Utilizzando lo stile lomonachiano di parlare per "massime", a proposito del suo divorzio immediato dal Genoa si potrebbe dire: "ognuno è artefice del proprio destino".
Ho sermpre sotenuto che Lo Monaco è un professionista che conosce il suo mestiere, e molto bene. Ma, come accade nella vita, questo non basta: occorre anche "relazionarsi" con gli altri, con il mondo. Specie se "gli altri" sono quelli che ti danno da lavorare.
La cosa che veramente mi ha disgustato, nella vicenda dell'addio di Lo Monaco al Catania (cosa comprensibile e che prima o poi doveva accadere) è stato il suo atteggiamento spocchioso, irriconoscente, nei confronti di una Società e del suo Presidente che, passando sopra al suo difficile carattere, gli aveva consentito di esprimere il massimo delle sue capacità professionali, dandogli realmente piena "carta bianca" nella gestione del Catania. Una condizione di lavoro che, a quei livelli, credo, sia e rimarrà unica. E Preziosi non ha perso tempo a ricordarglielo.
Vedremo adesso, per il bene del Messina che, in quanto squadra siciliana, ci sta a cuore, se saprà fare bene il mestiere di Presidente.
Pulvirenti evidentemente il suo mestiere, che è quello di scegliersi i collaboratori e di farli lavorare al massimo delle loro capacità, a dispetto delle sentenze sparate da Lo Monaco nei palcoscenici televisivi dei suoi adoratori, lo sa fare bene. Indipendentemente dai risultati sportivi che arriveranno, a me pare che un salto di qualità nella conduzione della società già si incominci a vedere.