La Rubentus fa fede al proprio nome e per l’ennesima volta ruba la partita al Catania imponendosi immeritatamente al Massimino per 1-0 dopo che i rossazzurri avevano tenuto testa ai ladroni d’Italia per quasi un ora di gioco. Malgrado fosse stato disposto da Maran ancora una volta a muzzu comu i cavuli a mazzu, il Catania ha giocato una partita coraggiosa e orgogliosa durante la quale però, come al solito, la Rubentus è stata spudoratamente favoreggiata dall’arbitro di turno, tale D’Amato di Barletta, il quale ha diretto la gara a senso unico, dando una grossa mano d'aiuto alla stanca e sterile squadra dei carcerati.
La partita è stata alquanto dura e combattuta, con numerosi falli e ostruzionismo da una parte e dall’altra. Ma l’arbitro di falli ha visto solamente quelli dei rossazzurri, e non ci ha pensato due volte ad espellere Bergessio lasciando il Catania in 10 uomini proprio quando la Rubentus più ne aveva bisogno e mostrava evidenti segni di stanchezza. A pagare più di tutti è stato ancora una volta il nostro centravanti, ormai vittima designata dei cessi d’Italia, il quale nelle ultime tre partite in cui ha incrociato i gobbi ha rimediato un gol oscenamente annullato, una gamba rotta e un cartellino rosso. A farla franca è stato ancora una volta quel gran bastardo di Chiellini che è venuto a Catania a picchiare impunemente i nostri giocatori e a fare sceneggiate degne del premio Oscar come attore protagonista senza neanche essere ammonito una sola volta.
Uno dei temi principali della partita sono stati i ripetuti scontri fisici tra Bergessio e il macellaio dei gobbi, con il nostro centravanti che ovviamente aveva un conto aperto con il suo aguzzino della partita d’andata, e che si è beccato un primo cartellino giallo per una gomitata in faccia o chiancheri rubentino, ma solo dopo che Killerini aveva commesso un evidentissimo fallo su Barrientos che l’arbitro ovviamente non ha sanzionato. Nel finale di tempo la panchina rubentina ha invocato a viva voce l’espulsione del nostro centravanti per una presunta gomitata su quell’altra carogna di Bonucci che invece ha messo in scena una simulazione degna anche questa del premio Oscar come attore non protagonista. A quel punto l’arbitro ha giustamente espulso a du malusangusu di Conte, ma per un'assurda applicazione del criterio della par condicio, ha cacciato dal campo anche il nostro Maran che non aveva detto neanche una parola. Poi nel secondo tempo il Toro Lavandina è stato la vittima sacrificale perfetta all'altare dei ladri d’Italia che per legge devono sempre terminare le partite contro il Catania in superiorità numerica con il macellaio gobbo che ha simulato l’ennesima gomitata in faccia da parte del nostro centravanti e l'arbitro che ha mostrato il secondo cartellino giallo al nostro giocatore.
Ma il rosso a Bergessio è stato solo il regalo più grosso fatto da D'Amato alla Rubentus. Alla fine sono mancati almeno quattro cartellini gialli ai danni dei gobbi: uno a Lichtsteiner (entrataccia da cartellino arancione su Barrientos nel finale di primo tempo), uno a Bonucci (la suddetta simulazione su Bergessio sempre nel primo tempo), e due a Killerini (uno per la manata in faccia a Barrientos e un altro per la sceneggiata su Bergessio) e che quindi doveva essere espulso lui piuttosto che il nostro centravanti. Per non parlare poi di un fallo di mano evidentissimo di Pirlo su punizione di Lodi che poteva essere rigore per il Catania (non sono sicuro se è avvenuto in area o fuori area).
A parte gli “errori” arbitrali, l’altro fattore che ha determinato la sconfitta del Catania è stato lo schema utilizzato da Maran all’inizio della partita, a specchio con la Rubentus con il 3-5-2. L'impiego di tale modulo non ha pagato affatto soprattutto perché effettuato con gli uomini sbagliati. Con lo spaesato Bellusci al centro della difesa e con Barrientos improbabile seconda punta al fianco di Bergessio, la nostra difesa è mancata di sincronismi e solidità, e il nostro gioco è stato alquanto spuntato e inoffensivo, con Storari che alla fine non ha dovuto effettuare una sola parata degna di questo nome. Malgrado ciò avrei proprio voluto vedere se il Catania, con gli accorgimenti tattici apportati da Maran dopo il gol dei gobbi, sarebbe riuscito a pareggiare contro la stanca squadra rubentina nel finale di partita, ma l'inferiorità numerica purtroppo ci ha inferto il colpo mortale.
