Autore Topic: Ci mancavano gli arabi.  (Letto 4187 volte)

Offline U mastru

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Ci mancavano gli arabi.
« il: 25 Luglio 2015, 11:29:19 pm »
La mia sola speranza è che essendo Vagliasindi persona seria, non si tratti del bis di quelli di Zamariniana memoria, seno sul serio è Cabaret.
Ne sentivo proprio la mancanza degli Arabi...... :^(
"U Mastru"

Offline vasco

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Re:Ci mancavano gli arabi.
« Risposta #1 il: 30 Luglio 2015, 10:53:47 am »
Dalla lettera di incarico della fiduciaria svizzera si deduce questa sequenza: il fantomatico investitore straniero importante (potrebbe essere chiunque.......) manifesta alla fiduciaria il desiderio di acquistare una società di calcio. Il dott. Biondi, in rapporti (non si capisce di che natura) con la fiduciaria propone l'acquisto del Catania ma poichè è fuori dall'ambiente non sa dare maggiori informazioni alla fiduciaria circa le richieste e le condizioni. Per ciò la fiduciaria autorizza Biondi ad avvalersi di Marletta o di chiunque riterrà necessario per saperne di più dai diretti interessati (la proprietà del Catania).

Quindi, riepilogando:  Biondi non é l'acquirente ma un procacciatore di affari. Marletta è il suo tramite per r8accogliere informazioni certe sull'affare. La fiduciaria è lo "schermo" dietro cui si nasconde l'investitore.

Prima considerazione: l'investitore è come l'uovo di pasqua, a sorpresa.
Seconda: l'investitore nun sapi di unni cci ha mettiri manu, tanto è agganciato nel mondo del calcio.
Terza: siamo stufi di misteri e sorprese: meglio una cosa modesta, senza fascino esotico, ma chiara e conosciuta.

Quarta: megghiu ca si maniunu a vinniri, picchi a vidu niura. Pulvirenti non è stato creduto da Palazzi neanche in una parola e questo può vuol dire una sola cosa: il mondo del calcio l'ha ghittatu definitivamente.

Quinta: il Catania oggi è prima di tutto un investimento immobiliare nel centro sportivo di TdG. Quindi devi sapere come farlo fruttare sia come struttura immobiliare ad uso sportivo che come luogo per "creare" i giovani calciatori. Insomma non é alla portata del primo immobiliarista che passa in quanto occorrono competenze sportive consolidate. Chi possiede tali competenze si faccia sotto, presenti un progetto gestionale ben articolato e si volti pagina definitivamente, a prescindere dalla categoria da cui il Catania ripartirà.

« Ultima modifica: 30 Luglio 2015, 10:56:51 am da vasco »

Offline GPalermo1954

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Re:Ci mancavano gli arabi.
« Risposta #2 il: 30 Luglio 2015, 11:08:35 am »
 :-D  =D>  =D>
CATANIA USQUE AD FINEM

Offline U mastru

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Re:Ci mancavano gli arabi.
« Risposta #3 il: 30 Luglio 2015, 02:24:53 pm »
Dalla lettera di incarico della fiduciaria svizzera si deduce questa sequenza: il fantomatico investitore straniero importante (potrebbe essere chiunque.......) manifesta alla fiduciaria il desiderio di acquistare una società di calcio. Il dott. Biondi, in rapporti (non si capisce di che natura) con la fiduciaria propone l'acquisto del Catania ma poichè è fuori dall'ambiente non sa dare maggiori informazioni alla fiduciaria circa le richieste e le condizioni. Per ciò la fiduciaria autorizza Biondi ad avvalersi di Marletta o di chiunque riterrà necessario per saperne di più dai diretti interessati (la proprietà del Catania).

Quindi, riepilogando:  Biondi non é l'acquirente ma un procacciatore di affari. Marletta è il suo tramite per r8accogliere informazioni certe sull'affare. La fiduciaria è lo "schermo" dietro cui si nasconde l'investitore.

Prima considerazione: l'investitore è come l'uovo di pasqua, a sorpresa.
Seconda: l'investitore nun sapi di unni cci ha mettiri manu, tanto è agganciato nel mondo del calcio.
Terza: siamo stufi di misteri e sorprese: meglio una cosa modesta, senza fascino esotico, ma chiara e conosciuta.

Quarta: megghiu ca si maniunu a vinniri, picchi a vidu niura. Pulvirenti non è stato creduto da Palazzi neanche in una parola e questo può vuol dire una sola cosa: il mondo del calcio l'ha ghittatu definitivamente.

Quinta: il Catania oggi è prima di tutto un investimento immobiliare nel centro sportivo di TdG. Quindi devi sapere come farlo fruttare sia come struttura immobiliare ad uso sportivo che come luogo per "creare" i giovani calciatori. Insomma non é alla portata del primo immobiliarista che passa in quanto occorrono competenze sportive consolidate. Chi possiede tali competenze si faccia sotto, presenti un progetto gestionale ben articolato e si volti pagina definitivamente, a prescindere dalla categoria da cui il Catania ripartirà.
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Al contrario d'altri io non penso che TDG sia un peso, credo altresi che possa essere la nostra ancora di salvezza.
"U Mastru"