Messina, posizione critica
13.04.2007 21.22 di frama articolo letto 97 volte
Fonte: Davide Manzo
È una posizione estremamente critica quella del Messina nell'inchiesta su "Calciopoli" condotta dai magistrati della Procura di Napoli. Ieri sono stati emessi 48 avvisi di conclusione delle indagini preliminari, recapitati ad altrettanti destinatari, 43 delle persone in questione erano già state colpite da avviso di garanzia.
Cinque dunque i nomi nuovi: tra questi spicca quello di Angelo Mariano Fabiani, all'epoca dei fatti (stagione 2004/2005) direttore sportivo del Messina. Per lui, e per altri 20 indagati, l'accusa è pesantissima: associazione a delinquere finalizzata alla frode sportiva. Secondo la procura di Napoli Fabiani occupava un ruolo di primissimo piano all'interno dell'organizzazione. Al pari di Moggi viene definito "istigatore" di arbitri divenuti "esecutori" per conto della presunta cupola calcistica e risulta tra i possessori delle schede telefoniche svizzere fornite dall'ex dirigente generale della Juventus. Schede dalle quali sono partite numerose telefonate intercettate e risultate utili ai fini dell'inchiesta.
Secondo i magistrati Beatrice e Narducci in 13 della 40 partite incriminate ci sarebbe la "mano" dell'ex ds del Messina. In quattro di queste occasioni lo scopo preciso di Fabiani sarebbe stato proprio quello di favorire la squadra per la quale era tesserato. E, purtroppo, ancora non è tutto: perché secondo i pm per due volte il club di Franza sarebbe anche stato avvantaggiato indirettamente: in Brescia - Bologna Paparesta avrebbe ammonito i diffidati Guana e Mannini allo scopo di determinarne la squalifica per la successiva gara del Brescia, impegnato proprio a Messina, discorso identico per Palermo - Lecce, gialli pesanti per i leccesi Pinardi e Rullo, costretti a saltare per squalifica Lecce - Messina.
Nell'avviso inviato ai 48 indagati viene anche evidenziato come tra gli scopi dell'organizzazione ci fosse quello di favorire i club vicini alla Juventus, ed il Messina è considerato tra questi. Per di più ci si adoperò - scrivono i magistrati napoletani - "per garantire l'iscrizione nel campionato di serie A 2005/2006 del Messina e della Reggina nonostante l'assenza dei presupposti di carattere finanziario e, comunque, per tutelare gli interessi economici propri della famiglia Franza, proprietaria del Messina Calcio". Un quadro complessivo, dunque, oltremodo allarmante.
I rinvii a giudizio verranno emessi entro l'estate, il processo ordinario scatterà entro la fine dell'anno. Ma presto si riattiverà anche la Giustizia Sportiva chiamata adesso ad intervenire per valutare principalmente la posizione degli arbitri coinvolti e quella di Fabiani e del Messina, unica società indagata non ancora giudicata dai tribunali sportivi. Il rischio del coinvolgimento della società di Franza per responsabilità oggettiva è altissimo. Le conseguenze potrebbero essere devastanti. Per averne contezza bastano pochi esempi: per molto meno il Milan è stato penalizzato di 8 punti, la Lazio di 11, poi ridotti a 3, l'Arezzo per una sola partita sconta attualmente una penalizzazione di sei punti. Occorre dunque prepararsi al peggio. Ed il peggio purtroppo in questo caso non equivale ad una semplice penalizzazione. Se dovessero essere accertati gli illeciti che emergono dall'impianto accusatorio dei magistrati napoletani, il Messina rischierebbe il declassamento nella categoria inferiore. Che nel caso di retrocessione sul campo nella stagione in corso vorrebbe dire: serie C.
Lo sapevamo e lo sapevano tutti che siete abusivi