Nel primo tempo, in cui si è giocato più a calci che a calcio, il Catania si è limitato a fronteggiare la Rubentus a centrocampo, cercando di tenere i temuti Tevez e Osvaldo lontani dalla porta di Andujar. Il Catania si è fatto vivo alcune volte dalle parte di Storari, ma un paio di tiri pericolosi di Monzon e Bergessio sono stati murati dai difensori rubentini. I ladri d'Italia dal canto loro si sono resi pericolosi solo in un’occasione con il suo attaccante italo-argentino. Alla fine del primo tempo ho visto l’arbitro dirigersi verso gli spogliatoi completamente accerchiato dai giocatori rubentini che rabbiosamente elemosinavano un aiutino, e già presagivo cosa sarebbe successo nella ripresa.
Nel secondo tempo la Rubentus ha trovato il gol intorno al quarto d’ora su una azione in cui tutti i difensori del Catania, portiere compreso, hanno contribuito a tramutarla in rete per gli avversari. Bellusci e Gyomber hanno lasciato saltare indisturbato Osvaldo che ha spizzato la palla per Tevez sfuggito a Rolin, con l’argentino che ha battuto Andujar grazie alla complicità del portiere rossazzurro che ancora una volta non è riuscito a fermare un tiro tutt’altro che irresistibile. Otto minuti dopo l’arbitro si è inventato il secondo cartellino giallo per Bergessio, e la partita si può dire che è finita lì. Il Catania è passato al 4-3-2 e ha provato inutilmente a impensierire la difesa rubentina con forze fresche dalla panchina, mentre i gobbi hanno avuto un paio di occasioni per raddoppiare ma non sono riusciti a mettere la palla in fondo alla rete.
La classifica del Catania non peggiora più di tanto perché tutte le altre squadre in lotta per la salvezza (eccetto il Bologna) hanno subito una battuta d’arresto. La salvezza è ora a cinque punti di distanza, ma con una giornata in meno da giocare le speranze di permanenza in Serie A del Catania si riducono sempre di più. Mercoledì i rossazzurri affrontano il Napoli al Massimino e speriamo di poter raccontare una storia ben diversa di quella di domenica scorsa.
La mia impressione sui giocatori scesi in campo domenica è la seguente:
Andujar: Aveva assai ca u Catania non pigghiava ‘n gol pi cuppa so! È riuscito a toccare il tiro di Tevez, ma non è stato capace di mandarlo fuori dallo specchio della porta. Per il resto una buona parata su una punizione di Pirlo, poi gli attaccanti rubentini non hanno mai centrato lo specchio della porta. E tunnau a essiri “menza ammulatura”. Voto 5
Gyomber: Il giovane slovacco ha giocato da centrale destro nella difesa a tre voluta da Maran e forse non si aspettava neanche di giocarla questa partita. Ammonito al primo fallo dopo soli tre minuti, ha alternato buone chiusure a svarioni clamorosi. Nettamente in difficoltà nel finale di partita a causa dell’inferiorità numerica. Voto 5
Bellusci: Maran ancora n'ha caputu na cosa fondamentale: Bellusci non ha né le qualità tecniche, né l’acume tattico, né l'intelligenza calcistica per poter giocare da regista della difesa. Messo al centro della difesa a tre, ancora una volta il nostro Beckembauer dei poveri ha mostrato tutti i suoi limiti per quel ruolo. Uscito per presunto infortunio subito dopo il gol, spero comunque che non sia niente di grave e che la prossima partita venga impiegato in un ruolo a lui più congeniale. Voto 5
Rolin: Il migliore dei tre difensori centrali, ha commesso un solo errore, purtroppo determinante, quando si è lasciato scappare Tevez in occasione del gol che ha deciso la partita. Per il resto è stato preciso nelle chiusure e puntuale negli anticipi. L’errore decisivo comunque pesa come un macigno sulla valutazione complessiva della prestazione dell’uruguagio. Voto 5,5
Izco: Mariano ha giocato da esterno destro nel centrocampo a cinque del Catania, e il capitano ha offerto una prova gagliarda e puntigliosa. Opposto a Isla sulla sua fascia, ha lottato e corso come è solito fare, anche se sono mancati i suoi spunti in progressione in grado di ribaltare il fronte d'attacco. In miglioramento rispetto alle ultime partite. Voto 6
Rinaudo: Fa il paio con il suo capitano, controbattendo colpo su colpo sul settore destro della linea mediana. Opposto al pimpante Padoin, anche lui ha offerto una prova gagliarda, cercando a volte anche di organizzare il gioco del Catania al posto di chi era deputato a farlo. Voto 6
