Roccella-Acireale di Catania

[Marco Tullio]

Prima sconfitta sul campo per la compagine catanese, ma l'Acireale non intende gettare la spugna. Forza Acireale di Catania, siamo tutti con te.

[Marco Tullio]

Ma che cosa sarà mai successo a Roccella? Per quale motivo la perfetta macchina da guerra si è così miseramente inceppata?

[Marco Tullio]

Nessuno canti vittoria: noi Catanesi, e in particolare quelli di Acireale, non demordono mai, altro che rosicare.

[Sergio]

..........altro che rosicare.

Ma manco a farlo apposta, la telecamera si era soffermata più volte ad inquadrare un signore in tribuna, sulla 50ina di età, con rigorosa sciarpa rossazzurra malgrado i colori sociali biancavillesi siano il giallo e il blu. Mai una volta che abbia avuto lo sguardo allegro, sempre contrariato, quasi angustiato, come se la vita per lui riservasse solo affanni e delusioni. Eppure, se avesse voluto render onore alla sciarpa indossata, la gioia (o noia?) si trovava ad appena una 20ina di chilometri più a valle.
Sul finire di gara, quando lo ripresero mentre stava andando via, mi fece addirittura tenerezza, tanto che col cuore gli augurai miglior fortune quando incontrerà l’Acireale e il Troina.

[Marco Tullio]

Caro Sergio, se ho ben capito, visto che introduci il tuo discorso ex abrupto, a Biancavilla c'era qualcuno con la sciarpa rossazzurra; è naturale che gli abitanti di Biancavilla tifino il Catania: sono Catanesi anche loro. Legittima la sua scelta di andare a vedere il Biancavilla contro il Palermo piuttosto che rodersi il fegato con il Catania contro il Picerno. Ma a Cefalù, secondo te, non c'è nessuno con la sciarpa rosanero? Non ha diritto di andarsi a vedere il Cefalù in santa pace? Sicuramente, anni e anni or sono, anche a Gangi, località cara alla memoria catanese, c'era qualcuno con addosso qualcosa di rosanero, ma allora non se ne accorse nessuno con tutto quel rossazzurro sugli spalti.

[Sergio]

Mah insomma! Il fegato se l’è roso a maggior ragione, dato che il Catania ha vinto mentre il Biancavilla ha perso com’era molto probabile che ciò accadesse. Per me invece era un biancavillese, che non aveva mancato negli ultimi anni di A del Catania di assistere alle partite di cartello della squadra rossazzurra divenendone simpatizzante/tifoso a tutti gli effetti e visto che nulla gli impediva di essere anche catanese oltreché di Biancavilla, per puro spirito di aggregazione aveva acquistato la sua bella sciarpa rossazzurra, sciarpa che domenica scorsa ha indossato “in onore” all’avversario di turno.  Solo così riesco a spiegarmi la sua presenza nello stadio Orazio Raiti mentre il Catania giocava contemporaneamente al Massimino.
Diciamo che è stato l’avversario di turno a determinare quale squadra seguire quel giorno e tra il Picerno e il Palermo, chiaramente quest’ultima aveva più appeal, ma a questo punto portati la sciarpa gialloblù perché, qualora non si fosse capito, quella sciarpa rossazzurra nella tribuna biancavillese ha addolcito ancor di più il nostro successo.
Comunque, a corollario di tutto ciò credo si debba essere tutti più contenti perché l’unico e vero derby di Sicilia, il derby per eccellenza, il Derby quello con la D maiuscola, si avvicina inarrestabilmente e quando ci sposteremo nuovamente ad Est dell’Isola per una partita di calcio, quel giorno sciarpe rossazzurre nelle tribune ne vedremo a migliaia.

[Marco Tullio]

Di sicuro il buon uomo voleva prendere due piccioni con una fava, ma gli è andata male, purtroppo... per lui, s'intende.

[Marco Tullio]

Ma comu pottimo perdere così miseramente! Troppi goal sbagliati davanti o puttunaru.