Devo purtroppo arrendermi, questa squadra non vincerà il campionato. Il gioco che esprime è fin troppo prevedibile, si fa troppa fatica a portare il pallone in area avversaria, senza rinunciare al lancio da 30 metri quasi sempre predato dagli avversari o neutralizzato con la trappola del fuorigioco (in cui i nostri vi cadono come pivelli sprovveduti), e quando ciò non avviene chi sta davanti ha difficoltà enormi a tramutare in gol i pochi palloni arrivati.
Probabilmente, anzi sicuramente, la serie D è questa qui e noi purtroppo quest’anno abbiamo avuto la sfortuna di trovare un Savoia super, inarrestabile, baciato dalla fortuna per l’enorme pioggia di punti trovati per strada, o perché segna dopo il 90esimo risolvendo gare ormai addormentate, o perché noi siamo anche capaci di fallire 2 rigori in una sola partita e non riusciamo a tenergli il passo.
A proposito di rigori falliti, tutto mi sarei aspettato tranne di vedere di nuovo Ricciardo che s’incaricasse del tiro. Eppure domenica scorsa, a Castrovillari, avevamo avuto la conferma ufficiale, perentoria, inappellabile, che Ricciardo non è cosa di calciare i rigori. Nemmeno un dilettante tira senza nemmeno avere un idea di cosa volesse fare, un arrunzata di pallone alla cieca, senza applicazione, senza convinzione, senza tentare di piazzarla in qualche posto, e comunque mai, in nessuno dei rigori precedentemente tirati, che avesse mirato ad un angolo qualsiasi della porta. A Castrovillari c’era andata bene che il portiere avversario s’era buttato a terra, peccato per lui perché se fosse rimasto fermo l’avrebbe sicuramente presa. Oggi mi fa una rabbia enorme ascoltare nelle interviste il portiere del Troina dire che sapeva come Ricciardo avrebbe tirato. Bene, lo sapevo anch’io, lo sapevano anche i 12 mila presenti oggi al Barbera, l’unico a non saperlo a quanto pare era il nostro allenatore che oggi ci ha mostrato tutti i suoi limiti di natura tecnica, risultata del tutto inadeguata alla gestione della squadra. Credevo che in settimana, dopo Castrovillari, l’avesse catechizzato, gli avesse spiegato che il rigore non è un tiro a casaccio alla viva il parroco e nemmeno una puntazza arraggiata, credevo che gli avesse dedicato una mezzoretta a fargli provare ad angolare il pallone, a spiazzare il portiere, a metterci più determinazione. Nulla di tutto ciò visto che il tiro è stato la replica precisa e uguale dei precedenti tirati. Quanto all’altro rigore, non si può ascoltare il nostro allenatore quando dice che “Sforzini si deve ancora recuperare, poteva giocare massimo 5 minuti” e gli si dà la palla del rigore al 90esimo, un giocatore ancora “freddo”, entrato qualche minuto prima che ancora doveva sciogliersi le gambe e i muscoli.
Peccato, è andata così. Ritengo che non abbiamo i mezzi, le forze, le certezze, la convinzione per vincere questo testa a testa con la squadra oplontina che a differenza nostra viaggia con il vento in poppa, insegue una lepre zoppicante e avrà il vantaggio di avere lo scontro diretto in casa. Abbiamo appena 2 punti di vantaggio visto che il terzo non conta e per quello che esprimono le due squadre in campo, i nostri avversari sono largamente i favoriti per la vittoria finale. Solo un miracolo ci potrà salvare ma al Barbera non si vedono miracoli da almeno un decennio.