A parte gli scherzi, il problema è tutto nella struttura, la nostra è piccola e l'abbiamo riempita all'83% di spettatori ogni domenica, più di qualunque altra squadra di A, se fosse più grande avremmo gli stessi vostri prezzi e le stesse vostre difficoltà a fare il tutto esaurito, se non con l'apporto dei tifosi catanesi di Milan, Inter e Juventus.
Inutile cercare verità diverse, anche perché in A le squadre con stadi simili al nostro in termini di capienza hanno dietro città ben più piccole, ergo i prezzi sono più bassi.
Ciao!
Bua, penso che tu abbia parecchie ragioni anche se mi permetto di sollevare un paio di riserve.
1) Ci sono squadre che malgrado abbiano uno stadio abbastanza ampio si sono ridotti la capienza (vedi ad esempio Cagliari e Juventus). Il Cagliari che sebbene abbia alle spalle una città poco più piccola di Catania, rappresenta un intera regione (oggi più che mai dato che Nuorese e Torres sembrano avere poche speranze di sopravvivere) che è quanto mezza Sicilia e si è ridotta la capienza ed oggi, si e no, può ospitare gli stessi spettatori del Cibali. Torino e Juve giocano in uno stadio di 27 mila posti. Insomma, se la capienza arriva all’83% e non al 100%, vuol dire che la domanda si ferma lì e non va oltre: o perché non c’è più richiesta o perché eventuali richieste tengono conto di uno stadio tutt’altro che comodo, propendendo per soluzioni diverse come ad esempio la pay per view
2) Gli incassi al botteghino incidono poco più del 15% sui bilanci societari. Il mancato (presunto) intrito non è direttamente proporzionale al "peso" in più che l'abbonato va a sostenere. In sostanza, non è con le 50 euro in più che il si prende dall'abbonato che il Catania si mette alle pari con le altre società.
Comunque, prezzi così alti, seguendo la tua logica, sembrano dire al tifoso rossazzurro: “colpa tua se hai uno stadio insufficiente!” Infatti, per un problema che si protrae da anni, ancora a Catania non c’è non solo un progetto ma nemmeno l’idea di farlo. E piuttosto che uno stadio più moderno e capiente, si aggirerebbe il problema con un (temporaneo?) salasso annuale (manco se fosse presagio di un momento effimero). Insomma aggirare il problema gravando sui tifosi piuttosto che la soluzione più sensata di un nuovo impianto (di cui, ripeto, attualmente non c’è il progetto ma nemmeno l’idea (e forse neanche l’intenzione) di farlo), è lo specchio fedele di come a volte si possa far tesoro di tutte le falle presenti nelle dinamiche amministrative delle città del profondo sud.
A Ivan che non ha nemmeno intuito il carattere profondamente ironico del mio precedente post (anche se fortemente provocatorio ma una provocazione sana, propositiva, atta a sollevare un problema che sia principalmente una vostra presa di coscienza) non vale la pena nemmeno rispondere.