La buonanima del maestro di Ragalmuto Tramite un suo personaggio divideva l'umanità in quattro categorie; gli uomini, i mezzi uomini, gli ominicchi, e i Palazzi.
la definizione scritta da Sciascia gli calza a pennello, QUAQUARAQUA, e cornuto perchè come loro ci ripensa, dopo otto mesi,ultimo dei servi, sempre a catena corta e felice di esserlo, forte con i deboli, debole con i forti,sempre pronto al tradimento, l'ultimo degli ultimi.
Troppo duro? E come lo definite voi, uno che se ne fo.tte. delle relazioni dei prefetti, delle lettere di ringraziamento delle società ospitate, oltre tutto non è che con l'inter i rapporti fossero idilliaci. No ormai si è deciso che il Catania in serie A da fastidio non è abbastanza faschion, e chi se ne frega se una società sta buttando sangue per creare qualcosa di bello al sud, Se dei tifosi per espiare le loro colpe hanno attraversato non uno ma cento deserti, Dei tifosi, che quando una banda di delinquenti ha aggredito e derubato degli ultras del chievo, sono andati fino a Verona a chiedere scusa e portare un satellitare nuovo. Tutto questo non conta per loro sempre Zaurdi siamo.
Che fare? Per me l'unica cosa e sfotterli a sangue, consiglierei la curva di cantare all'inizio di ogni partita una vecchia canzone della Caselli " PERDONO, PERDONO, PERDONO, IL MALE LO FATTO PIU' A ME!
Sempre che, come i piemontesi nel 1861 con la leva obbligatoria "ci livanu u piaciri i futtiri" Queste brave personcine romane con qualche cavillo "non ci levuni i piaciri i sfuttiri."
A proposito, qualcuno gli lo dice al sindaco, che una dichiarazione indignata a difesa dei suoi concittadini è a costo zero, non intacca le finanze del comune, se poi non ha neanche i soldi per un fax, si fà una colletta.
Piccolo O.T. per chiudere, datosi che quella testa fina di Maroni ha vietato "tutte" le manifestazioni in piazze in cui cè una chiesa, mi spiegate come Min.chi.a si fà a fare la festa a S.Agata? La manifestazione è oggettivamente Grossa, e il Duomo farlo passare per un mobilifio è dura.
Siamo in mano a nuddu mmischatu cu nenti.
Ciao.
"U Mastru"
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