Autore Topic: Ma/E noi siamo un grande club  (Letto 2136 volte)

Offline Sergio

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Ma/E noi siamo un grande club
« il: 24 Aprile 2008, 09:55:23 pm »
Dice Berlusconi:
«I grandi club dovrebbero fare un loro campionato, perchè quando si attrezza una squadra che costa tanto non si può pensare di andare a giocare contro una squadra di un capoluogo di provincia dove c'è uno stadio da ventimila persone e magari nemmeno riempito».

Prendendo per buono quanto soprascritto, piuttosto che “i grandi club dovrebbero fare un loro campionato” sarebbe stato più corretto dire che il numero di squadre di serie A va ridotto drasticamente, almeno arrivare alle 16 squadre di una volta.
Ma se facciamo una piccola ricerca selettiva tra le squadre che possano definirsi:
grande club
squadra che costa tanto
squadra non capoluogo di provincia ma di regione
squadra con ampio stadio e che non si presenta mai mezzo vuoto
ne viene fuori una superlega da 12 squadre, tutte attrezzate per puntare a traguardi di prestigio e che non manifestano nessun timore riverenziale quando si incontrano tra di loro, chiunque sia il nome dell’avversario.
Per quanto riguarda il Palermo è indubbio, e sarebbe anche presuntuoso dopo appena 6 anni di lustro, non abbiamo proprio i titoli per auto-annoverarsi tra i “grandi club” di berlusconiana menzione, anche se a turno, una per una, le grandi strisciate le abbiamo sconfitte sul campo (e qualche volta anche umiliate). Di certo però possiamo dire di far parte del novero di “squadre che costano tanto” citato dallo stesso. Altra cosa certa, non siamo tra squadre di un capoluogo di provincia, abbiamo uno stadio molto comodo e spazioso e non è mai mezzo vuoto.
Eccola allora la Superlega:
Le due romane, le due milanesi, le due torinesi, le due genovesi, Napoli, Firenze, Palermo e Udine.
Da questa superlega, utopisticamente, non si dovrebbe mai retrocedere (certo, se non dovessimo più fare il Gran Derby di Sicilia perché promossi in saecula saeculorum tra i grandi club, una superlega preclusa ai nostri cugini per mancanza di "titoli" per parteciparvi, mi dispiacerebbe tantissimo ::)). Né è ipotizzabile che qualche “piccola”, dell’ ”altro” campionato, con programmazione povera di ambizioni e con stadio angusto e di pochi spettatori, possa aspirare ad esservi promossa.
Quindi, la prima vince lo scudetto. Le prime 4 vanno in champions, le altre si spareggiano la uefa facendo un mega torneo play off con ampi vantaggi a chi sta più in altro in classifica.
Rimarrebbe da stabile per cosa devono lottare gli esclusi da questa superlega, cioè le 8 squadre rimaste che a questo punto dovrebbero fregiarsi del titolo di cadette, divenuto improprio per la B; magari le prime 4 passano direttamente agli ottavi di finale e le altre retrocedono.
In sostanza, la superlega, o la si pensa correttamente o potrebbe rivelarsi solo una gran ca22ata! E il cavaliere non è nuovo a progetti impopolari e poco concretizzabili.  :-D :-D
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO

Offline Templare

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Re: Ma/E noi siamo un grande club
« Risposta #1 il: 25 Aprile 2008, 09:58:14 am »
Ne ho sentite di peggiori come proposte. In pratica un modello all'americana, dove vale in assoluto il concetto di business e sport baraccone, ma dove le franchigie nel baseball, nel basket, nel football e nello stesso soccer, non si radicano, salvo rarissimi casi, ma si spostano di città in città nel corso degli anni, proprio come un circo.

L'idea in sé non é male, mi chiedo però se l'Italia, dove ogni novità viene accolta con scetticismo, formazione di comitati popolari, barricate in piazza con cassonetti dati alle fiamme ed interrogazioni parlamentari, sia pronta per una rivoluzione di questo tipo, che presupporrebbe anche la possibilità che dopo qualche anno Palermo o Torino o Sampdoria (nomi a caso), in caso di insufficiente risposta economica, possano essere estromesse d'ufficio a favore di altre realtà più appetibili.

