Tutti in questo forum ricorderanno il botta e risposta tra Murinho e Lo Monaco, dove il primo diceva di conoscere solo il "monaco di tibette, gran prix di monaco ecc." ed il secondo replicava dicendo che Murinho è uno da prendere a bastonate nei denti.
Quest'ultima dichiarazione venne stigmatizzata al processo di Biscardi dal giornalista Elio Corno per farne moralismo spicciolo di bassa levatura, ravvisandovi in esse "minacce, terrorismo mafioso, istigazione alla violenza" ed altre cose del genere. Inutile aggiungere che mi sembrarono tutte esagerazioni poco condivisibili. Ma con molto stupore, mentre seguivo la puntata odierna del suddetto processo dove il tema della serata, in ossequio alle vacuità a cui spesso va appresso questa trasmissione alla perenne ricerca di scoop che poi finiscono per prendere il posto del calcio parlato, era il nerazzurro Balotelli, inquadrato da una telecamera nascosta mentre indossava una maglia rossonera, il signor giornalista Elio Corno a cui evidentemente le "minacce terroristiche e mafiose" di Lo Monaco erano tanto piaciute al punto da farle proprie ha detto in diretta TV che adesso la società nerazzurra "dovrebbe multarlo di un milione di euro e prenderlo a "randellate sulle gengive" per aver offeso tutti i tifosi interisti col suo ignobile gesto".
Sconcerto ed indignazione sono i sentimenti immediati che provai stasera perché quando si fa accenno alla mafia per commentare piccoli fatti di vita quotidiana che con la mafia c'entrano poco e nulla, non c’è più Catania o Palermo di mezzo ma è tutto un orgoglio siciliano che viene stimolato alla ribellione contro questa forma di conformismo dialettico, usato sempre a sproposito per commentare qualsiasi cosa che ci riguarda da vicino.
Oggi Elio Corno, offendendo se stesso con quella offensiva e inopportuna dichiarazione sulle randellate a Balotelli, indirettamente ha "riabilitato" Lo Monaco dall'accusa di atteggiamenti mafiosi. Non credo che se ne sia reso conto ma la cosa migliore e più auspicabile è che si renda conto che la mafia è cosa serissima, che facciamo una fatica enorme a mantenerne le distanze e quindi, assieme al padreterno, non va mai nominata invano.