Scaricata la tensione e ristabiliti gli equilibri, ringrazio i giocatori per l’impegno e la determinazione e Walter Zenga per aver dato all’ambiente le giuste motivazioni e per la sua grande competenza.
Non era facile ma alla fine l’abbiamo spuntata, più che altro ci hanno creduto fino in fondo e non si sono mai arresi di fronte a tutto e tutti.
Se ci fosse uno scudetto per l’impegno e la grinta…. ci spetterebbe di diritto!
Io onestamente non ci credevo più, anche perché non era facile alla luce dei risultati e dell’umore della squadra dopo la partita con la Reggina, ma si sa il calcio è questo e non c’è scienza o logica che riesce a determinarlo.
Ho vissuto la partita di domenica con un patema indescrivibile ed ho esultato in maniera disumana alla rete liberatoria di Martinez, ma permettetemi, non penso ci sia nulla da festeggiare!
Ieri a Corner ho notato un’aria di festa che assolutamente non capisco, come non ho capito alcuni passaggi di Pulvirenti e il ruolo di …… alcuni giornalisti.
Il Catania all’inizio del campionato appena concluso si è presentato con l’organico che tutti sappiamo, fatto di promesse, sorprese ed un tecnico che rappresentava l’antitesi del calcio di Marino.
Abbiamo disputato un girone d’andata contro ogni previsione e questo grazie a Baldini, vituperato da ogni parte, che ha sfruttato al massimo le potenzialità dei suoi uomini, portando la squadra in posizioni di classifica importanti e guadagnando per la prima volta nella nostra storia calcistica una semifinale di coppa Italia.
Inizialmente il calcio di Baldini doveva somigliare un po’ a quello di Spalletti e quindi era necessario avere degli uomini con le giuste caratteristiche, graditi al tecnico e motivati.
La società invece aveva un’altra politica e ha costretto a Baldini ad interpretare più che il ruolo dell’allenatore quello dell’aziendalista.
L’errore più grande di Baldini è stato questo!
La campagna acquisti è stata fatta seguendo criteri lontani dall’esigenze tecniche e indipendentemente dalle priorità del tecnico (ricordiamo che nessuno dei giocatori utili a Baldini è arrivato) ed in più all’ultimo istante di mercato è stato ceduto il giocatore di maggiore affidamento del nostro centrocampo, senza sostituirlo come la logica imponeva.
Baldini ha dovuto snaturare il suo calcio, trasformando la squadra in una specie di fisarmonica senza centrocampo e affidandosi soprattutto all’estro di giocatori come Martinez e Vargas. Ha capito che per non tracollare era necessario non prenderle ed ha accorciato in maniera inverosimile la squadra. La squadra ha retto bene e con un po’ di fortuna siamo riusciti a fare anche qualche risultato, ma era alquanto evidente che questo in questo modo sacrificavamo i nostri migliori uomini: uno fra tutti Spinesi, attaccante d’area di rigore, bravo a sfruttare gli spazi creati e micidiale negli inserimenti sulle verticalizzazioni, è stato costretto a fare reparto da solo!
Pochi cross, niente movimenti senza palla e pochissime triangolazioni!
Un attaccante bruciato!
Ieri il Presidente ha detto che ha gennaio si era fatta una valutazione positiva sugli attaccanti e che quindi non era opportuno un intervento sul mercato!
Pulvirenti, per caso lei ha notato che il nostro bomber a fine girone aveva realizzato solo 3 reti? Ha notato che la maggior parte dei nostri gol veniva da palle inattive? Ha notato che il rendimento di Spinesi scendeva di domenica dopo domenica?
Ha preso in considerazione il fatto che magari … non aveva attaccanti idonei allo scopo?
Come si fa a dire di “ritenersi soddisfatti degli attaccanti a disposizione” !
Comunque al di là di tutto, mi spiega lei o qualcun’altro la logica di un uomo come Pià (talaltro in prestito), quando avevamo in rosa un “sosia” come Millesi, catanese, in attesa di fiducia?
Il campionato andava avanti e come al solito, puntualmente, si verificava il consueto calo fisico e psicologico, e qui iniziavano i guai. La squadra perdeva la sua compattezza iniziale, qualche risultato mancava, un po’ per demerito, un po’ per sfortuna e i soliti malumori affioravano. Normale!
La situazione non è più ritornata e giornata dopo giornata, ci siamo visti risucchiare nella zona retrocessione senza capire il come ed il perché.
Baldini ha perso il controllo della situazione e con grande signorilità e responsabilità ha rassegnato le dimissioni, accollandosi tutte le responsabilità, senza minimamente rivendicare le sue ragioni, senza come e senza perché. Qualcun altro si sarebbe fatto esonerare, ma lui ha preferito alzare la testa e guardare tutti dall’alto verso il basso!
