Prima partita dopo la mini-rivoluzione degli ultimi giorni di mercato, uno Jankovic ed un De Melo in meno, un Succi in più nel motore, ma soprattutto un tecnico nuovo di zecca.
Sono cambiate molte cose rispetto alla vigilia dell'esordio ad Udine. Personalmente mi auguro che questo cambio tecnico riporti quell'entusiasmo che é stato smarrito in soli novanta minuti, quelli dell'incredibile eliminazione in coppa Italia ed un minimo di sostanza nella squadra rosanero.
Fra sabato e domenica passate (intendo il weekend di inizio stagione), ho visto un pò di partite. Di tutte le squadre osservate nessuna mi ha dato la stessa impressione di inconsistenza, soprattutto difensiva, che mi ha dato il Palermo ad Udine ed é questa la cosa più grave, ossia che dopo quasi due anni (parto da lontano, da quel girone di ritorno in cui gettammo alle ortiche una qualificazione ai preliminari champions già acquisita), questa squadra continui ad essere un'eterna incompiuta.
A Ballardini l'onere gravoso di darle finalmente un'identità. C'é riuscito a Cagliari con una squadra ultima in classifica ed in disarmo, la cosa fa ben sperare, ma ogni gruppo, ogni luogo costituisce una propria specificità e non é detto che ciò che riesca in Sardegna possa riuscire anche in Sicilia...
Aspetto tattico. Miccoli non corre, ma deve giocare lo stesso. Spero che questi ultimi anni di contratto del pugliese passino presto, perchè a me piace vedere giocare il calcio su 100 metri di campo e non sui venti di una porta romana, ma al di là del mio personalissimo pensiero appare chiaro come il 4-3-3, modulo migliore a vedere il 95% dei componenti la rosa, sia inapplicabile per quel residuo 5% cui spetta il posto di diritto.
Gli allenamenti a porte chiuse non hanno lasciato filtrare nulla, per di più Ballardini, colpito da lutto familiare, ha saltato qualche seduta. Probabilmente se ne saprà di più questa settimana. Vediamo cosa potrebbe accadere.
1) 4-3-2-1. Lo odio e lo metto per primo provando così ad esorcizzare la paura di rivederlo presto in campo. Dando per scontati i sette undicesimi da difesa a centrocampo, Miccoli e Bresciano potrebbero agire dietro un'unica punta, che dovrebbe essere cavani in attesa di capire quanto e come potrà inserirsi Succi.
2) 4-3-1-2. Bresciano a giostrare dietro due punte, di cui una é Miccoli e l'altra va scelta al solito fra Succi e Cavani.
3) 4-3-3. Presuppone Miccoli in tribuna col mal di pancia e un tridente con Bresciano e Lanzafame esterni più una punta centrale.
Va da se che i moduli fin qui citati, ad esclusione del 4-3-3, presuppongono l'abbandono delle fasce laterari favorendo invece attacchi soprattutto per vie centrali. Convinzione rafforzata dal fatto che dei due terzini solo Balzaretti ha una buona predisposizione a scendere sulla fascia, mentre Raggi, per ragioni strutturali aggravate al momento da una condizione fisica così così, non garantisce uguale rendimento.
Piuttosto una variabile importante potrebbe essere costituita dalla presenza di Bresciano nel terzetto di centrocampo al posto di uno fra Nocerino e Migliaccio. La cosa renderebbe il terzetto centrale molto più simile a quello utilizzato da Prandelli a Firenze per caratteristiche dei giocatori: Nocerino come Donadel, Bresciano come Montolivo e Liverani come...Liverani! Potrebbe essere anche la chiave tattica ideale per passare in corsa dal 4-3-2-1 al 4-2-3-1, di cui parlo nel punto successivo.
4) 4-4-2. Nocerino a fare da guardia a Liverani, Bresciano a sinistra e Lanzafame a destra. In avanti Miccoli e una punta centrale. Modulo che in fase d'attacco diventa un 4-2-3-1, con l'avanzamento degli esterni.
Di certo c'é che Sacchi ha definito Ballardini il suo "miglior allievo", per cui dovremmo aspettarci in ogni caso una ricerca costante del bel gioco d'attacco, difesa alta e, forse, fuorigioco sistematico, movimento frenetico dei giocatori.
Attendo con curiosità Palermo-Roma proprio per capire di che pasta saremo fatti nelle prossime settimane. In settimana aggiungerò qualche altra riflessione sugli avversari e sull'approssimarsi della gara.