Tutto come pensavo, in campo una squadra contro 11 giocatori, singolarmente nemmeno malaccio, ma il calcio è gioco, appunto, di squadra, quindi vittoria meritata per il Teramo, per il Palermo rimane la sensazione di essere un cantiere aperto alle fasi iniziali del progetto.
Boscaglia non si discute, perciò discutiamone. Per me fare il 4-2-3-1 con i terzini entrambi bloccati è follia, non è un caso che il Palermo un barlume di reazione e di gioco propenso all’attacco lo abbia fatto vedere al momento del cambio Crivello/Corrado. Dal punto di vista tattico continuo a pensare che il 4-3-3 con un regista classico in mezzo sia il modulo più adatto per questa rosa. Si poteva fare anche oggi, anche se capisco che lavorare tutto il ritiro in una maniera e poi cambiare tutto alla prima uscita assoluta, per di più ufficiale, non è cosa semplice.
Mi è sembrato pure un azzardo mettere dentro in partenza giocatori con al massimo un paio di allenamenti in gruppo, mi riferisco a Odjer e Kanoute. Alla fine della vecchia squadra dello scorso anno rimanevano Lancini, Peretti adattato a destra, Crivello e Floriano. Più Pelagotti di cui parlerò dopo. 6 giocatori di movimento su 10 nuovi, forse, se in conferenza stampa pre-partita parli di necessità di diventare squadra, puoi tu allenatore, prima di tutti, agevolare questo compito non stravolgendo l’ossatura base dello scorso anno. Santana, Martin e Silipo li avrei fatti partire dall’inizio.
Per finire Pelagotti. Onestamente su entrambi i gol mi è sembrato una via di mezzo fra l’essere rassegnato e trovarsi in posizione sbagliata. Sul primo avrebbe dovuto uscire invece di fare un passetto a destra e lasciare 5 metri Di specchio scoperti, sul secondo, su cui hanno dormito almeno 5 giocatori rosa, ha fatto la stessa cosa, stavolta a sinistra. Non vorrei che Sergio avesse ragione...
Ok, la prima è andata. Male. Pensiamo alla seconda, in casa, per modo di dire, col Potenza.