E’ stato un anno pesantissimo, sicuramente il peggiore e il più travagliato della gestione Zamparini. Io spero vivamente che si renda conto che la situazione gli sta sfuggendo di mano, non tanto per la mancanza di risultati ma perché la pazienza della tifoseria per tutte le mortificazioni subite, è giunta agli sgoccioli; la capacità di sopportazione è stata messa a durissima prova e la disapprovazione per il suo operato, per il suo modo di gestire la società, oggi si manifesta in tutta la sua cruda evidenza. Io penso che a Zamparini si sia oscurato un concetto semplice semplice (che riguarda tutte le squadre di calcio): ciò che per lui è affari, business, cospicui movimenti di danaro, tutto ciò corredato da un totale azzeramento di ogni forma di sentimentalismo, per altri ( i tifosi) è passione, è attaccamento alla maglia, ai colori, alla città che rappresenta. Guai a scherzare coi sentimenti perché ci si sta poco a far diventare tutto l’ambiente ostile più di quanto non abbia egli trovato a Venezia.
A 24 aore e passa dall’ultima recentissima mortificazione, e dopo un anno passato ad ingoiare bocconi amarissimi uno dietro l’altro, sento il bisogno di una pausa di riflessione, di staccare un attimo la spina, più che altro per evitare che dopo 9 mesi d’abbili, mi si intossichino anche le ferie. Quest’anno ne abbiamo dovute ingoiare molte, alcune delle quali indigeribili e qualche altra addirittura indelebile:
sconfitta a Napoli per 1-0 al 95esimo con l’arbitro che aveva già il fischietto in bocca;
la sconfitta a San Siro contro l’Inter dopo che eri in vantaggio per 2-0 e ti mangi pure l’unico rigore a favore dopo dozzine di sviste e ingiustizie ai nostri danni;
la sconfitta in casa con la Fiorentina dopo che siamo stati per 2 volte in vantaggio;
la sconfitta a Bologna al 90esimo appena 7 giorni dopo;
Altri 7 giorni e ti becchi un bel 7-0 in casa, cose inaudite in serie A;
Alla successiva vai a Roma e perdi con la Lazio complice anche un uscita killer di Sirigu, messo alla gogna mediatica da Zampa per le sue (mancate) uscite;
passano 7 giorni, altra trasferta e perdi pure a Genova nei minuti finali;
passano 15 giorni e ti vai a beccare 4 gol a Catania (squadra a cui ogni anno diamo decine di punti di distacco in classifica) con Miccoli tenuto misteriosamente in panchina e Pastore che entra solo nei minuti finali a gara compromessa;
la gara successiva è Palermo Cesena ed al 91esimo eravamo in vantaggio per 2-0. Siamo riusciti nell’impresa di farli pareggiare. A memoria d’uomo non ricordo di un'altra squadra di serie A che si becca due gol in casa propria nei minuti di recupero e ci rimette la gara;
Dalla Finale di coppa Italia arriva l’unica grande soddisfazione di quest’annata balorda: i 45 mila tifosi rosanero a Roma. Peccato che quella sia una soddisfazione ascrivibile soltanto a noi tifosi, non certo alla squadra che entra in campo non troppo convinta nei propri mezzi. Ai nerazzurri gli basta il minimo sindacale per aggiudicarsi la coppa.
Il Thun come fase conclusiva di questi ciclo di gare giocate a membro di segugio, su cui è pesata più l’ingerenza e l’irruenza del presidente che i limiti oggettivi della squadra.
Sulle due gare di coppa Uefa disputate adesso, meglio stendere un velo pietoso, tanto è storia recente ma che va a corollario di questo sunto storico testè descritto della squadra rosanero. Se grandi sono state le soddisfazioni avute, grandissime invece sono state le delusioni, cocenti le sconfitte, macerante per lo stato d’animo, la passione e la fede in questa maglia, tutte queste mortificazioni subite una dopo l’altra.
Adesso sento proprio il bisogno di un campionato normale. In champions vanno le prime tre: non è cosa nostra per cui spero di non sentirglielo più nominare, pena valanga di scroscianti pirituna. Un accesso in uefa, anche se conquistato con i denti, non è mai stato onorato. Meglio che ci leviamo mano definitivamente. Rimane tutta la mediocrità del resto del campionato, con sei o sette squadre che si sbraneranno tra loro per evitare la retrocessione. Ecco: sperando di non fare mai parte di quest’ultime, rinuncerei senza indugio alcuno alla colonna sinistra della classifica purchè non si assista più a un campionato così costellato di malafiure e mortificanti sconfitte.