Lodi: Altra pessima prova del regista del Catania che è stato assolutamente impalpabile, lento e fiacco di fronte al grande maestro Pirlo (che gioca ogni tre giorni e doveva essere lui quello stremato!) che gli ha impartito una lezione di come si dirige il gioco di una squadra di calcio in campo. A questo punto mi chiedo una cosa: ma chi tunnau a fari a Catania? A parte il rigore nella partita d’esordio contro il Bologna e una discreta prestazione contro il Cagliari, Lodi accucchiau mala cumpassa supra a mala cumpassa. Era megghiu ca si stava a Genova. Voto 4
Plasil: Schierato anche lui a sorpresa come interno sinistro, il ceco ha giocato un primo tempo discreto, anche se non è riuscito a sfruttare la stanchezza e l'offuscamento del suo dirimpettaio Vidal. Nel secondo tempo è progressivamente calato fino a scomparire del tutto dal gioco ed essere sostituito nel finale. Voto 5
Monzon: Altra sorpresa di giornata sia per essere partito titolare dopo tempo immemore, sia per la buona prestazione offerta in campo. Opposto al formaggino svizzero Lichtsteiner, Monzon ha finalmente messo in mostra quelle qualità che erano state decantate al momento del suo acquisto durante il mercato estivo. Corsa, dribbling e tiro da fuori. Ottimo primo tempo, poi nella ripresa è calato tantissimo, soprattutto quando il Catania è rimasto in dieci. In ogni caso il miglior Monzon della stagione. Voto 6
Barrientos: Schierato completamente fuori ruolo come seconda punta da Maran, anche il Pitu ha messo in mostra tutti i suoi limiti per un ruolo che non è il suo. Ha inciso pochissimo nel corso della partita ed è sembrato pure che avesse finito la benzina già ad inizio secondo tempo fino ad essere stato giustamente sostituito nel finale di partita. Mezzo voto in più per aver giocato fuori ruolo. Voto 5,5
Bergessio: Per il Toro Lavandina domenica non poteva essere una partita come le altre. Si è trovato di fronte il suo torturatore impunito della partita d’andata, e ha fatto capire subito di non aver dimenticato l’affronto subito. All’ennesimo fallo commesso dal macellaio d’Italia, Gonzalo ha reagito con una gomitata in faccia al difensore gobbo (gomitata che non ci sarebbe stata se l’arbitro avesse fermato il gioco e punito come di dovere il killer rubentino), e il nostro centravanti si è beccato il primo cartellino giallo. E nella ripresa il gran bastardo rubentino con una sceneggiata da premio Oscar è riuscito ancora una volta a oltraggiarlo e a farlo buttare fuori dall’ennesimo arbitro ammaliato dal fascino della vecchia putt…”signora”. Non me la sento assolutamente di biasimare il nostro centravanti, e l’unica cosa che mi dispiace è che sarà squalificato per la partita contro il Napoli e che non è riuscitio a rompere una gamba al suo aguzzino gobbo. Voto 6
Leto: Entrato per recuperare lo svantaggio intorno al ventesimo della ripresa, due minuti dopo il suo ingresso in campo il Catania si è ritrovato in dieci uomini. Ha avuto vita durissima senza un compagno di reparto con cui dialogare, e non è mai riuscito a rendersi pericoloso. Voto 5
Peruzzi: Il pendolino rossazzurro ha giocato solo 8 minuti nel finale di partita con la squadra in inferiorità numerica, e non ha avuto né tempo né modo per incidere sulla gara. Senza voto
Keko: Il piccolo spagnolo ha giocato solo 6 minuti nel finale di partita, e anche per lui non c’è stato né tempo né modo per rendersi pericoloso. Senza voto
Maran: Anche stavolta il tecnico trentino ha toppato alla grande. Ammesso e non concesso che il 3-5-2 fosse lo schema giusto per affrontare la stanca e opaca Rubentus di domenica scorsa, avrebbe dovuto farlo con Legrottaglie al centro della difesa e Leto al fianco di Bergessio. Anche se finalmente la squadra ha giocato con grinta e determinazione, il Catania alla fine è sceso in campo solo per non prenderle, non riuscendo mai ad impensierire il portiere avversario. E quando gli capiterà più l'opportunità di giocare contro una Rubentus stremata dalle fatiche di coppa e con cinque riserve in campo? Un voto in più per l’ingiusta espulsione subita “sulu pi farici cumpagnia a du cessu di Conte. Voto 4
L’ennesima rapina della Rubentus al Massimino si è dunque compiuta. Arriverà il momento in cui questa squadra di bastardi pagherà il conto di tutti i torti inflitti al Catania nel corso di questi ultimi otto anni di Serie A. Per il resto noi continuiamo a lottare e ad inseguire una chimera chiamata salvezza. E ora sotto con il Napoli domani sera ancora al Massimino.
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FOZZA CATANIA