Casorezzo (MI), 12 Febbraio 2007
Cari foresni,
ieri è stata una strana domenica, in cui si è assisitito a una partita di calcio giocata a porte chiuse su un campo inzaccherato con un'ora di ritardo e con un peso nel cuore e nello stomaco a cui non c'è rimedio. Non sono d'accordo sulle misure prese in settimana: non vedo perché altri debbano pagare per ciò che è successo a Catania e, inoltre, se anche chi non ha alcun tipo di responsabilità gioca a porte chiuse, quale penalizzazione sarà inflitta al Catania? C'è il rischio di ritrovarsi qualche punto in meno? Di certo, visto che tutti noi tifosi Catanesi per bene sentiamo un macigno inamovibile sulla nostra coscienza sportiva, a torto o a ragione, non protesteremmo neanche di fronte a un'eventualità del genere, per quanto ingiustificata: ce ne mancherebbero il coraggio e la voglia, dato ciò che è successo. Che cosè qualche punto in meno rispetto a un morto e, fatto sicuramente secondario ma non privo di importanza, alla perdita di immagine a cui è andata incontro la nostra città? E dire che bastava solo una manciata di punti per raggiungere un traguardo storico, che ormai è stato svuotato dei suoi significati sportivi! Che follia! A presto,
Marco Tullio