Sentire Di Gennaro parlare di “buona prestazione” denota che non c'è ancora nemmeno quella mentalità vincente che sembrava essere il principale passo avanti rispetto allo scorso anno.
Si è provato a speculare sul vantaggio minimo, quando la gara si doveva chiudere nel primo tempo. Un atteggiamento da squadra che deve salvarsi o che non ha energie. Gli avversari, sapendo le nostre carenze sui cambi, hanno cercato di rimanere in partita sperando capitasse un'occasione, cosa puntualmente avvenuta su un piazzato. Per inciso, a parte il caso di Avellino, per noi i piazzati sono solo una perdita di tempo, raramente siamo pericolosi.
C’è poco da prendersela con i giocatori, il problema è che la squadra è un' incompiuta, che spero ci porti alla solita eliminazione onorevole al primo turno dei playoff, perché se si farà un' altra rivoluzione a gennaio rischiamo grosso.
La società ormai è passata alla provocazione pura, dimostrando di non aver capito nulla di quello che sta facendo e di dove sta operando.
Grella vigliaccamente non parla, Faggiano nega l’evidenza su strutture e infortuni, i tifosi non si permettono di contestare la società ma preferisco sfogarsi con i giocatori e persino con l’allenatore, come se fossero colpevoli dei propri limiti. Nemmeno l’ombra di una programmazione a medio/lungo termine.
L’atteggiamento è quello di chi sta smobilitando, e non è detto che sua una cattiva notizia. Spero solo che il prossimo fondo non sia alle prime armi ma abbia esperienza, perché per vivacchiare in C basta un Giovannone qualunque.
Il problema è che vivacchiare in C per troppi anni significa ritrovarsi pieni di debiti. Se siamo destinati a collezionare fallimenti allora meglio rinunciare proprio, vuol dire che la piazza non è capace di attrarre competenza.