Autore Topic: Beppe veramente uno di noi  (Letto 2458 volte)

Offline Templare

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Beppe veramente uno di noi
« il: 19 Giugno 2008, 06:51:53 pm »
I gol di Toni, la rete di Emanuele Filippini e la festa che esplode vera, genuina, indimenticabile. Una festa che fa parte della mia vita. Quel 29 maggio non lo dimenticherò mai. E’ il giorno in cui il “mio” Palermo ritornava in serie A dopo tanti, troppi anni trascorsi lontano dal calcio che merita una città straordinaria. Io, che avevo sempre giocato nella mia terra e sempre in campionati lontano dalle cronache nazionali, mi sentivo quasi un “intruso” in quella squadra di campioni e in quel palcoscenico straordinario che è lo stadio “Renzo Barbera”. Uno stadio che, anno dopo anno, è diventato casa mia, così come considero casa mia una città che mi ha fatto crescere tanto, tantissimo come calciatore, ma soprattutto come uomo. Mi dicevano che Palermo fosse una “piazza esigente” e che “metteva troppa pressione”, io, sinceramente ho conosciuto “un’altra” città. Una città che ti accoglie con affetto, ti riempie di attenzioni, ti abbraccia ad ogni angolo di strada e ti incita ad ogni minuto di partita. Non ho segnato i gol di Toni o Amauri, non ho messo in mostra la classe di Corini o Zauli e non ho la falcata di Grosso, eppure la gente di Palermo mi ha ugualmente fatto sentire un campione come loro. Grazie a Palermo, e grazie al Palermo sono diventato un calciatore di serie A ed un calciatore di Coppa Uefa giocando in stadi che pensavo fossero per me “inaccessibili”. Devo ringraziare il presidente Zamparini che mi ha sempre apprezzato e devo ringraziare il direttore Foschi che mi ha voluto in rosanero quando giocavo nell’Albinoleffe. E devo ringraziare tutta quella gente che lavora nell’ombra per fare grande il Palermo. Ma un grazie, vero e sincero, attraverso gli amici di stadionews, lo devo ai tifosi rosanero che oggi lascio dopo cinque splendide, straordinarie, indimenticabili stagioni trascorse insieme. Spero che il Palermo possa raggiungere un giorno il traguardo della Champions League. Quel giorno io sarò allo stadio a tifare insieme a voi per i colori rosanero.

Beppe Biava



La conferenza di Corini mi ha infastidito, quella di Rinaudo mi ha lasciato indifferente, queste parole mi hanno commosso. Mi hanno toccato perché Beppe Biava prima ancora di essere stato un giocatore del Palermo, prima ancora di avere indossato la maglia rosanero per cinque anni, é stato, come da lui stesso ammesso, il brutto anatroccolo in mezzo ai bei cigni.

Biava era Biava, ma potevo essere io oppure Occasionale o Sergio o chi volete voi, il ragazzo venuto dal nulla e senza alcuna credenziale in una squadra che già allora era fatta da marziani. Eppure si é ritagliato il suo spazio, si é fatto apprezzare per la grinta e la decisione, per l'attenzione con cui marcava l'avversario, sopperendo ad un fisico che probabilmente non era da serie A. Il cuore però era da finale di coppa del Mondo ed é quello che é bastato alla gente per legarsi a questo giocatore.

Biava, sceso a Palermo dalle alpi Orobie una prima volta ad inizio anni novanta come Alpino al triste tempo dei Vespri Siciliani e ritornato da giocatore dieci anni dopo, ha scritto pagine importanti della nostra storia più bella e recente. Ora va via, ma quando tornerà da avversario prenderà almeno gli stessi applausi di Amauri.

E se li merita tutti.
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline Sergio

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Re: Beppe veramente uno di noi
« Risposta #1 il: 19 Giugno 2008, 07:41:53 pm »
Quoto: nel leggere il commiato di Biava ho condiviso la tua (ed anche la sua) commozione.
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline occasionale rosanero

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Re: Beppe veramente uno di noi
« Risposta #2 il: 20 Giugno 2008, 10:52:41 am »
Mi associo e ribadisco quanto detto prima molto prima dell'ufficialità.
Non condivido assolutamente questa cessione sul piano tecnico, sul piano del gruppo, sul piano umano.

Un presidente facoltoso che può dare al Genoa soldi in contanti non sacrifica così un giocatore che è stato ed è il numero uno rispetto ai principi di adesione al progetto Palermo:

Motivazioni
Amore per la maglia.
Amore per la tifoseria.
Equilibrio nello spogliatoio.

........uguale.............Beppe Biava.

Mi dispiace ma il mio voto a questa operazione è 0.

Offline Templare

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Re: Beppe veramente uno di noi
« Risposta #3 il: 20 Giugno 2008, 11:07:32 am »
Mi associo e ribadisco quanto detto prima molto prima dell'ufficialità.
Non condivido assolutamente questa cessione sul piano tecnico, sul piano del gruppo, sul piano umano.

Un presidente facoltoso che può dare al Genoa soldi in contanti non sacrifica così un giocatore che è stato ed è il numero uno rispetto ai principi di adesione al progetto Palermo:

Motivazioni
Amore per la maglia.
Amore per la tifoseria.
Equilibrio nello spogliatoio.

........uguale.............Beppe Biava.

Mi dispiace ma il mio voto a questa operazione è 0.


Sul piano tecnico da parte mia é condivisibile al 100%, perché Biava di oggi non é più quello di quattro anni fa, sul piano umano il discorso cambia. Credo però che un giudizio globale sull'operazione si possa dare soltanto alla chiusura del mercato, osservando quale sarà la rosa definitiva del Palermo e valutando se effettivamente per Biava poteva esserci uno spazio in rosa oppure avrebbe dovuto accontentarsi di un ruolo alla Giovannino Tedesco, cosa comprensibile per un giocatore più vicino ai quaranta che ai trenta, ma non certo per Biava, che é ancora giovane.

Quello che invece é assolutamente inaccettabile, ma voglio aspettare ancora 24h prima di rendere il mio giudizio definitivo, é la mancanza di di due righe di ringraziamento a Beppe Biava sul sito ufficiale del Palermo. Zamparini é distante da Palermo e molto manageriale, daccordo, ma possibile che in viale del Fante non ci sia una mezza figura di addetto stampa che senta almeno la necessità di proporre l'idea a chi poi decide?

Questa é una situazione da zero tagliato!
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline occasionale rosanero

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Re: Beppe veramente uno di noi
« Risposta #4 il: 20 Giugno 2008, 12:10:22 pm »

In merito alle capacità di comunicazione della società mi sono abbondantemente espresso.