Una premessa, se ancora servisse: io Orlando lo disprezzo, umanamente prima che politicamente, ma sarò idealmente con lui fin quando farà il bene, vero, della città. E mi auguro che in questi tempi di vacche magre, molto diversi da quelli delle sue precedenti sindacature, inizi a portare sostanza più che apparenza, a mediare di meno e ad agire di più, tanto ha avuto un plebiscito, può permettersi di perdere qualche decina di migliaia di voti scontentando chi magari non se l'aspetta, ma se lo merita. E se guardo al piano pedonale per Mondello presentato ieri, già mi viene da essere dubbioso...
Premessa chiusa andiamo ai fatti. Le cose dobbiamo dirle tutte analizzandole con cura. Il Velodromo ai bei tempi, quand'era solo Beato e non ancora Santo, funzionava sulla carta, perchè mancavano le biciclette. Adesso, fare un impianto di quindicimila posti in una città che non ha la minima tradizione di ciclismo su pista, non ci vuole essere fazioso per capire che è stato un modo quantomeno fantasioso per buttare denaro pubblico.
Il Palasport di Fondo Patti? Ma tu proprio vuoi male ad Orlando... Quello che l'ha lasciato distruggere è stato Cammarata, ma non si è scoperchiato per una bomba lanciata da un bombardiere tattico russo, si è semplicemente andata "sfogliando" la copertura di lamierino, pannelli di tre/quattro metri quadrati imbullonati sul tetto di una struttura che è stata costruita forse nella zona più ventosa di Palermo, dove in inverno la tramontana si infila fra Monte Gallo e Monte Pellegrino e si diverte con tutto ciò che incontra.
Un progetto chiaramente sbagliato di cui sono responsabili progettista, ditta esecutrice, anzi ditte, perchè il primo appalto lo ebbe Romagnoli, poi silurato per questioni di mafia e il palazzetto fu finito da quel tale presidente di pallavolo Cuoghi di cui parlerò tra poco e Direttore dei Lavori, ovverossia colui che in questo caso rispondeva direttamente all'Amministrazione Comunale, ente appaltante. Non mi risulta che Orlando prima, ma anche Cammarata poi, si siano mai posti il dubbio che se il tetto di un palazzetto si andava esfoliando di giorno in giorno, forse non era solo questione di manutenzione ordinaria.
Per inciso, Cuoghi era il proprietario della società di pallavolo spostata da Ferrara (o Padova) a Palermo sotto l'egida orlandiana, squadra che giocò due anni in città, vinse una coppa Cev e poi, una volta conclusi i lavori al palazzetto, prese baracca e burattini e ritornò a Padova (o Ferrara). Un capolavoro.
Palauditore e Palaoreto sono stati costruiti per le Universiadi sotto Orlando ed entrambi non sono a norma, tanto è vero che ogni anno devono ricevere il nullaosta per l'agibilità in proroga ed il Palaoreto, spesso e volentieri, rimane chiuso al pubblico. Il tutto perchè i valori di alzata e pedata delle tribune non sono compatibili con il numero di corrimano esistenti. Quando sono presenti.
Chiuso discorso su quello che funzionava ed ora non funziona più. Andiamo all'attualità. Per quanto riguarda il nuovo, eventuale, stadio, io sposerei in pieno la tua tesi, quella di valutare un'altra zona a nord della città, se non fosse per due piccoli particolari:
1) Zamparini aveva avuto già garanzie politiche tali da progettare tutto al posto del Velodromo, opzionando ed in qualche caso anche acquistando i terreni. Pensare che adesso si possa prendere il progetto e spostarlo da un altra parte, significherebbe ricominciare tutto da zero, sempre ammesso che esista un'altra area adatta.
2) Le Spallitta varie del vecchio e forse nuovo consiglio comunale, hanno ribadito che lo Zen non si tocca e che c'è la Bandita per costruire uno stadio, nella zona dove in mezzo ai campi di cacuocciole sorge, dal nulla, una bellissima tribuna in cemento armato. Ma ci pensi potere ammirare le carcioffe dall'alto, standosene tranquillamente seduti in tribuna?
Ecco perchè mi sembra ci sia soltanto una possibilità: che lo stadio non si costruisca mai.
p.s. io non voglio un sindaco meno peggio per Palermo, voglio un sindaco ottimo.