Autore Topic: Closing, ovvero...  (Letto 2390 volte)

Offline Templare

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Closing, ovvero...
« il: 25 Maggio 2017, 12:31:34 pm »
...l'arte di allungare il succo per poi dire che una trattativa è fallita.

Parlavo due mesi fa con un amico su FB, gli dicevo: Antonio, ma può davvero un uomo esporsi come sta facendo Baccaglini, andare incontro quindi ad una epocale figura di scoria azotata quando la "trattativa" si complicherà e poi fallirà? La sua risposta fu molto semplice: sì, troveranno una scusa, nel frattempo Baccaglini avrà preso il suo bel compenso, materiale e di immagine, alla fine sarà un altro che avrà avuto a che fare con Zamparini. Uno che licenzia allenatori e DS in serie può fare di tutto, anche licenziare un presidente...

La cronaca dice che il closing ritarda, le parti si irrigidiscono, Zamparini starebbe valutando il piano B, Foschi più Reja, un nuovo giovane presidente che si esponga al suo posto, rispuntano perfino altri esseri mitologici del suo universo, gli imprenditori cinesi.

Il nodo della commedia sarebbe il prezzo della società. Dopo essere diventato presidente e prossimo proprietario di una squadra che a marzo aveva più di dieci punti di distacco dalla salvezza ed inanellava una sconfitta dopo l'altra, dopo avere gridato ai quattro venti che oltre al piano A c'era quello B (dove per A e B si intendeva la categoria sportiva), adesso tutti si accorgono che il Palermo in B vale meno di quello in A e si blocca tutto.

Commedia, dove gli attori sono dei miserabili con scarso talento convinti che il pubblico pagante sia fatto di minus habens pronti a bersi la loro improbabile recitazione. Non è difficile sgamare Zamparini, ogni sua mossa è sempre, abbondantemente annunciata. Se in passato si trattava un giocatore o un allenatore o un DS e questo non arrivava, era solo questione di attendere qualche mese, un paio di anni al massimo e lo avremmo visto arrivare in città.

Nel caso specifico, quanti anni sono che Zamparini va dicendo di essere stanco, di volere trovare una figura giovane da mettere in presidenza, pur rimanendo lui il proprietario? Lo ha fatto, ha trovato Baccaglini, lo ha messo a capo della società e al vertice di una colossale operazione di diversivo, è planato ignominiosamente in B spostando l'attenzione sul giovane presidente, regalando alla città l'ennesima illusione, l'ennesima speranza che andrà disillusa. Alcuni tifosi, quelli piu semplici, forse anche i più ingenui, avrebbero accettato la B sapendo che si sarebbe poi ripartiti da Baccaglini e da una nuova proprietà. Il piano era semplice' splendidamente riassumibile in un detto siciliano: calati juncu chi passa la china.

Sapete come si vende veramente una società? Arriva un gruppo, valuta tutto, fa un'offerta, firma le carte, il giorno dopo indice una conferenza stampa di presentazione dei programmi, ringrazia la controparte e le dice ADDIO, perché da quel momento comandano i nuovi.

Nei mesi del Baccaglini tour abbiamo sempre sentito il mantra di uno Zamparini che avrebbe continuato a dare consigli al giovane presidente e alla nuova società pur senza avere alcuna quota. Abbiano sentito dire che Zamparini e la sua trentennale esperienza nel mondo del calcio non potevano essere messe in discussione. Insomma, ne abbiamo sentite di "corbellerie"...

I tempi sono maturi per indire una nuova conferenza stampa, i cui contenuti sono scritti dal primo giorno di Baccaglini presidente: sono molto deluso, ho creduto in questa possibilità, la serie B ha complicato tutto, riprendo le redini con rinnovato entusiasmo e con l'unico obiettivo di riportare il Palermo in A dove merita di stare, la porta a chi vuole investire è sempre aperta, ma chi viene deve capire che il Palermo ha un valore, non lo posso certo regalare.

Ecco, questo è il vero piano A di Zamparini, quello che gli permette di ritornare a sparare cavolate giorno per giorno da presidente, quello che gli manca da qualche mese. Il suo piano B invece è la finta cessione della società, il passare le quote ad una società prestanome, la Young, Wild & Free, il continuare a lucrare sul Palermo abbeverandosi agli ancora consistenti flussi di denaro provenienti dalla Lega Calcio, rinunciando però ad un ruolo di primo piano. Riuscirà a resistere alla tentazione? Il closing o il mancato closing ci daranno le risposte che cerchiamo.

Ultimissima nota. Scavando nel registro delle imprese britanniche, un giornalista palermitano ha scoperto che immediatamente dopo la prima retrocessione in B, Zamparini ha aperto tre società con sede a Londra in un'anonima palazzina a due piani in quel di Murray st. Tutte e tre con capitale di 10 milioni di pound, tutte e tre dormienti e prossime alla chiusura.

Davvero non esiste in Italia un PM interessato ad aprire un fascicolo sulla gestione del Palermo calcio, almeno negli ultimi cinque anni? Come è stano il mondo...
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline turiddu

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Re:Closing, ovvero...
« Risposta #1 il: 25 Maggio 2017, 01:05:29 pm »
Templare io rimango sempre della mia opinione, la stessa che ho dallo scorso anno:

1 retrocessione
2 nomina di un nuovo presidente e dare l'illusione di un cambiamento
3 campionato di B da retrocessione, con le solite barzellette di cambi e ricambi a tanto al chilo
4 ammuccamento della seconda rata del paracadute
5 fallimento.

I primi due punti sono già un dato di fatto, avanti con gli altri adesso.
Cosa spero? spero che la città tutta, a partire dalle istituzioni per finire all'ultimo dei tifosi, gli voltino le spalle e lo inducano ad andare via prima possibile.
E' solo una speranza, quello che invece credo è che siamo destinati al fallimento e sono pure pronto a questa evenienza basta che non lo vedo più.
salutamu