Autore Topic: Palermo Ascoli  (Letto 7142 volte)

Offline Sergio

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Palermo Ascoli
« il: 03 Aprile 2006, 03:26:01 pm »
Partita scorbutica contro un avversario ostico e rognoso come l’Ascoli, a ragione ritenuta la squadra rivelazione del campionato, che appena un paio di settimane fa aveva battuto anche la Roma che all’epoca faceva man bassa di vittorie ovunque.
Un Ascoli che già nel primo tempo aveva lasciato intendere che non era venuto per farsi una passeggiata e che era andato più vicino al gol di quanto ci fosse andato il Palermo, non perché cercasse la vittoria ad ogni costo ma per togliere il fiato ad un avversario rigenerato dalla cura Papadopulo e che se avesse in rosa Toni e Mascara sarebbe lassù in classifica a tener compagnia alla Juve. Invece continuiamo a mancare di concretezza. Caracciolo è bravo a smarcarsi con palla in movimento; ma quando ha gli avversari addosso si ferma a riflettere sul da farsi permettendo sistematicamente il recupero. Di Michele si perde in troppi e impossibili personalismi; è uno di quei giocatori che non si mette a disposizione della squadra (e della causa) ma pretende che la squadra si esprima in funzione delle sue finalizzazioni. Benissimo Brienza, uno di quei giocatori che riesce a far salire la squadra spostando in avanti il suo baricentro, è già la seconda gara in cui gli avversari devono ricorrere alle maniere forti per fermarlo, sebbene neanche questa volta gli è stato riconosciuto un rigore sacrosanto.
Male Mutarelli che ha sbagliato una miriade di palloni e male anche Corini, apparso piuttosto affaticato e poco lucido. Un sontuoso Barzagli, un rigerenato Zaccardo ed un Conteh che già da un mese a questa parte continua a esprimersi a livelli da champions. Nemmeno Codrea ha giocato male ma erano parecchi i tifosi sulgli spalti che al suo ingresso avevano scommesso su quanto tempo impiegasse per beccarsi l'ammonizione. Quel fallo di mano poi… tanto volontario quanto inutile. Volontario non nel senso di aver toccato volutamente la palla con le mani ma nel senso di avere la volontà di farsi buttare fuori per danneggiare la squadra. Rivederlo in TV non fa altro che accrescermi la tentazione di crederci: troppo deciso e diretto  è andato a prendere volontariamente la palla con le mani, sebbene avesse l’arbitro davanti. Bisogna che la società si interroghi (e lo interroghi) sui motivi che lo hanno spinto all’inconsulto gesto. Non sono chiaramente d’accordo con chi già pretende punizioni e vendette, tipo allontanamenti o messa sul mercato dopo sia stato relegato in tribuna per tutto il resto del campionato. Per lui però ci vorrebbe un maestro di quelli all’antica, con la sferza in mano e che ad ogni errore lo percuota energicamente. Ieri pomeriggio, anche il più mite dei tifosi rosanero se l’avesse avuto tra le mani come minimo l’avrebbe preso a calcagnate nelle gengive. Fino a quando ci si trovava in parità numerica, la partita si poteva ancora giocare; con la squadra in 10 ed il solo Godeas abbandonato a se stesso in balia degli avversari, sembrava una lotta contro i mulini a vento. Forse il Palermo si attendeva che la sopraggiunta superiorità numerica spingesse l’Ascoli a scoprirsi ma ai marchigiani evidentemente bastava un punto e non c’è stato più nulla da fare.
8 MARZO 415 d. C. IPAZIA DI ALESSANDRIA, MARTIRE LAICA DEL PENSIERO SCIENTIFICO