E' veramente difficile rispondere sempre alle stesse obiezioni, cercando di essere credibile e convincente. Visto che, essendo ricorrenti i dubbi, non devono essere sufficienti mai le spiegazioni. La storia è quella della linea filosocietaria. Linea unica dal momento che due televisioni e un giornale (il giornale...) fanno capo ad un unico gruppo. Provo a rispiegare: l'unico interesse che il giornale ha con il Catania calcio
è legato ai risultati della squadra. Perchè se la squadra sta in serie A e disputa un bel campionato si vende qualche copia in più. E, magari, arriva persino qualche pagina di pubblicità in più, ma poco. In caso contrario l'interesse scema. La storia degli ultimi 25 anni, del resto, sta tutta qui, basta rileggerla. Non esiste altra connection, nessun altro interesse commerciale. Neppure chi è tecnico o scienziato della più sottile e perversa dietrologia riuscirà a trovare il marcio. Perchè non c'è. Tra l'altro il giornale può stare, com'è stato, anche mesi senza intervistare nessuno. E' successo quando la squadra è stata in silenzio stampa. Beh, dal punto di vista delle vendite non è che si possa dire, con tutto il rispetto, che il tifoso la mattina se compra il giornale lo fa per leggere un'intervista. Direi di no.
Le televisioni? Parlo per As, perchè è l'unica per cui posso entrare nel merito. E' quanto meno sorpredente che si possa parlare di compiacenze, comparati, asservimenti e via dicendo. Ma avete visto Antenna negli ultimi anni? Vi è sembrato che nelle trasmissioni vi siano stati ospiti invitati a celebrare sempre e comunque il Catania? Bah. Direi mai, persino, ma è opinione personale, direi "troppo mai". E dunque? Niente, niente. Si dice po pi ddì, dicono a Napoli. Importante è allungare un'ombra. Qua siamo davvero fuori strada. Pur di avere un giocatore ospite in studio... Ma quando mai. Vabbè, avrete visto altro e sentito altro.
Ma voglio chiudere con una considerazione, scusate. Seguo il Catania da troppi anni per non poterla e doverla fare. Quel che il calcio catanese ha visto negli ultimi sei o sette anni è unico nella storia degli ultimi venti, in un panorama che si è fatto col passare degli anni triste, avvelenato da ingiustizie che hanno messo in crisi il vecchio presidente Massimino con tutto quel che sappiamo. Ma come si fa a non riconoscere che nella gestione Gaucci c'è stata una semifinale di play off perduta, una finale vinta con promozione in B, una salvezza risicata e una molto onorevole? In una gestione alla Gaucci, ovviamente...
E, di più, come si fa a continuare a criticare in partenza la gestione Pulvirenti-Lo Monaco, che ha rilevato un contenitore vuoto sull'orlo del fallimento, ha condotto in porto un buon campionato di serie B ed ha conquistato la serie A in due anni? E oggi questa vituperata squadra cui manca un attaccante in più, un terzino destro e si è privata di Caserta... ha un patrimonio di giocatori suoi, giovani e di belle speranze, come si dice. Sta costruendo un centro sportivo da serie A. Ha un'interlocuzione dura e brusca con l'amministrazione, ma intanto il Comune ha rifatto mezzo stadio e ora anche tutto il campo, ora...
Insomma bisogna essere filosocietari per riconoscere tutto ciò e che siamo in presenza di un miracolo sociale ed economico, perchè Catania è una città di serie C, siamo seri e si ritrova una squadra di calcio in serie A. Che gioca contro realtà che si chiamano Parma, Bergamo, Siena, cioé aree ricche, sviluppate, sostenute dalla politica, dagli industriali, dalle imprese. Si riesce a fare un ragionamento vero in questi termini anche se Lo Monaco non è magari il più simpatico dei compagni di comitiva?
Scusate, ma fa proprio caldo stasera e penso già all'Inter.
Andrea Lodato