Credevano che era un problema di allenatore Zamparini e Foschi, di facciata però, perchè ammettere che i vari Zaccardo, Barzagli, Simplicio, Diana, Bresciano erano delle amebe svogliate e lavative ovvero impaurite e scoglionate, da mettere fuori rosa e cacciare a gennaio, significava buttare al vento milioni e milioni di euro dalle casse societarie.
Credevano che era un problema di allenatore i giornalai palermitani, quelli facili ad offendersi quando Colantuono all'ennesima domanda su Zamparini li aveva mandato a quel paese, salvo poi esaltarsi nel raccontare il Guidolin quater e la sua storia d'amore col Palermo e con il suo stipendio, più forte della dignità umana di base.
Credevano che era un problema di allenatore le donnine isteriche che vivono soltanto per potere sbatterti in faccia alla prima occasione: "Io l'avevo detto!". Ma le donnine isteriche alla fine fanno solo folklore, oltre a toglierti spazio allo stadio.
Dopo diciotto partite di campionato, due di coppa Uefa ed una di coppa Italia si può probabilmente fare un primo serio bilancio della situazione e per questo mi sento di dire che le mie impressioni di inizio stagione, quelle in cui sostenevo che in questa squadra ci sono un paio di mele marce che con il loro menefreghismo e le loro mire di grandi società si tirano appresso gli elementi più deboli ed impressionabili e mettono da quattro anni in crisi spogliatoio e lavoro del tecnico di turno, le mie impressioni, dicevo, mi sembrano prendere sempre più consistenza, partita dopo partita.
La società, impeccabile sul piano economico, gestionale, dell'immagine e dei rapporti con le istituzioni é invece assolutamente assente, una volta di più, sul piano della gestione dei suoi dipendenti che la domenica scendono in campo. Manca il gesto forte, manca la presa di posizione, manca l'intervento mirato, perché Zamparini sa soltanto sbraitare contro l'allenatore, quando dovrebbe prendere di petto i signori Zaccardo e Barzagli, che ieri sono usciti dal campo freschi e pettinati come dal barbiere il sabato pomeriggio, e sbatterli ad allenarsi con la primavera da qui al resto della stagione.
I risultati sono sotto gli occhi di tutti, almeno di quelli che vogliono vedere. Amauri si sta demichelizzando, sta iniziando a giocare soltanto per lui, andandosi a cacciare in situazioni ridicole, tipo i tiracci riuscitigli ieri ed i dribbling su se stesso. Simplicio é un'animella impaurita, come spesso gli accade non appena le cose iniziano a girare male. Biava e Capuano, che di loro qualche grosso limite in fase difensiva ce l'hanno, se fanno affidamento sui Campioni del Mondo, si ritrovano in mezzo alla strada.
Al resto contribuisce il colpo da prestigiatore di Zamparini, che riproponendo il ciclista Zoncolan, ha ottenuto l'effetto, praticamente scontato, di vedere in campo i soliti noti, di vedere in panchina Caserta, Rinaudo e Tedesco, di vedere marcire in tribuna per la quarta partita di seguito i sei milioni di euro spesi in estate e che rispondono al nome di Jankovic, di vedere sostituire Migliaccio e Cavani, gli unici che forse ieri ci mettevano il cuore, con Brienza e soprattutto quell'inconsistente nebbiolina british style che é quest'anno Bresciano. E poi sentire dire in diretta che questa é stata la peggiore partita nei suoi quattro anni di panchina a Palermo.
Memoria corta, mister Zoncolan, perchè lei lo scorso anno in casa contro Lazio, Parma, Cagliari o in trasferta a Messina c'era ed era insieme a buona parte di quella marmaglia che continua a mandare, imperterrito, in campo.
Basta. Guardiamo al futuro. In campionato non possiamo aspettarci che continui alti e bassi, il settimo posto mi sembra al momento l'obiettivo massimo su cui sperare, ma mercoledì si gioca l'unica partita al momento fondamentale per dare un senso a questa stagione che sta prendendo una bruttissima piega. Un ottavo di finale sulla carta abbordabile con serie possibilità che davanti si apra un bel buco nel tabellone, visto il Milan con poco interesse e che deve vincere almeno 2-0 a Catania e la Roma che deve comunque battere il Torino per qualificarsi.
Voglio illudermi che dirigenti, giocatori e tecnico vogliano dare a questa partita l'importanza che merita e non la considerino solo un allenamento infrasettimanale. Voglio ancora una volta illudermi e sperare.
Vedremo...