Casorezzo (MI), 2 Febbraio 2017
Caro Nelson,
siamo tutti indignati per il 22 Giugno, proclamiamo il nostro distacco per via dell'assassinio cinicamente perpetrato ai danni della nostra passione calcistica, ma alla fine siamo sempre qua ad attendere non si sa bene che cosa: in realtà non abbiamo dato le dimissioni da tifosi del Catania, ma aspettiamo un cambiamento necessario per l'igiene e per l'estetica. Il 2 Febbraio è stato una macchia per i tifosi, ma c'era la consapevolezza che tutti pagavano per le colpe di pochi e che si poteva fare affidamento su quella che allora consideravamo una società sana. Il fatto che, invece, il 22 Giugno appartenga alla dirigenza, personalmente, mi spiazza: fino a poco prima gioivamo per i successi di Pulvirenti, il dirigente locale che era venuto su dal nulla ed era riuscito nel giro di pochi attimi a realizzare il sogno che inseguivamo da una vita, anzi i suoi successi erano i nostri successi. E ad un tratto abbiamo scoperto che Pulvirenti era un omino in balia delle sue cattive inclinazioni, un malvagio incantatore che è riuscito a illuderci, e che i traguardi raggiunti, che sembravano così concreti, sono svaniti in un soffio con la stessa velocità con cui sono venuti, appunto come un incantesimo che si è dileguato nel volgere di un istante lasciando intorno a sé solo il vuoto. Per queste ragioni urge una palingenesi: via il fattucchiero e dentro gente perbene, se esiste. Ciao,
Marco Tullio