Unico in Sicilia, unico nel sud Italia, convocato tra gli otto fenomeni in erba al termine di una lunghissima maratona di provini e partitelle cominciata a Bergamo nell'autunno dell'anno scorso, terminata proprio in Spagna, nella cantera del Barcellona, quella originale, qualche settimana addietro.
Un sogno che diventa realtà quella di Alessandro, attaccante puro, gol nel sangue, movimenti naturali che fanno sperare nella nascita di un vero e proprio campione.
Sì, dietro l'angolo di casa abbiamo un piccolo Messi, piccolo e scattante come lui, con il fiuto della marcatura che sembra una cosa naturale, la più naturale possibile. Pagano segna dalla lunga distanza, dribbla, tocca la palla in maniera deliziosa. Lo abbiamo visto all'opera e, francamente, se l'ha selezionato il Barcellona, un motivo dev'esserci, no?
«A otto anni non pensiamo che a farlo divertire - ammette il padre Sebastiano Pagano, stimato professionista e, a sua volta, ex calciatore per diletto: anche lui da giovanissimo segnava gol a raffica, al pari dello zio, Pippo Pagano, assessore provinciale ai Servizi Sociali - però questa esperienza che abbiamo vissuto tutti quanti ci ha segnato favorevolmente. Non abbiamo fatto pesare ad Alessandro l'importanza di un momento così bello e impegnativo, ma lui ha saputo superare ogni fase con una naturalezza che ci ha invogliati a continuare».
Il dott. Sebastiano Pagano continua: «Siamo stati a colloquio con Edward Lomas, coordinatore dei selezionatori che ha fatto i complimenti a mio figlio, chiamandolo, dopo una partitella, e dicendogli: ehi, fenomeno. Lamas è stato anche l'allenatore di Valdes e per noi è stato un onore conoscerlo».
E il piccolo campione in erba? Ci ha colpito con una frase che spiega tutto: «Mi sono divertito, i compagni di squadra, in Spagna, passavano la palla. Sempre». Nessuna voglia di primeggiare, ma grande collaborazione, dunque. I Pagano hanno ringraziato più volte la Junior Giarre di Josè Sorbello (grande ex calciatore gialloblù e vice allenatore in C1 di Cucchi, Bianchetti, Nicoletti) e tutti gli allenatori del club giovanile etneo che, da anni, riescono a coinvolgere centinaia di ragazzini.
I Pagano sono rimasti nella cantera del Barcellona per tre giorni. Tre lunghi, intensi, bellissimi giorni durante i quali, i dirigenti hanno deciso di prendere il ragazzo e tenerlo d'occhio da qui alla maggiore età.