Autore Topic: 2 febbraio 2007, la sentenza  (Letto 2985 volte)

Offline bua

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2 febbraio 2007, la sentenza
« il: 14 Novembre 2012, 11:41:27 pm »
http://www.gazzetta.it/Calcio/14-11-2012/omicidio-raciti-cassazione-conferma-8-anni-speziale-913215618899.shtml

La Cassazione ha confermato la condanna a otto anni di reclusione per Antonino Speziale, accusato dell'omicidio preterintenzionale dell'ispettore di polizia Filippo Raciti, avvenuta durante gli scontri fuori dallo stadio Massimino in occasione della partita Catania-Palermo del 2 febbraio 2007. La sentenza è ora definitiva. La quinta sezione penale ha dichiarato inammissibile anche il ricorso dell'altro ultrà del Catania, Daniele Micale, per il quale diventa così definitiva la condanna a 11 anni di reclusione. In questo modo è stata così convalidata la sentenza della Corte d'assise d'appello di Catania del 21 dicembre 2011. La Cassazione, inoltre ha condannato lo stesso Micale, all'epoca dei fatti già maggiorenne contrariamente a Speziale, a risarcire i familiari dell'ispettore con 9.000 euro; 4.200 euro, invece, è il risarcimento stabilito ai danni di Micale nei confronti del Viminale e di palazzo Chigi che si sono costituiti parte civili nel processo.

arresto — Speziale e Micale sono stati arrestati nella serata di mercoledì dalla squadra mobile della Questura. Nei loro confronti la polizia ha eseguito ordini di carcerazione emessi dalle Procure generale e della Repubblica di Catania.


Devo dire che mi aspettavo l'assoluzione per via delle tante lacune che sembravano esserci nella ricostruzione dei fatti. Prendo atto di essermi sbagliato.
Adesso c'è una verità giudiziaria.

Offline GPalermo1954

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Re:2 febbraio 2007, la sentenza
« Risposta #1 il: 15 Novembre 2012, 12:25:41 am »
Adesso c'è una verità giudiziaria.

Quella che fa piú comodo,quella stessa legge che non é uguale per tutti.
Come ti spieghi che a una richiesta del PM di 14 anni all'agente Spaccarotella ne fu comminata una di 8 ?
Le conclusioni di sotto sono dello stesso RIS del delitto di Cogne.

La perizia del Ris esclude la ricostruzione della Procura sull'omicidio. E mette nel mirino tracce di vernice. Che potrebbero accusare una jeep Discovery della polizia

Che ci fanno delle tracce di vernice blu sugli scarponi e sulla maschera antigas di Filippo Raciti? Gli investigatori del Ris di Parma dovevano stabilire se l'ispettore di polizia che ha perso la vita durante gli scontri tra tifosi e forze dell'ordine a Catania fosse stato ucciso dal pezzo di un lavello impugnato dagli ultras. Invece i carabinieri scientifici più famosi d'Italia hanno sostanzialmente escluso questa ipotesi: non c'è nessun elemento che la confermi. Hanno persino colpito per 14 volte un manichino con un oggetto identico, ottenendo lo stesso risultato: se fosse stato un uomo, sarebbe rimasto vivo. Le analisi degli specialisti guidati dal colonnello Luciano Garofano, incrinano le certezze granitiche della Procura dei minori di Catania. E fanno strada a nuovi indizi, tali da rilanciare l'ipotesi di un impatto mortale con la jeep Discovery della polizia. Una tesi che il consulente della difesa, Carlo Torre, il perito di Cogne, mette nero su bianco: "Il complesso lesivo si adatta benissimo ad un trauma di tipo automobilistico.".

Nei laboratori di Parma i misteri dello stadio Massimino si sono infittiti. I tecnici dell'Arma hanno escluso la possibilità di identificare vittima e aggressori attraverso le immagini delle telecamere. L'andamento dei tagli nella giacca di Raciti, la scarsa presenza di particelle di acciaio, l'assenza di tracce della pellicola protettiva del sottolavello e gli effetti dei test d'impatto, nessuno dei quali potenzialmente letale, inducono a ritenere che l'arma del delitto non sia quella indicata finora. E, mistero nel mistero, anche le fibre di tessuto ritrovate sullo spigolo del sottolavello non appartengono, secondo il Ris, alla giubba che l'ispettore Raciti indossava quella sera maledetta.

