Il maledetto 2 febbraio influisce.E' indubbio.Ma non è la causa determinante di tutto questo.
Marco Tullio dice bene.I segnali di crisi risalgono ad un periodo antecedente il derby col Palermo.Prima di quella sciagurata partita,ci sono state le sconfitte col Chievo,col Cagliari e la pessima prestazione di Bergamo,dove solo grazie ad una fortunata prodezza di Maremoto a pochi minuti dal termine si è riusciti ad evitare la sconfitta.Poi il nulla.
A gennaio vi era la possibilità di rimpolpare la rosa e non lo si è fatto.Inutile piangere sul latte versato.Ma è chiaro a tutti che la favoletta dei 24 titolari è buona per i bimbi dell'asilo.Affrontare una serie A lunga ed estenuante con solo 13 giocatori all'altezza,comporta inevitabilmente dei grossi rischi.
Ieri si è avuta ulteriore dimostrazione,qualore ce ne fosse stato ancora bisogno,che giocatori come Millesi o Sardo non sono all'altezza della situazione.Due ingenuità,due errori colossali e due gol.Questa è la serie A.
Adesso si rischia GROSSO.
Sette punti di vantaggio sulla zona retrocessione ed una partita in più rispetto alle altre,non rappresentano un fortino inespugnabile.
Occorre necessariamente conquistare almeno altri 5 punti.
Il problema è che il Catania,questo Catania,non ha più mordente,non ha più birra nelle gambe,nè uomini freschi da inserire.
Il Calendario non è affatto semplice,da qua alla fine soltanto l'Ascoli,fra i nostri avversari,potrebbe non avere motivazioni.
E' necessario mettere da parte il possesso palla sterile,i tocchi di prima e le giocate leziose.Si deve combattere su ogni palla,spazzando in tribuna quando serve e spaccando anche qualche gamba degli avversari.Non si può assistere a spettacoli indecorosi come quello di ieri.
Smettiamola di fornire alibi ai giocatori,perchè a furia di sentirsi sempre giustificati,hanno smesso di lottare come facevano prima e navigano a vista in attesa della fine.Ripeto:si rischia se non si cambia rotta.
Spero che a fine anno,festeggiata la salvezza,ognuno rifletta bene sugli errori commessi.