomia per poco più di un tempo. C'è da dire che entra nel momento più critico del match, quando c’è da contenere e soffrire. Ma Pablo appare da subito reattivo, segno che la strada del completo recupero è quasi percorsa del tutto, e si mette a disposizione, cercando, nei limiti che il forcing rossonero consentiva, di proporre pure l’azione sulla fascia destra.
DELVECCHIO 6 – Sostituisce Carboni che è costretto a lasciare il campo per qualche noia fisica, Gennaro svolge con diligenza quello che Giampaolo gli chiede: aiutare in avanti senza subire troppo. Non è facile, gli avversari spingono ma la sua esperienza, la sua determinazione, sono di grande aiuto alla squadra per il finale di partita.
ALVAREZ S.V. - Entra nel finale per sostituire un Potenza esausto. 12 minuti sono pochi per determinare un voto, diciamo solo che in attesa del Pablo insostituibile della scorsa stagione, al Meazza ci mette abnegazione per preservare il fortino dalle ultime fiammate rossonere.
GIAMPAOLO 7 – Anche questa volta azzecca di tutto e di più. Al Meazza si vede un un “Mister” e, di conseguenza, un Catania anche più grintoso di quello visto col Parma. Sarà che contro le grandi ci si impegna di più, ma sta di fatto che la squadra ha dato sin dall’inizio l’impressione di essere quella giusta, anche le sostituzioni sono state perfette e nei momenti opportuni così come è stato nella domenica precedente. Peraltro il fatto di aver recuperato per questa trasferta quel 4-1-4-1 di
Mihajilovicciana memoria, dimostrano l'intelligenza e la duttilità di questo tecnico che ha ancora sicuramente tanto da lavorare, ma che troppo presto e, oserei aggiungere, stupidamente è stato malgiudicato. Ottimo lavoro.