Da sporticily.it
ESTAC TROYES, C’È L’ESONERO DI PATRICK KISNORBO: I RETROSCENA
Secondo quanto svelato da una fonte interna, pare che il tecnico australiano sia stato “cacciato” proprio dai suoi giocatori. Il City Group, nonostante i deludenti risultati sul campo, che hanno portato l’ESTAC Troyes nella zona retrocessione, finora, non aveva mai realmente valutato un esonero.
Forse potrebbe essere proprio questa la chiave di svolta per l’avvicendamento in panchina. L’allenatore Corini fa finta che i fischi e le contestazioni che gli piovono addosso ad ogni partita non lo riguardassero e continua imperterrito nella sua opera di distruzione totale di quel poco che sta rimanendo. Rivivo gli ultimi anni di Zamparini che per rimettere in sesto le sue disastrate aziende mise a repentaglio la sopravvivenza stessa del club e ci finì malissimo. Corini sta immolando la stagione rendendola irrecuperabile (se non peggio) perché è consapevole che con l’esonero dovrà rivedere il proprio futuro lavorativo perché in quanto ad allenare ancora non lo chiamerebbe più nessuno, nemmeno il Ficarazzi (con tutto il rispetto).
La società sembra essere totalmente sorda alle grida di dolore di una intera città, o forse è concentrata su ben altro, dimenticando, a torto, che una squadra di calcio, specialmente qui al sud, oltre ad essere un elemento sportivo, è anche un fatto sociale che non può essere affatto trascurato. Ogni tifoso degno di questo nome porta dentro il suo cuore la passione per la sua squadra, come se esse fosse un fratello, un parente stretto, come se fosse anche parte di sé. Non possiamo vivere mesi e mesi in angosce e costernazioni solo per freddi calcoli ed immotivati interessi che sulla nostra passione stanno per avere effetti devastanti. Non siamo inglesi noi.
Ormai la maggior parte della tifoseria si è decisamente stancata di subire vergognosi affronti per prestazioni totalmente indecenti ed è assolutamente necessario cambiare rotta. L’allenatore non ci ascolta, la società nemmeno, possiamo solo trarre esempio da quanto accaduto altrove ed allora concentriamoci sui giocatori. Del resto anche loro ci stanno rimettendo. Per quanto tempo ancora saranno disposti ad andare sotto la curva per prendersi la loro razione di fischi e improperi che sanno di non meritare del tutto? Io vedo che l’impegno c’è ma quando i frutti non arrivano ci si stanca di fare sempre le stesse cose, di correre a vuoto. E troppo spesso si molla. Rimanendo qui a Palermo, con questo allenatore, non cresceranno, si svaluteranno, correndo il rischio di dover rivedere, al ribasso, le proprie ambizioni. Che facciano come i loro “cugini” del Troyes, chiamino il rappresentante della società e gli dicano che sono stanchi di essere mandati aff…. a quel paese, che vogliono un allenatore dalle idee chiare e che sappia cosa fare, che vogliono dimostrare realmente quel che valgono, che vogliono salvaguardato il proprio futuro, che vogliono ritornare ad essere vincenti, acclamati ed applauditi e che camminando per strada, in città, la gente si fermi per chieder loro un autografo e non un “ma perché non te ne vai a lavorare?”. Che ci riflettano.