La sorpresa più evidente salta fuori dal campione di vernice blu prelevato dalla maschera antigas e dagli anfibi dell'ispettore morto durante gli scontri: "L'analisi ha consentito di accertare che i frammenti di colore azzurro sono costituiti da una resina acrilica modificata con nitrocellulosa e con una forte presenza di biossido di titanio quale carica inorganica". La vernice sugli anfibi e la maschera è la stessa: gli investigatori del Ris hanno chiesto di analizzare anche i pantaloni ed il casco del poliziotto, che non sono stati loro consegnati. Sono tracce della carrozzeria della jeep Discovery? Il Ris promette di risolvere anche questo quesito con analisi 'chimico-merceologiche'. Tutti gli elementi raccolti da accusa e difesa sono stati al centro di un acceso incidente probatorio (le urla si sono udite nei corridoi del palazzo di Giustizia) durato più di sette ore davanti al gip Alessandra Chierego, che adesso dovrà pronunciarsi sull'ennesima richiesta di scarcerazione per il diciassettenne detenuto da quattro mesi con l'accusa di omicidio volontario, presentata dall'avvocato Giuseppe Lipera. La partita giudiziaria si gioca sul terreno medico-legale, e non a caso il professor Torre ha chiesto l'esumazione del cadavere di Raciti per compiere una serie di esami in grado di stabilire con maggiore esattezza l'orario dell'impatto mortale.
La Procura, che insiste nella sua tesi, confortata dalle valutazioni del gip, del tribunale del riesame e della Cassazione che hanno finora confermato l'ordine di custodia cautelare per omicidio volontario, e considera l'esame del Ris 'non definitivo'', lo colloca tra le 19,02 e le 19,11. La difesa lo sposta in avanti, alle 20,30, e punta i propri riflettori sul Discovery della polizia, impegnato in una improvvisa retromarcia per sfuggire al lancio di pietre e bombe carta degli ultras. Ha scritto il perito Torre: "Credo, in conclusione, che Filippo Raciti sia morto non per un'emorragia intraperitoneale conseguente alle lesioni del fegato, ma per un trauma toracico coinvolgente l'apparato respiratorio. Un trauma di tipo automobilistico". Un trauma che, secondo la difesa, è perfettamente raccontato nel verbale (pubblicato da 'L'espresso' n. 14 del 12 aprile scorso) dell'agente che guidava il gippone azzurro: "Innescata la retromarcia ho spostato il Discovery di qualche metro. In quel momento ho sentito una botta sull'autovettura ed ho visto Raciti che si trovava alla mia sinistra portarsi le mani alla testa. Ho fermato il mezzo e ho visto un paio di colleghi soccorrere Raciti ed evitare che cadesse per terra.".
di Giuseppe Lo Bianco e Piero Messina
da L'espresso (31 maggio 2007)



CATANIA USQUE AD FINEM

Offline Aldo

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Re:2 febbraio 2007, la sentenza
« Risposta #2 il: 15 Novembre 2012, 02:04:51 am »
Lo scritto risale al 31 maggio 2007.
La pronuncia della Cassazione e' del 14 novembre 2012.
Dall'epoca dei fatti sono passati oltre 5 anni e ci sono state tre sentenze che hanno sempre condannato gli imputati Micale e Speziale.
Concordo con Bua, adesso abbiamo una verità giudiziaria.
Melior de cinere surgo! ❤️💙❤️💙

Offline GASPARE

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Re:2 febbraio 2007, la sentenza
« Risposta #3 il: 15 Novembre 2012, 09:01:50 am »
Guardate...l'unica cosa buona, se si verificasse, di questo epilogo giudiziario...è che il "noto" avvocato che difende Speziale metta in atto il proposito di abbandonare l'avvocatura...  8-)

Per il resto concordo in toto con quanto commentato da Bua e Aldo...tante lacune è una verità giudiziaria...punto!
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est

