E anche questa volta ha avuto ragione il Direttore.
Rigoli è stato molto criticato, dapprima con argomenti inconsistenti e poi con ragionamenti accettabili. In queste poche settimane ha ricevuto più critiche di quante ne abbia ricevute Cosentino in due anni.
Prima le cose andavano dignitosamente, una vittoria in casa e tre pareggi fuori sono risultati discreti per una squadra con tanti giocatori appena arrivati e con un gruppo ancora da amalgamare. Ma dopo le partite contro Akragas, Fondi e Taranto, la situazione è peggiorata, perché arrivavano critiche da tutte le parti. A quel punto, nessuna intervista, eccetto quelle al Direttore, che ha caricato ambiente e giocatori con le sue definizioni di Derby e le sue metaforiche teorie sugli attributi.
Di Grazia ha fatto tripletta, si conferma in gran forma e attualmente è un giocatore necessario per rendere questa squadra meno prevedibile. E pensare che Andrea doveva andare all’Akragas nell’affare che avrebbe portato Zibert a Catania. Certo, Di Grazia è stato determinante, tuttavia non sappiamo quanto sarebbe potuto essere utile Zibert. Ad ogni modo, va benissimo così, da catanesi siamo molto contenti. Ma il merito di tutto questo va a Pino Rigoli, che ha dimostrato di saper lavorare con i giovani e non ha ceduto ai suggerimenti che arrivavano da più parti, in cui si auspicava di arretrare Di Grazia come interno in mediana. Invece, ha insistito, proponendolo come esterno d’attacco, sia a destra sia a sinistra. Dall’altra parte, ripenso alla pessima gestione che ne fece Pancaro, che credeva tantissimo (più di tutti) in Di Grazia, ma non capiva che era troppo presto per buttarlo in campo sin dalla prima giornata in quella squadra costruita in poche settimane e in una situazione piuttosto complicata.
Nulla da dire sulle sostituzioni, che questa volta non sono state tardive (la prima, Russotto al 56’).
Dopo le ultime tre prestazioni alcune critiche all’allenatore erano inevitabili, ma dopo una vittoria come quella di oggi si può cambiare prospettiva e vedere i segnali positivi. Tuttavia, non posso fare a meno di sottolineare un aspetto molto importante: per l’ennesima volta, una partita che sembrava vinta (e facilmente) si è trasformata in un incubo in cui il Catania ha subìto il gioco e le iniziative degli avversari. Ad ogni modo, sebbene oggi sia la giornata dell’imprendibile Di Grazia, io credo che il Catania abbia vinto anche per merito di Calil, che sa giocare e quando vuole sa essere molto utile, soprattutto come prima punta, facendo da sponda agli altri attaccanti.