Rinaudo.
Lo sa questo tizio che cosa è il rispetto per l'avversario?
Questo non è un gioocatore di serie A in tutti i sensi.
Della serie "se restava zitto ci faceva più figura"
Io mi ricordo di un Oliveira che dopo il 3-3 al Barbera si mise a saltellare provocatoriamente sotto la curva sud per indispettire i tifosi del Palermo.
Ricordo di Massimino che si augurava che il Palermo perdesse anche a Giarre dopo aver perso 2-0 in casa con reti di Palmisano e Cipriani.
E ricordo anche del pluridecantato Ninuzzu Pulvirenti che a Salastampa, il giorno della promozione del Palermo in A, portò la sua mano sui testicoli, tra il vistoso imbarazzo di Teghini, quando venne letta una mail di un tifoso palermitano che gli fece in diretta gli auguri al Catania che potesse essere anch'essa promossa in A il l'anno prossimo.
Insomma ragazzi, di fronte a certe frivolezze, siate un po' più salomonici!
A parte il fatto che nel 1992-93 una sconfitta del Palermo a Giarre era l'unica speranza per accorciare la classifica e darci la possibilità di rientrare nel discorso promozione (e che Massimino aveva simpatia per il Giarre), qui non si parla di discorsi di parte, si parla di discorsi
inopportuni. Ci sarebbe da parlare pure di Biffi, che si beccò una denuncia dopo un gestaccio alla nostra curva e di Martusciello (che avrebbe meritato stessa sorte in quel 3-3). Oliveira è un signore, ha solo esultato, per di più sotto il settore ospite. Ma ripeto, il discorso non è di parte, anche gli altri episodi che hai citato tu sono da condannare.
Non per gente normale come noi, ma per i pochi teppisti che non asepttano altro che una provocazione per lasciarsi andare, magari penalizzando un'intera città.
Concordo con
Moleskine, è un discorso di
cultura sportiva: si dovrebbe imparare dal
rugby, dove si predica che l'avversario va rispettato per il solo fatto che se non c'è avversario non ci sono partita e vittoria (eventuale). E' incredibile che proprio a Catania, la patria dell'
Amatori, questi concetti siano così poco conosciuti.
Secondo me siamo ancora nella
preistoria da questo punto di vista, sia in Sicilia che in Italia, anche perché il calcio, specie ad alti livelli, è in mano a dei
briganti, il cui livello culturale è inversamente proporzionale alla ricchezza.
Dovremmo cominciare noi tifosi a vivere nel modo giusto l'evento sportivo, tifando
PER e non
CONTRO, togliendoci il cappello di fronte a una vittoria degli avversari, imparando a saper perdere e a saper vincere e a fischiare chi simula infortuni per interrompere un'azione avversaria e chi regala punti a fine stagione.
Quando poi accetteremo il fatto che noi siciliani siamo tutti molto simili, potremo evitare di diventare ridicoli rivendicando chissà quale superiorità l'uno rispetto all'altro.
Ciao!