Ragazzi, a distanza di pochi mesi dai tragici eventi del derby, sento il bisogno di sollecitare una maggiore attenzione, piuttosto che sulla pena che ci è stata inflitta, su come evitare di ricadere in situazioni simili.
Purtroppo a margine della storia del Catania c’è anche una lunga storia di incidenti che comincia con il primo derby Virtus-Catanese del 1946 e finisce con il 2 febbraio,passando per le tante squalifiche di campo degli anni di A (anche i più lontani), per gli incidenti della stazione di Parma, quelli con i livornesi, per l’aggressione di Oliveira, per quelle di Bianchetti, di Barraco, di Scienza, per la tragica fine di Antonino Currò. E se è vero che gli incidenti succedono ovunque e pure vero che noi dobbiamo preoccuparci di fare in modo che a Catania non succedano più, perché 2 morti in 6 anni non ci sono stati da nessuna parte.
Spero che il "Massimino" riapra presto, ma nel mio intimo c’è un terrore latente che al primo arbitraggio infelice, o anche senza questo pretesto, si possa cadere ancora: chi sa quanti de teppisti sono stati presi? Certamente non tutte le centinaia che abbiamo visto in TV. Sento un modo di ragionare ancora lontano da una piena reponsabilizzazione di pubblico e istituzioni e un’opinione pubblica troppo umorale. Ho sentito addirittura dire che se davvero il povero Raciti fosse morto per “fuoco amico” ipotesi ampiamente inverosimile, come risulta dagli atti dell’inchiesta, la squalifica sarebbe ingiustificata, quando appare evidente che i responsabili morali di quella morte sono le centinaia di teppisti-vigliacchi che hanno organizzato gli scontri.
E poi che nausea sentire i politici che giustificano il proprio immobilismo con il famoso buco di bilancio, quasi questo fosse una calamità naturale che ci è caduta fra capo e collo, quando è invece il semplice risultato del governo “disinvolto” della stessa amministrazione (lo dico al di là delle mie idee politiche). Ma perché gli assessori competenti non i dimettono, se davvero sono la burocrazia o l’ostruzionismo di alcuni che impediscono loro di compiere il proprio dovere?
Alla fine è ancora la società a farsi carico dei lavori, come aveva chiesto fin dall'inizio, ma senza avere in cambio alcuna modifica della convenzione. Questo è più vergognoso dell'arroganza e della superficialità dui media e federazione. Quanto a lungo si potrà andare avanti se da quando è nato il C.C. Catania si scontra con gli stessi nemici, interni ed esterni? Per dirla come un altro famoso striscione: stanno uccidendo la nostra passione.