Comunque, teorizzando e fantasticando in libertà, rispetto al tuo modello porterei a tre il numero complessivo di incontri fra ogni squadra, per esempio Milan e Juventus giocherebbero una volta a Milano, un'altra a Torino e la terza volta sul campo di quella delle due al momento avanti in classifica. Trentatrè giornate in tutto più playoff scudetto per le prime sei, con le prime due della regular season qualificate di diritto alle semifinali e le altre quattro a contendersi i due posti rimanenti.

Se business deve essere che sia full business!!!  :-))
« Ultima modifica: 25 Aprile 2008, 08:24:30 pm da Redazione »
Esistono tre modi di approcciare l'antifascismo. Il primo è accettarne il disagio che emana e compatirlo. Il secondo è prenderlo inesorabilmente per il culo. Il terzo modo é quello cosiddetto "geometrico", perché prevede l'utilizzo della squadra.

Offline ivan

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Re: Ma/E noi siamo un grande club
« Risposta #2 il: 25 Aprile 2008, 12:50:11 pm »
Sergio, forse non hai capito che nelle intenzioni del cavaliere le squadre dovrebbero essere al massimo 4 così il suo milan la champions ce l'ha garantita e non rischia di rimanere fuori come quest'anno, con grande danno economico e d'immagine, perchè molti "cosidetti" grandi campioni cercati dai rossoneri in caso di mancata partecipazione risponderanno "no champions? no milan", infatti stranamente questa proposta l'ha tirata fuori ora che sempre più si allontana il quarto posto.
Comunque dissento anche dalla riduzione delle squadre, mi risulta che sia in spagna che sopratutto in inghilterra, dove addirittura si disputano anche ben 2 coppe molto più combattute della nostra inutile coppetta, quindi con un maggior numero di partite con praticamente nessun mercoledì libero da impegni, le squadre sono 20 e nessuno si lamenta, qui se non facciamo i piagnoni e stiamo sempre a lamentarci non siamo contenti, e soprattutto non veniamo mai meno all'italico vezzo di fare i furbetti cercando di evitare la fila scavalcando gli altri e di farsi le leggi e le regole che più fanno a noi comodo .
« Ultima modifica: 25 Aprile 2008, 08:24:06 pm da Redazione »

Offline bua

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Re: Ma/E noi siamo un grande club
« Risposta #3 il: 26 Aprile 2008, 12:03:00 am »
Sergio, forse non hai capito che nelle intenzioni del cavaliere le squadre dovrebbero essere al massimo 4 così il suo milan la champions ce l'ha garantita e non rischia di rimanere fuori come quest'anno, con grande danno economico e d'immagine, perchè molti "cosidetti" grandi campioni cercati dai rossoneri in caso di mancata partecipazione risponderanno "no champions? no milan", infatti stranamente questa proposta l'ha tirata fuori ora che sempre più si allontana il quarto posto.
Comunque dissento anche dalla riduzione delle squadre, mi risulta che sia in spagna che sopratutto in inghilterra, dove addirittura si disputano anche ben 2 coppe molto più combattute della nostra inutile coppetta, quindi con un maggior numero di partite con praticamente nessun mercoledì libero da impegni, le squadre sono 20 e nessuno si lamenta, qui se non facciamo i piagnoni e stiamo sempre a lamentarci non siamo contenti, e soprattutto non veniamo mai meno all'italico vezzo di fare i furbetti cercando di evitare la fila scavalcando gli altri e di farsi le leggi e le regole che più fanno a noi comodo .

Ivan, sono d'accordo su tutto, ma è anche vero che una Serie A a meno squadre favorirebbe l'innalzamento del livello e dello spettacolo (anche la B sarebbe ancora più bella). In Inghilterra e in Spagna sono ancora un po' indietro da questo punto di vista e poi giocano pure a ferragosto, cosa che spero da noi non accada, viste anche le temperature. Certo che se il prossimo anno passa la storia dell'anticipo di una gara alle 12 .... non oso pensare a che spettacoli deprimentistile USA '94 potremo assistere al sud. Semmai meglio una Coppa rivalutata, magari che assegni un posto Champions (anche se questo dovrebbe deciderlo l'UEFA) e con tutte le formazioni di C, e una Serie A a 16 o 18.
Ciao!