Le mele marce si devono e si possono eliminare...senza il bisogno di sparare sul mucchio!
Gaspare, le mele marce si possono eliminare ma, di fatto, non li si eliminano. E la recidività del cinghiaiolo sta a testimoniare che il daspo temporaneo non risolve il problema. Bisogna avere il coraggio di passare al daspo vita natural durante, almeno per i recidivi.
Qualcuno pensava che colpendo gli interessi (sportivi) dei club di appartenenza dei teppisti, questi si sarebbero astenuti dal combinare altri guai. Ebbene, nisba! Ed il bello è che si definiscono ultras, intendendo il vocabolo non certo nel senso di delinquente (che è ciò che è diventato nell’attualità) ma nel senso di grande tifoso, grande sostenitore che dimostra grande attaccamento alla maglia e altre amenità del genere. Ora, tra costoro grandi tifosi che in onore del loro attaccamento alla maglia pretendono di trasformare una partita di calcio in un atto di guerra contro i tifosi avversari, per bestie quanto siano, credo che un briciolo d’intelligenza dovrebbero pur averlo. E se addosso hai la sciarpa del Catania, proprio in virtù degli infiniti strascichi seguiti al 2 febbraio, prima di tirar fuori la cinta ci dovresti pensare 3 volte e comunque più di quelli che indossano la sciarpa dell’Inter, della Fiorentina o della Roma (cha a quanto pare gode di una corsia privilegiata).
C’è disparità di trattamento, come dice Santo? Bene, prendine atto e mantieniti tranquillo; è nel tuo interesse e nell’interesse della tua squadra; lo vuole la società, lo vogliono gli altri tifosi, lo vuole l’Italia intera. E fin quando ci sarà qualcuno che tira fuori la cinta, in nome della squadra e della tifoseria che crede di rappresentare (che comunque da costui ne prende le distanze e se ne dissocia), ci sarà sempre la vedova col microfono acceso e il Cannavò di turno che moralizza.
Una coltellata al gluteo credo sia più pericolosa di un colpo di cinta ma quest’ultima sale maggiormente alla cronaca proprio perché il protagonista è tifoso di quella città scenario del 2 febbraio, come a testimoniare che malgrado un evento così tragico, tra quei tifosi non ci sia stata presa di coscienza da parte di tutti di quanto accaduto. La vedova Raciti parla e sembra sia un atto d’accusa contro la gente onesta ma io penso che chi ha la responsabilità della città, chi gestisce il controllo del territorio, l’ordine pubblico e la crescita sociale dovrebbe principalmente sentirsi chiamato in causa. Ora come si fa a far ragionare uno che dopo che si è fatto 3 anni di daspo, alla prima occasione torna a far danni? Siamo sicuri da 3 anni a questa parte tutte le domeniche costui si recasse al commissariato a firmare? Esiste il daspo definitivo? A volte, una legge scritta in un pezzetto di carta è più potente di 100 poliziotti.
Per fare questo ci vuole la volontà da parte della classe dirigente che invece di scegliere le scorciatoie incostituzionali...investa seriamente risorse nella sicurezza, invece di tagliarle ... dando uomini e mezzi alle forze dell'ordine e alla magistratura...
Su questo passaggio sono parzialmente d’accordo. Uomini e mezzi che comunque non dovrebbero stare dentro lo stadio. Piuttosto che riempire lo stadio di poliziotti, è meglio svuotarlo dei delinquenti. Non in galera a campare coi soldi dei contribuenti ma in isola sperduta, a coltivare la terra e cibarsi di ciò che riescono a produrre. La maggior parte di loro è gente irrecuperabile che non può stare mezzo ai normali.