Il suo errore più grande è stato quello che lui stesso ha detto qualche mese prima: il fatto di non considerarsi un allenatore, ma un semplice consigliere!
I suoi errori sono stati dovuti ai suoi limiti tecnici; infatti, così come Marino, lui ha il suo calcio e non ha filosofie alternative. Male!
E’ arrivato Zenga e subito ha portato entusiasmo, ma la cosa più importante, ha capito come questa squadra doveva giocare e doveva salvarsi.
Ha dato un gioco al Catania ed una personalità da grande squadra e non da squadretta di provincia; non si è sentito un aziendalista, ma l’allenatore del Calcio Catania, il sovrano dello spogliatoio, il comandante!
Presidente, lei ieri ha detto che Zenga per continuare quest’avventura deve sposare in tutto e per tutto il progetto della società. Mi faccia capire per favore in che cosa consiste questo progetto e quali sono le condizioni per poter avere il privilegio di sedere sulla nostra panchina.
Zenga oggi è il futuro e farselo scappare sarebbe l’errore più grande che si potesse commettere. E’ un tecnico preparato, sa motivare gli uomini ed ha una grande personalità. Quest’ultime otto partite il Catania le ha giocate da grande squadre, assumendo un atteggiamento combattivo e mai arrendevole, l’ultima impresa ne da ampiamente dimostrazione.
Con gli uomini giusti è capace di portare risultati importanti e questo vale più d’ogni possibile progetto, perché lei m’insegna che alla fine i risultati sono quelli che contano e che rendono vincenti i progetti!
Se lei cerca un’aziendalista, evidentemente i suoi progetti sono diversi da quelli di un tifoso come me……!
Altre questioni su cui il Presidente si è soffermato sono il mercato e gli abbonamenti.
Sul primo non mi esprimo poichè non ho né titoli, né competenza; solamente mi auguro come ogni tifoso, che si allestisca una squadra degna della categoria e della città che rappresenta.
Sul secondo punto …… avrei parecchio da ridire.
Ieri, di fronte ad una passività mai vista dalle mie parti, Pulvirenti ha detto che le tariffe sono rapportate alla capienza dello stadio. Mi faccia capire Presidente, ma lei è sicuro di fare ogni anno 15000 e più abbonamenti?
Domenica lo stadio era una bolgia infernale e sicuramente ha condizionato l’incontro!
Penso obiettivamente che se questa partita la si fosse giocata senza pubblico, sarebbe stata diversa sia come gioco che come risultato. Questo dovrebbe farla riflettere!
Quello che a Catania è importante, è non ciò che la piazza dà, ma quello che la piazza è!
Oggigiorno in serie A, l’entrate relative agli abbonamenti e bigliett,i rappresentano per lo più un premio partita e reputo puerile questo modo di trattare la gente, soprattutto dopo l’esempio ed il contributo dato domenica. E poi non capisco come mai questi ragionamenti li facciamo solo noi. A Palermo lo stadio non soddisfa le richieste, così come a Milano e Firenze, eppure non adottano questa politica!
La società domenica ha chiesto l’aiuto alla città e questa ha risposta compatta senza esitazione alcuna. Lei dovrebbe prenderne atto, riflettere e capire quali siano le …. vere giornate rossazzurre!
Concludo la mia disamina stagionale con un sentito grazie ai cugini palermitani che hanno dimostrato, rispetto a no,i una maturità sportiva più accentuata: dall’ovazione del Barbera per il gol di Martinez al Torino, ai calorosi auguri ed incitamenti nella tribolata vigilia della partita con la Roma. Noi invece abbiamo saputo ringraziarli con un caloroso “chi non salta rosanero è”……..
Penso sia giunto il momento di abbattere certe barriere che non rendono onore a cultura alcuna!
Di pensare ad un gemellaggio sono profondamente contrario, in quanto reputo il campanilismo e l’antagonismo il sale del divertimento e delle sportività, ma considerare semplicemente rivale l’avversario rosanero invece di “nemico” questo penso sia un dovere da parte nostra!
I rivali si rispettano, i nemici si odiano!
Trovo assurdo che quando compagini come Juve, Milan, Inter ….., vengano a giocare dalle parti nostre, trovino accaniti sostenitori tra i nostri corregionali. Al di là degli sfottò, di Zamparini, del derby, di mio cugino, io sostengo il Palermo quando gioca contro chiunque non sia il Catania. E’ sempre una parte di Sicilia che si scommette e va sostenuta.
NOI SIAMO IL CALCIO CATANIA
MALATO PO CATANIA