Offline Caprarupens

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Re:2 febbraio 2007, la sentenza
« Risposta #4 il: 15 Novembre 2012, 09:54:28 am »
In ogni caso questa è una storia di una tristezza infinita
triste che un uomo sia morto per un evento sportivo
triste che a seguito di ciò due esagitati siano finiti nei gangli della giustizia per un evento sportivo
triste che ci sia stato un palese inquinamento degli indizi per un evento sportivo
triste che ci abbia rimesso una città per un evento sportivo
triste che qualcuno ci inzuppi il pane .... no questo non è triste è solo vigliacco

Offline Giovanni (Roma)

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Re:2 febbraio 2007, la sentenza
« Risposta #5 il: 15 Novembre 2012, 10:10:02 am »
Guardate...l'unica cosa buona, se si verificasse, di questo epilogo giudiziario...è che il "noto" avvocato che difende Speziale metta in atto il proposito di abbandonare l'avvocatura...  8-)

Per il resto concordo in toto con quanto commentato da Bua e Aldo...tante lacune è una verità giudiziaria...punto!

Concordo Gas e' una verita' giudiziaria...e mi sconforta ( e per quanto in Italia accada purtroppo molto spesso...non riesco a farci il callo ) la consapevolezza che mai riusciremo a togliere l'aggettivo giudiziaria.
Mi consola invece percepire che negli anni l'ottimo lavoro che la Societa' sta facendo sta inducendo un cambiamento nella visione del pubblico catanese nell'opinione pubblica nazionale...e in questo senso qualche merito a PLM bisogna dare.

Offline Marco Tullio

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Re:2 febbraio 2007, la sentenza
« Risposta #6 il: 15 Novembre 2012, 12:55:15 pm »
Casorezzo (MI), 15 Novembre 2015
Cari Amici,
Antonio ha ragione: è una storia triste. Infatti abbiamo tutti pagato per colpe non nostre perché purtroppo nel nostro paese non siamo in grado di premiare il merito e di punire le corpe a livello individuale. Il Calcio Catania ha pagato con una lunga squalifica perché alcuni suoi tifosi si sono abbandonati alla violenza, il resto dei tifosi, quelli perbene, si è dovuto accollare epiteti poco gratificanti come "assassino" e simili, Speziale è stato condannato per un delitto che non è detto che abbia commesso perché è brutto, ignorante e violento e serviva un colpevole, l'ispettore Raciti ci ha rimesso la pelle perché una partita di calcio è divenuta il pretesto per menare le mani. Eppure basta farsi un giro per le curve e capire chi fomenta i disordini: possibile che polizia, carabinieri  e Digos non siano a conoscenza della situazione, anzi non fossero al corrente di ciò che bolliva in pentola quel 2 Febbraio? Cordialmente,
Marco Tullio Messina
Nuovo Catania, nuovo nome

Offline GASPARE

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Re:2 febbraio 2007, la sentenza
« Risposta #7 il: 15 Novembre 2012, 01:44:00 pm »
Eppure basta farsi un giro per le curve e capire chi fomenta i disordini: possibile che polizia, carabinieri  e Digos non siano a conoscenza della situazione, anzi non fossero al corrente di ciò che bolliva in pentola quel 2 Febbraio?

No...Prof...no!

Le forze dell'ordine e soprattutto i loro vertici, sono persone buone, capaci, che stanno sempre e comunque dalla parte del cittadino che paga le tasse, anche per i loro stipendi...infatti li hai mai visti manganellare con zelo operai, minatori, disoccupati e precari, professori, studenti fra cui minorenni, anziani e madri a difesa proprio territorio?

No...mai!

Quindi...che vai cercando con queste tue domande? Cosa vorresti insinuare? Che abbiamo gente non in grado di controllare il territorio o che fanno i forti coi deboli e i deboli coi forti per cui sono solo capaci di prendere scorciatoie chiamate punizioni esemplari?

Finiamola con questo disfattismo...

La tessera del tifoso traccia il solco...il manganello lo difende!   
Noli offendere patriam Agathae, quia ultrix iniuriarum est