Carissimi calciofili,
Vorrei offrirvi una riflessione che mi viene spontanea, voglio chiederevi: perché il povero Mastella, accorrendo fra le braccia protese di Berlusconi, dovrebbe, come per incanto, modificare il suo modo di intendere la politica? Il centrodestra in Sicilia governa, fra cannoli e cassate, incontrastato, quasi da sempre, eppure la Sicilia è ultima, e non da oggi, in tutte le classifiche che non riguardino la sua storia o la sua meravigliosa natura. Da noi i posti (non solo di potere ma pure quelle di cassiere al supermercato) si distribuiscono, da An a Fi passando per l'Udc, ai tavoli dei bar: lo sanno tutti e lo sanno pure i cari giornalisti della Sicilia; perché Mastella, mescolato fra questi moralizzatori, che stanno facendo grande la Sicilia, dovrebbe cambiare? Il voto non è libero, perché è tutto controllato e, come dice Bernardo Provenzano nella fiction L'ultimo padrino: «La Sicilia, per quanto riguarda le elezioni, non è terra di sorprese». E allora? Perché Fini e compagnia bella fanno finta di non sapere che i loro colleghi siciliani vivono e praticano solo questo tipo di politica? Perché tutti fate finta di considerare veritiere e libere le elezioni in Sicilia? Dove se ti azzardi a non votare il tuo medico o il tuo pediatra rischi di brutto? Altro che legge elettorale: qui bisogna prendere atto che l'Italia è malata nel modo di intendere la vita di ogni giorno, quella dove i cannoli sono solo cannoli e la cassata è solo cassata.