Certamente,
auguri al Calcio Catania.
Questa ricorrenza ci ricorda quanto vale il mantenimento della matricola e la soddisfazione di continuare a tifare per la stessa squadra a prescindere dalla categoria. A volte penso ai momenti migliori della nostra recente storia: le promozioni del 1983 e del 2006, la salvezza ottenuta sul campo nel 2007 (nonostante le assurde e ingiustificabili vicende fuori del campo), la vittoria in casa della Juventus, la vittoria contro l’Inter di Mourinho, le vittorie sulla Roma, il Catania di Montella, il tridente imprenvedibile e imprendibile Gomez-Barrientos-Bergessio. Un solo Catania, quindi, che vinse gli spareggi del 1983, il campionato di B del 1969 e fu indiscutibile protagonista in serie A nei favolosi anni Sessanta. Ed è lo stesso Catania protagonista di vicende sfortunate e di affari ed errori maldestri, con dirigenti e calciatori deludenti e con vicende imbarazzanti, talvolta vergognose.
Il Calcio Catania è questo: una sola squadra, una sola storia, con alti e bassi, emozioni e amarezze. Nessuna rifondazione in 70 anni e questo la rende una matricola storica, rifondata solo nel dopoguerra.
Se dovessimo ragionare come tanti altri tifosi sparsi in giro per l’Italia, anche il Catania ha il suo pezzo di storia anteguerra, ma questo è un altro discorso, che questa volta possiamo mettere da parte.