DIFESA
Mariano Gonzalo ANDUJAR – 7: stagione in chiaroscuro per il portiere nella nazionale argentina. Ha alternato prestazioni da campione, salvando anche risultati importanti in alcune partite (mi viene in mente il rigore contro il Genoa in casa o la trasferta di Torino in casa Juventus), a prestazioni molto al di sotto della sua fama. Pare arrivato al capolinea per quanto riguarda la sua permanenza a Catania. Personalmente se va via non mi strapperò le vesti (non l'ho fatto mai con nessun giocatore!), ma nemmeno posso dire di essere particolarmente deluso dalle sue due stagioni catanesi.
Andrea CAMPAGNOLO – 6: utilizzato solo in Coppa Italia, dove non è stato chiamato ad impegni particolarmente gravosi, e nell'ultima di campionato contro l'Inter dove poco ha potuto far vedere. Il voto è “politico”
Tomas KOSICKY – S.V.: di lui si è avuta notizia solo quando c'è stato da sostituire in panchina Campagnolo infortunato. Per il resto nessuna traccia valida. E' un eterna promessa oramai. La società non lo ritiene ancora affidabile, ma è pur vero che se non gli si concedono delle possibilità per giocare, sia pure altrove in prestito, come fa a crescere in affidabilità?
Nicolas Federico SPOLLI – 9: secondo me è uno dei centrali difensivi migliori per rendimento e qualità in Italia. Chiamato lo scorso campionato a sostituire Stovini non l'ha fatto rimpiangere, quanto poteva pagare lo scotto del noviziato nella massima serie italiana, con un anno di esperienza in più lo ha definitivamente cancellato. Con Silvestre hanno fatto una formidabile coppia difensiva e quando è mancato la sua assenza si è fatta sentire ed in maniera pesante. Credo resti uno dei punti fermi difensivi pure per la prossima stagione
Matias SILVESTRE – 10: se non avesse commesso qualche errore in marcatura, avrei pensato di non essere davanti ad un essere umano normale, ma ad un cyborg, organismo cibernetico programmato per fare il difensore di calcio. Stagione a 5 stelle per l'ex centrale del Boca Juniors che oltre a dimostrarsi implacabile ed invalicabile in fase difensiva, si è scoperto un perfetto cecchino goledor negli inserimenti in attacco. 6 goal in stagione, alcuni dei quali pesanti, terzo miglior realizzatore della rosa rossazzurra e primo in serie A fra i centrali difensivi. Inevitabile, dopo tre anni a questi livelli, il suo approdo a squadre più blasonate del Catania e, secondo me, meriterebbe qualche convocazione pure dal selezionatore della nazionale argentina in vista della prossima Copa America.
Cristian TERLIZZI – 6,5: la “sora Camilla, tutti mi vogliono nessuno mi si piglia”. Da almeno due stagioni è dato sempre per partente e vicino alle squadre più svariate, sia a giugno che a gennaio, ma alla fine rimane sempre a Catania. Indisciplinato, guascone, il suo rapporto con i tecnici che si sono susseguiti sulla panchina rossazzurra e con l'A.D. è stato sempre di amore e odio. Ma quando viene chiamato (spesso reintegrato dopo una delle sue tante marachelle!) per dare il suo apporto in campo lo fa sempre con grande personalità e professionalità. I suoi limiti caratteriali non gli hanno mai fatto fare la strada che le sue indubbie qualità tecniche potevano fargli fare. Poteva evitare quella sceneggiata alla sua sostituzione nell'ultima in casa, perchè se pur comprensibile il risentimento eravamo fondamentalmente a festeggiare la salvezza. Anche in questo mercato salirà sull'altalena della cessione/permanenza.
Pablo Sebastian ALVAREZ -6,5: stagione tormentata la sua: prima il rapporto problematico con Giampaolo che lo accantona dopo l'esordio a Verona con il Chievo. Al suo posto il tecnico di Bellinzona “vede” Potenza. La musica cambia con l'arrivo sulla panca etnea di El Cholo Simeone che lo rispolvera per l'out difensivo destro, ma i continui cali fisici dovuti a fastidiosi infortuni ci consegnano solo a tratti quel poderoso, straripante terzino che avevamo ammirato la scorsa stagione. Non si capisce ancora se rimarrà a Catania o andrà via (ha ancora tanti estimatori in Italia), personalmente spero rimanga. Ha ancora tanto da dare alla causa.
Giuseppe BELLUSCI – S.V.: ero tentato di dargli un “6” politico solo per compensare la sfortuna che lo ha colpito nel suo momento migliore. Poi ho preferito un senza voto perchè Giuseppe non è giocatore da sufficienza, men che meno politica, ma da eccellenza. Giuseppe è uno dei più promettenti giovani difensori italiani, e quelle poche volte che è stato chiamato in campo lo ha dimostrato, con un futuro radioso una volta che la jella da infortuni dovesse lasciarlo in pace. Speriamo l'anno prossimo sia il suo anno, se lo merita.
Alessandro POTENZA – 5: da intoccabile per Giampaolo a rincalzo per Simeone. La sua non è stata una stagione esaltante, spesso lento ed impacciato, ha lasciato molto a desiderare per un atleta comunque delle sue capacità tecniche. La sua intoccabilità resta uno dei tanti misteri del periodo giampaoliano.
Ciro CAPUANO – 7: vale bene o male lo stesso discorso fatto per Andujar, se non fosse che anche Ciro ha dovuto fare i conti con una stagione costellata di infortuni. In generale è passato da prestazioni esaltanti (ho ancora negli occhi il goal di San Siro al Milan, una perla da miglior Roberto Carlos, - appena eletto fra i migliori goal stagionali in serie A - o quel salvataggio a Torino con la Juve 4 contro 1 da consumato Franco Baresi!) a ad altre francamente imbarazzanti. Sul suo futuro non ci dovrebbero essere novità di rilievo.
Giovanni MARCHESE – 6: reduce da uno dei più brutti e insidiosi infortuni per un giocatore di calcio, la rottura del tendine crociato, ha pagato fortemente lo scotto dei postumi quando è stato chiamato per forza maggiore a sostituire Capuano sull'out sinistro con prestazioni decisamente più che imbarazzanti. Ciò nonostante, e malgrado le critiche al limite dell'insulto personale di chi evidentemente era abituato ad avere avuto Cabrini terzino sinistro del Catania, Giovanni non si è mai arreso riuscendo a tornare su standard quantomeno normali per chiudere dignitosamente la sua stagione.
Blazej AUGUSTYN – 5: non è un centrale difensivo! La cosa era del tutto evidente già la scorsa stagione quando Sinisa Mihaijlovic, intuendolo, lo restituì al suo vero ruolo quello di terzino sinistro o mediano sgravato da compiti di marcatura, dove sciorinò, infatti, prestazioni eccellenti (non per nulla stiamo parlando di un elemento dell'under 21 polacca!) prima di infortunarsi. Invece quest'anno entrambe i tecnici lo hanno mandato al massacro in un ruolo non suo dove ha combinatio più danni che altro. Un anno in prestito altrove, possibilmente giocando nel suo ruolo, gli farebbe bene.