Si é preso una piccola rivincita il Palermo, contro quella squadra che all'andata aveva certificato il tradimento dei giocatori rosanero verso un'idea di calcio molto diversa da quella cui erano stati ormai da quattro anni abituati. Cinque gol e Colantuono a casa, viva Guidolin, che ci fa allenare allegramente e se poi non becchiamo palla per cinque partite di seguito, dà la colpa al pubblico! Meglio di così...
Ieri invece Colantuono c'era, con tutta la sua grinta ed il suo c u l o, quello che evidentemente arride alle persone positive e abbandona i siddiati cronici, quelli che i Rotoli a confronto sembrano una succursale del Bagaglino. Ieri il Palermo ha fatto un primo tempo inappuntabile, chiuso in vantaggio di due gol, ha sofferto da cani nella ripresa, perdendo il vantaggio e rischiando pure il tracollo, come spesso gli é successo in questo campionato. Poi, quando non ci credeva più nessuno, ha trovato la zampata mancina con Cassani, uno che ha il tiro nel piede destro e che nelle ultime cinquanta partite di campionato l'ha usato col contagocce e mai con successo. Ne é uscita fuori l'apoteosi, condita da tre punti che mancavano ormai da troppo tempo e dalle facce ora stranite ora imbestialite degli juventini di campo e tribuna, di quei siciliani e palermitani che ieri stavano per lo più nel settore ospiti, ma che, traditori della patria, meriterebbero di occupare la dantesca Antenora, immersi nel ghiaccio a faccia in su e in eterno.
Grinta, cuore, coraggio: quanto dureranno? Impossibile dirlo. Trovare stimoli alla prima partita con un nuovo (o quasi) allenatore é d'obbligo, alla seconda si é aiutati nell'opera se davanti ci si trova una squadra con nomi, piedi e muscoli illustri, una controprova si avrà sabato prossimo venturo, contro una squadra in questo momento a noi inferiore di sette punti. E poi altre verifiche contro Fiorentina, Atalanta, Lazio, Sampdoria e Siena, perchè troppa gente da qui alla fine deve lasciare segnali importanti per potere cominciare a programmare il futuro.
I meriti di Colantuono ieri sera?
1) Ha portato una ventata di positività, anche se certe tare sono talmente radicate (secondo tempo docet) che non basteranno sei partite per eliminarle del tutto. Come non bastarono le prime tredici.
2) Ha schierato i giocatori più in forma, a differenza del suo burocratico e nepotista predecessore, così Zaccardo é andato in panchina insieme a Biava e non ha dovuto schierare la difesa a cinque per fare giocare Rinaudo. E Cassani, che in questo momento a Zaccardo é superiore, lo ha ripagato con il jolly finale. Ottima la prova di Caserta sulla fascia sinistra.
3) Ha messo la squadra in campo ancora con il 4-2-3-1, che probabilmente é l'unico modulo con cui può giocare questo gruppo al momento e non ha cambiato impostazione nemmeno quando Guana é uscito. Solo nel secondo tempo ha variato qualcosa per adeguarsi alle mosse tattiche di Ranieri.
Ranieri, libero rosanero a fine carriera verso la metà degli anni ottanta, un anno di C1 terminato con la promozione, un anno di B in naftalina, messo in panchina da Nando Veneranda che quel ruolo di difesa così importante lo affidò a Valerio Majo. Ha terminato la partita carico di bile, ha detto che la Juventus doveva vincere 4-2, probabilmente pensava di venire a fare una passeggiata a Palermo al pari di Siena e Genoa, ma stavolta é andata male. Pazienza mister, si consoli pensando che quest'anno alla Favorita é caduto pure il Milan, ma giocando dieci volte meglio di voi...
Amauri, ha iniziato come fa ultimamente, ignorando dopo un minuto Jankovic solo sulla destra e tirando una ciofechina a Buffon, poi si é sparato la grande partita davanti a quei giocatori che il prossimo anno potrebbe avere per compagni. E mentre lui prendeva in giro Buffon di destro e di testa, Zamparini, col sottofondo di Money dei Pink Floyd, girava la manovella del registratore di cassa e pregustava paperoniani tuffi nel deposito sulla collina che riempirà con i soldi della sua cessione.
Oggi sarà piacevole andare in giro col giubbotto rosanero e non sentirmi dire, come avviene da tre mesi a questa parte, che quei colori ormai sono fuori moda. Fuori moda nel mio personale vocabolario sono solo gli stupidi e quelli che meriterebbero di farsi almeno un giro nell'Antenora. I traditori della patria...