Oggi si apre una nuova era, con Sergio Gasparin che raccoglie l'eredità di Lo Monaco, ecco il servizio sulla presentazione pubblicato da MondoCatania.com:
MASCALUCIA (CT) - E’ un giorno importante per il Calcio Catania. Nel Maggio di otto anni fa, la dirigenza Pulvirenti – Lo Monaco prendeva in mano il timone del club, militante in serie B, con zero (o quasi) giocatori in organico e con un ben più elevato numero di creditori. Nel Maggio del 2012 il Catania, che ha chiuso undicesimo in serie A, da otto anni con i bilanci in attivo e proprietario del centro sportivo più all’avanguardia in Europa, presenta il suo nuovo progetto, la nuova squadra di lavoro chiamata a realizzarlo, il nuovo corso Pulvirenti – Gasparin.
Un uomo libero
“Ringrazio il presidente per l’opportunità. Nella mia vita, nonostante siano tanti anni che faccio l’addì od il diggì ho sempre avuto modo di scegliere se vivere di calcio. E’ una realtà che mi piace ma che non è un obbligo. Questa libertà non ha prezzo. E’ un valore, non è una forza. Non c’è miglior modo di esser uomo che esser libero, diceva un narratore francese.
“Col presidente ci siamo scelti insieme, adesso dovremo vedere come andrà questo rapporto.
Non divido nemici da amici
“Questa libertà mi ha portato anche a far scelte giuste o sbagliate ma comunque coerenti. Io non divido mai amici e nemici, divido tra persone che la pensano diversamente o meno da me, avversari forti, leali, corretti. Quando c’è una critica giusta ed equilibrata non mi troverete a considerarvi nemici. Se il Catania va bene significherà stima soddisfazione e prosperità per tutti. Questo è quel che vi do, questo è quel che chiedo.
L’esperienza a Messina
“Sono contento e felice di esser qui a Catania rispetto ad altre opportunità che avrei potuto avere. Ho lavorato per un anno poco lontano da qui. Anche questo ha influito sulla mia scelta. A Messina raggiungemmo la salvezza con anticipo. Lavorare al sud so quanto voglia dire in rapporti relazionali, umani.
Il momento è difficile
“Arrivo nel momento più difficile, col record di punti appena conseguito. La responsabilità è difficile ma sarà bello vivere questa sfida. So bene esserci attesa, passione e curiosità rispetto a questo nuovo percorso. Il nuovo va nello stesso tracciato del vecchio. Rispetteremo il nostro modo di essere. Non mi preoccupa nulla all’interno del club. Mi preoccupa che questo risultato, colto quest’anno, susciti delle illusioni come immaginare che la salvezza sia acquisita per diritto divino, Bisognerà sputare sangue per ottenerla. Tenere tutti i giocatori non significherebbe nulla. La salvezza è un grandissimo
Uguale e diverso a Lo Monaco
“Ringrazio Lo Monaco, ha lavorato molto bene dandomi il massimo della collaborazione. Ci conosciamo da tempo. Siamo diversi nell’esteriorità ma assolutamente uguali nella fermezza. Abbiamo modi di dialogare molto diversi la la guida della società sarà ferma.
I limiti dell’incarico
“L’amministratore delegato della società è il massimo esponente all’interno della società, a lui fanno riferimento tutti i responsabili del settore aziendale. Dall’aspetto amministrativo a quello sportivo. Ho un mio modello di gestione e di relazione con risorse umane e pubblico. Mi auguro riusciremo a trovare continuità col passato. Proseguendo la positività di risultati sul piano operativo, tecnico e gestionale.
“Per un certo numero di anni questo club ha fatto una politica coraggiosa per trovar i fondi per questo centro sportivo. Una scelta lungimirante ed idonea per una società come la nostra. Un grande segnale di efficienza e stile.
Montella
“Il contratto di Montella scade nel 2013. Il presidente è stato preciso circa le intenzioni della società. Le confermo.
Mercato
Valuteremo le richieste, le scelte e le opportunità. Dovremo cercare di far coesistere le nostre esigenze con le nostre opportunità. Non entriamo nello specifico ancora.
Obiettivi
Il mio obiettivo è creare una struttura che abbia una sua fisionomia ben definita. Ho la grande ambizione di far crescere le persone che mi stanno accanto. La realizzazione e la crescita dei miei collaboratori sono l’obiettivo. Porsi limiti è un limite. Il primo obiettivo è la permanenza in serie A che non è il campionato più bello del mondo ma è ancora il più difficile. Certo proveremo a salvarci migliorando. Il Catania quest’anno ha fatto una scelta giusta, cercando con tutte le proprie forze la salvezza per poi provare a centrare l’Europa. E’ questa la strada da perseguire. Gli obiettivi devono essere ambiziosi ma raggiungibili. Prima pensiamo a quelli raggiungibili, poi penseremo a quelli che danno ancor più soddisfazione.
Stadio
Per quanto riguarda politiche di agevolazione per famiglie, bambini, allo stadio io fui precursore ai tempi del Vicenza. Partecipavamo all’interno delle scuole con temi, esperienze raccontate e poi il progetto sfociava nella domenica allo stadio. Daremo risorse ed attenzione al mondo della scola e dei giovani come punto di riferimento sportivo ed educativo.
Io & il presidente
Il presidente me lo ricordo da avversario fin troppo entusiasta. E’ il primo tifoso di questo club, una persona di grande passionalità, di trasporto emotivo ma anche con una grande storia da imprenditore.
Merchandising, stadio e contraffazione
Non ho ancora capito perché ci sia un numero così basso di abbonati rispetto al potenziale. In Italia non riusciamo purtroppo nemmeno a copiare quanto di buono si fa all’estero sotto il punto di vista della lotta alla contraffazione. Se non perseguiamo questa strada il calcio italiano perderà sempre più di competitività. Più bassi sono gli introiti meno risorse c saranno per la risorsa tecnica. Senza uno stadio di proprietà le società sono penalizzate. Lo stadio di Torino è l’eccezione, c’hanno impiegato 10 anni mentre all’estero bastano 10 mesi. Mi auguro che la legge sugli stadi venga presto approvata. Serve una casa per i tifosi. Non siamo più secondi alla sola Spagna, siamo secondi anche all’Ucraina. Rispetto a questo, l’impulso al merchandising e la lotta alla contraffazione vanno di pari passo.
Lodi…
Il Catania l’ho seguito tante volte dal vivo ed innumerevoli in televisione. Ci sono ottime individualità ed un gran collettivo. Di questi giocatori, in termini di soddisfazione dico di esser stato il primo ad immaginare Lodi come regista di centrocampo. La permanenza di D’Agostino in quel ruolo complicò i piani.