Autore Topic: Voglio dire due parole  (Letto 2127 volte)

Offline Sergio

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Voglio dire due parole
« il: 02 Febbraio 2007, 10:30:50 pm »
La gara di oggi segna un nuovo punto di svolta sui rapporti tra le due tifoserie.
Una partita da dimenticare, parlo a titolo personale, sia per quanto visto sul campo che sugli spalti. Peccato che gli imbecilli, che non mancano mai in entrambi gli schieramenti, ne trarranno spunti ed argomenti per acuire l’odio che oramai da tempo li tiene distanti e perennemente votati al reciproco disprezzo.
Da un lato Guidolin che accusa pesantemente una città, Catania, che ha messo sotto tiro (arance, uova marce, pietre e quant’altro) la sua squadra sia quando erano in albergo, sia dentro il pullman durante il tragitto che conduce allo stadio. Dall’altro Pulvirenti in versione ultras che accusa i tifosi rosanero di essere entrati "armati" di lacrimogeni all'interno dello stadio. Di sicuro questa gara lascerà strascichi infiniti. Questo sport è un autentica schifezza perché non solo è profondamente marcio ma marcisce tutto ciò che gli gravita intorno, a cominciare dalle coscienze delle persone, non solo dei tifosi ma dei dirigenti, degli operatori, dei media, di chi principalmente ne regge le fila. E' fradicio al punto che riesce a contaminare persone perfettamente sane di mente. Fino a ieri sera parlavo serenamente del derby con alcuni operai della Daikin, una ditta catanese di pompe di calore impegnata a Palermo in una chiesa in costruzione a Palermo. Palermitani e catanesi immersi in chiacchiere da sport senza timori, nessuna barriera, nessuna preclusione, nessun preconcetto, in nome di un pansicilianismo che, non capisco come, non riesce ad uscire dai salotti ed a fare ingresso nello stadio, dove maggiormente si avverte la necessità della sua preziosa presenza. Oggi, guarda un po’ che è successo. E speriamo che non sia vera la notizia del poliziotto che ci ha rimesso la propria vita, sarebbe proprio la fine!
Prendiamo questo sport con molto meno serietà; non la merita affatto.
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO